Bollettino della Soprintendenza

128 Il rapporto tra patrimonio culturale e territorio come elemento strategico per delineare l’identità futura del castello La valorizzazione dei beni culturali è individuata dalle recenti politiche di settore come un potenziale fattore di crescita economica e d’innovazione. Anche le attuali indicazioni e orientamenti delle politiche comunitarie attribuiscono un’enorme importanza alle risorse territoriali, culturali e ambientali e alla loro capacità di incidere sullo sviluppo locale, spingendo verso l’attuazione di piani intersettoriali. La conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale sta guardando alla creazione di sistemi di relazioni che siano in grado di integrare le azioni, sia materiali che immateriali, con le infrastrutture e le attività degli altri settori produttivi, in quanto i beni culturali rappresentano un volano della crescita economica e sociale del territorio. Questi indirizzi di pensiero portano a individuare e mettere insieme aree e siti ad alta densità di risorse culturali, materiali, immateriali e ambientali di pregio in un unico progetto, caratterizzato da qualità e integrazione dei servizi culturali e da uno sviluppo delle filiere produttive collegate. Per tanto, la content strategy per la musealizzazione di Sarriod de La Tour, oltre a individuare strategie per la valorizzazione e la fruizione del patrimonio storicoartistico del castello, obiettivo primario, si propone in parallelo di creare forti sinergie con il territorio, in totale coerenza con le politiche di settore e con quanto già emerso nelle prime analisi condotte dalla Soprintendenza regionale che aveva indicato alcune tematiche “forti” da sviluppare, così sintetizzate: - il rapporto di Sarriod de La Tour come castello di piano con le altre emergenze castrali della regione - il ruolo di Sarriod de La Tour nella rete dei castelli valdostani come messa a sistema del patrimonio fortificato regionale - la struttura e le evoluzioni nel tempo del castello in relazione con il territorio circostante e il controllo delle vie di transito - l’inquadramento socio-economico del castello nel contesto rurale dei secoli scorsi e nel quadro turistico-culturale in cui si inserisce ai nostri giorni - il saper fare nei secoli: materiali da costruzione e tecniche costruttive tra edilizia fortificata ed edilizia rurale; risorse dell’industria artigianale dagli esempi del passato fino alle eccellenze odierne - l’arte tra temi sacri e profani nelle dimore signorili valdostane: la decorazione della cappella e della Sala delle Teste come esempio “alto” di committenza laica nel Medioevo - la contestualizzazione delle emergenze artistiche del castello con richiami ad altre realtà locali (rimandi e percorsi turistico-culturali da sviluppare) e proposte sul tema del Medioevo fantastico. Proprio il rapporto del castello con il territorio circostante è stato uno dei temi principali sviluppati nel percorso di visita. Ne potranno derivare utili interrelazioni con gli enti locali che insistono nella zona, con ottime ricadute nei risultati gestionali del sito, ma anche nella messa in sistema, con l’obiettivo di farne un valido polo di attrazione per il turismo di qualità. Seguendo queste linee progettuali, il castello potrà assumere il ruolo di attore protagonista della vita culturale del territorio e dare impulso e visibilità alle relative attività. Il Comune di SaintPierre è caratterizzato da tre elementi di marcata impronta agricolo-naturalistica, declinati nel settore produttivo, ambientale e di ricerca: l’agricoltura, gli ambienti xerici e il castello di Saint-Pierre, futuro Museo regionale di Scienze naturali. Sarriod de La Tour: un castello per leggere il passato e il presente del territorio Recenti indagini archeologiche hanno evidenziato come l’identità di Sarriod de La Tour sia da ascrivere ai castelli di piano, strutture la cui funzione principale doveva essere di controllo giurisdizionale del territorio, oltreché di forte significanza nella segnalazione del possesso fondiario. Possiamo dunque constatare come nel corso dei secoli il territorio abbia mantenuto la sua vocazione fondiaria di cui il castello era il simbolo, affermando oggi la produzione agricola come il principale motore economico locale. Specchio tra presente e passato, il castello si pone dunque da una parte come luogo per raccontare il territorio nella storia, e dall’altra, come luogo per raccontare la storia del castello al territorio. Come voce narrante ed elemento di congiunzione tra presente e passato si suggerisce il rapporto con la natura inteso in prospettiva storica, come rapporto fra Natura e Medioevo, e in chiave contemporanea come rapporto con l’ambiente, coerentemente alle linee di indirizzo dell’Amministrazione comunale di Saint-Pierre che riconosce tra le priorità essenziali l’operare secondo una politica orientata a coniugare la sostenibilità ambientale con lo sviluppo economico. Sarriod de La Tour da presidio giurisdizionale a sito di crescita economica e d’innovazione per il territorio Come già anticipato, il castello oltre a svolgere la sua funzione primaria di promuovere, comunicare e divulgare la ricchezza storico-artistica e archeologica (di cui gli elementi più preziosi sono la decorazione pittorica e quella scultorea della cappella e di alcune sale) ambisce a diventare, attraverso una forte caratterizzazione, un’icona immediatamente riconoscibile nel mercato turistico, perfettamente integrata nel sistema economico-produttivo locale. L’obiettivo principale è quello di elevare il castello a centro culturale di riferimento per la popolazione: un sito culturale vivo e vissuto dalla comunità tutto l’anno, capace di attrarre diversi segmenti di pubblico e poter dunque attuare una politica di destagionalizzazione delle visite. Va sottolineato come il castello, trovandosi sull’arteria stradale che conduce a tutte le principali località turistiche dell’Alta Valle, sia in una posizione strategica per intercettare i turisti (sia della stagione invernale che estiva). Pertanto, nella definizione della programmazione culturale, si dovrà tener conto di questo dato, individuando attività che possano attrarre non solo un pubblico locale, ma anche nazionale e internazionale. Nella tabella 1 vengono dunque presentate le diverse tematiche che possono caratterizzare la programmazione culturale del monumento, nella macro-cornice del rapporto tra il castello e la natura. Esse vengono analizzate in duplice prospettiva, storica e contemporanea, al fine di facilitarne l’affermazione non solo come sito monumentale, ma soprattutto come punto di riferimento della vita culturale locale.

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