7 Le analisi scientifiche sulla stele 7 sud Sylvie Cheney, Simonetta Migliorini, Dario Vaudan, Nicoletta Odisio*, Nicole Seris* Il LAS della Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta è dotato di diversi strumenti analitici che possono fornire le giuste risposte ai quesiti che sopraggiungono durante gli interventi di scavo o di restauro. Si può quindi facilmente comprendere come sia fondamentale, all’interno di una Soprintendenza, il dialogo tra diagnosti, storici dell’arte, archeologi e restauratori, al fine di ampliare le conoscenze relative a un’opera d’arte o a un monumento e proporre la soluzione conservativa migliore. In virtù di questo approccio metodologico, nel 2019 il LAS è stato chiamato a effettuare una campagna di misure sulle stele provenienti dal sito megalitico di Saint-Martin-deCorléans ad Aosta. Sono quindi state effettuate delle misure con spettrofotometro XRF sulle alterazioni cromatiche e sulle patine visibili sulla superficie lapidea (tabella 1 nella pagina seguente). Il dato più interessante lo ha restituito la stele 7 sud, che presenta un’articolata decorazione geometrica associata a una variazione cromatica (fig. 8). Nelle zone scure, corrispondenti alle decorazioni a triangoli e quadrati, è stata rinvenuta un quantità maggiore di manganese e di ferro, i cui conteggi diminuiscono invece per quanto concerne le zone chiare. Questo dato può far supporre la stesura in antico di una terra a base di manganese e ferro su tutta la superficie della stele, in seguito lavorata per creare le decorazioni geometriche. Ovviamente, essendo al momento stata effettuata solamente un’analisi di tipo non invasivo ed avendo rinvenuto del manganese anche in altre stele non decorate, sarebbe necessario procedere con ulteriori metodologie analitiche al fine di comprendere se effettivamente sia stato steso un pigmento oppure se si è in presenza di una patina naturale. 1) A. D’ANNA, Les statues-menhirs et stèles anthropomorphes du Midi méditerranéen, Paris 1977. 2) P. BUENO RAMIREZ, R. DE BALBÍN BEHRMANN, R. BARROSO BERMEJO, F. CARRERA RAMÍREZ, M. ANDRÉS HUNT ORTIZ, Capitulo 15. El arte y la plástica en el tholos de Montelirio, in A. FERNÁNDEZ FLORES, L. GARCÍA SANJUÁN, M. DÍAZ-ZORITA BONILLA (coord.), Montelirio: un gran monumento megalítico de la Edad del Cobre, 2016, pp. 365-405. 3) Dei di pietra: la grande statuaria antropomorfa nell’Europa del III millennio a.C., catalogo della mostra (Aosta, Museo Archeologico Regionale, 19 giugno 1998 - 15 febbraio 1999), Milano 1998. 4) G. ZIDDA, T. SCHOENHOLZER NICHOLS, Osservazioni su alcune stele rinvenute nel sito megalitico di Saint-Martin-de-Corléans, in BEPAA, XXVIII, 2017, pp. 61-82. G. ZIDDA, Le stele. Tipologia e iconografia, in Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans. Una visione aggiornata, Aosta 2019, pp. 297-313. 5) M. PASTOUREAU, Noir. Histoire d’une couleur, Paris 2008. 6) P. MORA, L. SBORDONI MORA, P. PHILIPPOT, La conservation des peintures murales, Bologna 1977. 7) R.J. GETTENS, G.L. STOUT, Painting Materials, New York 1966. 8) H. OBERMAYER, Probleme der paläolithischen Malerei, Quartier, I, 1938. 9) F.O. GŬLAÇAR, A. BUCHS, A. SUSINI, Capillary gas chromatographymass spectrometry and identification of substitute carboxylic acids in lipids extracted from a 4000-year-old nubian burial, in “Journal of Chromatography”, 479, 1989. 10) G.A. REISNER, Outline of the ancient history of the Sudan: the first kingdom of Ethiopia, its conquest of Egypt and its development into the Kingdom of Sudan, Boston 1919. 11) Ch. BONNET, Kerma, royaume de Nubie, Genève 1990. *Collaboratori esterni: Nicoletta Odisio, borsista Fondo Sociale Europeo in Metodologie e Tecnologie per la valorizzazione dei beni culturali - Stefano Pulga, restauratore CO.RE. S.n.c. - Nicole Seris, conservatrice scientifica. 7. Quasim Al Quibba, Eritrea del Nord, 1982. L’asino è considerato in Africa una sorta di status symbol in quanto deve essere alimentato con vegetali freschi. La sua decorazione usa motivi geometrici di tradizione antichissima. (S. Pulga) 6. Yemen settentrionale, 1978. Entrata principale di un’abitazione. Il coronamento tradizionale a tre cuspidi simboleggia una persona con le braccia alzate in segno di accoglienza; i motivi decorativi sono realizzati in ocra rossa legata con lattice vegetale, chiamato Khommah. (S. Pulga)
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