107 Presupposti e vincoli allestitivi Alessandra Vallet La rinascita ottocentesca del castello di Issogne, che ruota intorno alla figura di Vittorio Avondo, era già stata affrontata con la mostra di pannelli dal titolo Il castello dei Sogni. La riscoperta dei castelli valdostani nel secondo Ottocento, curata nel 1998 da Sandra Barberi per conto della Soprintendenza per i beni e le attività culturali. Allestita nella sala adiacente al giardino, denominata “Camerone degli uomini d’arme”, è stata successivamente smantellata per consentire lo svolgersi di manifestazioni pubbliche in quello che rimane l’ambiente più ampio del castello (figg. 5a-b). L’attenzione su queste tematiche ha avuto un nuovo impulso quando il monumento è stato scelto quale sede d’elezione per esporvi il dipinto di Federico Pastoris Ritorno di Terra Santa, acquistato nel 2009 dall’Amministrazione regionale. Terminato il restauro del quadro, l’opera è stata esposta al Castello Gamba di Châtillon nell’ambito della rassegna Détails, mentre venivano vagliate le varie possibilità offerte dal castello di Issogne per una sua degna collocazione nelle sale1 (fig. 6). L’intento era quello di non interferire con l’allestimento inaugurato nel 1998, incentrato sul castello di Georges de Challant, in quanto si tratta di un intervento ancora valido, che restituisce l’immagine del monumento all’epoca di Avondo. Escludendo, per i motivi già esposti, il Camerone degli uomini d’arme e i tre ambienti più vasti dell’ala est (la Salle Basse, la Sala d’Armi e la Sala del re di Francia), pochi altri spazi risultavano in grado di accogliere un dipinto di dimensioni davvero ragguardevoli, che superano i tre metri in larghezza e il metro e sessanta centimetri in altezza. A condizionare la scelta degli spazi, si aggiungevano a queste considerazioni di tipo museologico e museografico 6. Invito all’inaugurazione della mostra dedicata a Federico Pastoris. (C. Valeton) 5a.-b. Brochure dell’esposizione Il castello dei Sogni, 1998. (Arnaldo Tranti Design)
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