Bollettino della Soprintendenza

115 In forma preventiva, l’Ufficio laboratorio restauro ligneo ed edile della Struttura analisi scientifiche e progetti cofinanziati ha provveduto alla disinfestazione mediante permetrina dei soffitti della camera della torre, della stanza di passaggio attigua e della camera da letto di Avondo, dove sono stati trattati anche tutti gli arredi lignei. Il letto, in particolare, è stato sottoposto ad una disinfestazione tramite anossia. In questo ambiente, tra gli oggetti esposti nelle due vetrine, vi sono gli scacchi artigianali, realizzati in cartoncino e decorati a mano, che sono stati restaurati dall’Ufficio restauro patrimonio storico-artistico della Soprintendenza.3 Nella Sala d’Armi l’allestimento ha previsto la realizzazione di una struttura simile a quella appositamente creata nel 1998 per l’esposizione delle armi. Nelle cantine del castello erano però state nel frattempo ritrovate le rastrelliere, presumibilmente fatte costruire da Avondo e riconoscibili nelle fotografie di Vittorio Ecclesia (fig. 20). Si è pertanto valutata l’opportunità di procedere con il restauro degli elementi utili alla ricostruzione delle due rastrelliere in progetto, posizionate una di fronte all’altra. Recuperate dal deposito, sono state disinfestate tramite microonde, restaurate e rimontate lungo le pareti dalla ditta Patina d’Antico di Luca Notario, di Pinerolo. Anche tutte le sedie e gli sgabelli presenti nella sala, dopo essere stati sottoposti a disinfestazione in microonde, sono stati trattati con permetrina ed infine protetti da una stesura a cera d’api. Interventi architettonici e impiantistici nelle stanze oggetto del nuovo percorso espositivo Nathalie Dufour, Albert Novel Parallelamente alla realizzazione dell’allestimento museale, fatto di elementi metallici preparati in officina, componenti vetrate a specchio e supporti, apparecchiature tecnologiche da montare in loco e produzioni audiovisive realizzate in studio, gli ambienti destinati a contenere il nuovo percorso di visita sono stati oggetto di alcuni interventi edili e di restauro necessari per il completo funzionamento della proposta allestitiva. In particolare sono stati due gli interventi eseguiti sulle strutture esistenti: il restauro dei serramenti lignei storici dell’appartamento e la predisposizione di collegamenti elettrici finalizzati alla realizzazione della nuova illuminazione scenica delle stanze. Per quanto riguarda i serramenti lignei sono state prese in considerazione le finestre vetrate bifore e quadrifore con vetri piombati che caratterizzano tutto il maniero. Tali finestre si aprono sia sul cortile interno del castello sia sull’esterno e sono composte da infissi in legno con sezioni molto ridotte e con controtelaio ligneo murato direttamente negli elementi lapidei perimetrali, con ridotta battuta e senza gocciolatoio. Tali caratteristiche rendono i serramenti molto poco funzionali come barriera all’acqua piovana, soprattutto in condizioni temporalesche con forte vento. Inoltre la porzione vetrata presenta un “vetro cattedrale” con piccoli rombi di vetro fissati in un supporto di piombo con alcuni piccoli elementi in ferro trasversali di protezione. I vetri “piombati” sono tipici di serramenti antichi ma spesso si presentano fragili e molto delicati per la naturale propensione del piombo a modificare nel tempo la sua resistenza e a diventare molto duttile e plasmabile. L’attenzione posta ai serramenti ha imposto tre tipi di intervento: il primo, di restauro delle parti lignee, ha comportato una delicata e controllata pulitura del legno, il trattamento protettivo con idonei prodotti e l’inserimento di una piccola guaina per aumentare l’effetto battuta dell’anta; il secondo ha previsto un puntuale controllo dei vetri piombati, con la locale sostituzione di parte dei piombi più ammalorati e la sostituzione di alcuni rombi danneggiati; il terzo ha valutato la necessità di tentare l’allontanamento dell’acqua dai serramenti e quindi un intervento sui davanzali in muratura con la realizzazione di nuovi scoli in malta con una leggera pendenza verso l’esterno. Per quanto riguarda la predisposizione impiantistica, in considerazione delle scelte progettuali che avevano previsto una nuova illuminazione dall’alto attraverso faretti altamente performanti appesi alle travi lignee dei solai, è stato necessario in primo luogo analizzare le planimetrie dell’impianto realizzato in precedenza. Il sistema distributivo del castello infatti vede la localizzazione dei quadri elettrici di zona tutti nel sottotetto, con una distribuzione verticale attraverso le canne fumarie dei camini e la distribuzione orizzontale sotto i pavimenti, tra le travi secondarie, fino ad apposite torrette di alimentazione posizionate in ogni stanza. La scelta è stata quella di realizzare nuove linee dedicate, a partire dai quadri principali, e di scendere con nuovi cavi sfruttando le tubazioni esistenti fino al punto necessario, per poi procedere con la realizzazione, all’interno delle torrette a pavimento, di piccoli fori verso il basso in modo da riuscire a bucare il tavolato ligneo del solaio in prossimità della zona da illuminare. La realizzazione non è risultata semplice per via della presenza di numerosi cavi già in uso, ma un’attenta razionalizzazione dei percorsi nelle tubazioni ha permesso di raggiungere le zone interessate con nuovi punti di alimentazione. Tale predisposizione ha consentito agli allestitori di montare i faretti previsti in progetto e di apportare una nuova componente di luce di accento sulle realizzazioni allestitive (figg. 29-30). 20. Vittorio Ecclesia, Sala d’Armi nell’allestimento di Vittorio Avondo, 1884. (Archivi beni storico-artistici)

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