Bollettino della Soprintendenza

133 Tabella 2. Collocazioni, denominazioni, antiche funzioni e future destinazioni della sale. (R. Bertolin) N. LOCALE ANTICA DENOMINAZIONE ANTICA FUNZIONE FRASE EVOCATIVA DESTINAZIONE PREVISTA ARREDI Esterno «Clos Morand» Verger L’accesso al castello, partendo dal parcheggio del Comune di Saint-Pierre, avviene utilizzando la strada comunale che ricalca uno dei percorsi storici che conduce alla residenza. Questa si snoda attraverso frutteti e fondi agricoli situati nell’area dell’antico appezzamento del Clos Morand, un tempo appartenente alla riserva dominicale dei Sarriod de La Tour Durante l’avvicinamento al maniero vari pannelli illustrano al visitatore le caratteristiche del territorio, la storia del paesaggio, l’evoluzione delle colture e il loro legame col castello. In prossimità del monumento, sul terrazzamento verso la Dora Baltea si prevede l’allestimento di giardini accessibili (verger e petit-verger) con antiche varietà di viti e alberi da frutto Pannelli, panchine, pergolati, ecc. 0.020 «Lardier» (1706) Dispensa, magazzino Biglietteria, bookshop 0.030 (vista su sottostante -1.030) «Orreum» (XV sec.) Granaio Torre, grano e vino Il ripristino parziale del tavolato ligneo in corrispondenza dei granai che nel XV sec. si addossavano alla torre, al di sopra della sottostante cantina, consente al visitatore di individuare al contempo la torre antica, primo nucleo del castello, e due spazi destinati alla conservazione delle derrate alimentari (granaglie e vino). Sono qui evidenziate le due funzioni che la torre svolgeva nel XIII sec.: presidio del territorio e concentrazione delle risorse alimentari derivanti dallo sfruttamento dello stesso (vista su sottostante -1.030) «Magnum cellarium» (XV sec.) «Grande cave» (1706) Cantina 0.050 «Poille à voute» (1667), «chambre devant la chapelle» (1706) Androne, passaggio Dalla torre ai de La Tour Lo spazio voltato situato tra la cappella e la scala a chiocciola (viret) che sale ai piani superiori ben si presta a raccontare l’ascesa della famiglia Sarriod. Sono da qui osservabili sia il primo ampliamento della torre, con la costruzione della cappella (metà XIII sec.), sia le trasformazioni quattrocentesche che portarono alla realizzazione del locale stesso (in luogo di un precedente cortile), dell’annesso ambiente 0.040 e del viret 0.040 «Salle basse» (XVI sec.) Sala di giustizia? Un cantiere secolare Sono visibili diverse fasi costruttive che ben esemplificano le secolari trasformazioni del castello: le modifiche che verso il 1432 circa portarono alla realizzazione di questo ambiente, con finestra a bifora, e del sovrastante vano 1.040, con finestra a crociera; gli affreschi collegati alla rifondazione tardo-quattrocentesca della cappella; gli adattamenti del primo Seicento, coi quali, tramezzando la precedente ampia sala e aprendo una nuova finestra, si realizzò una cucina 0.070 «Chapelle» Cappella Non solo bellatores La cappella e la devozione privata. Dalla cappella duecentesca alle trasformazioni tardo-quattrocentesche; i cicli pittorici; la trasformazione settecentesca 0.010 «Prison» (1661) Prigione La base della torre risulta nel Seicento adibita a prigione, insieme al locale inferiore della torre circolare sud. L’ambiente esemplifica le prerogative dei signori di banno, che oltre a combattere e gestire economicamente la signoria, amministravano la giustizia per i propri sudditi. I Sarriod, pur non essendo Pari, godevano della piena giurisdizione (merum et mixtum imperium et omnimodam iurisdictionem), con possibilità di comminare la pena capitale 1.050 «Cuisine» (1706) Cucina Alla tavola del signore Questo vasto ambiente, che ha svolto funzioni di cucina tra la fine del Seicento e il Settecento, si presta a illustrare il Medioevo a tavola e il cibo come strumento di distinzione sociale, in stretta relazione con il territorio circostante e il castello riletto come azienda agricola signorile «Arche», mortaio, suppellettili varie (magazzini Sopr.) 1.070 «Chambre dessus la chapelle» (1706) Camera Si completa la visita della cappella di cui all’ambiente 0.070, con l’illustrazione degli affreschi duecenteschi conservatisi sopra l’estradosso della volta settecentesca 1.060 «Cabinet» (1706) Locale di passaggio. Vista la sua funzione di dispensa l’ambiente è complementare alla cucina 1.050 «Arche»? 1.010 «Salette» (1706) Sala Fuoco antico; il primo focolare; il cuore del castello; ecc. Questa sala, che nel tempo ha subito vari interventi, rappresenta probabilmente il primo locale riscaldato del castello («stupha»), quando questo si componeva ancora della sola torre e cinta muraria. Lo spazio è pertanto dedicato ai ritratti di famiglia, con i personaggi idealmente raccolti attorno al focolare più antico del maniero Ritratti di famiglia 1.030 «Chambres» (1706) Salone Da castello a ferme Fin dal Quattrocento al castello vero e proprio si associa una parte rustica sul lato occidentale, ancora oggi ben visibile. Col trasferirsi della famiglia Sarriod ad Aosta, nella seconda metà del Settecento, tutto il castello perde la sua funzione di rappresentanza e si ruralizza, diventando un’azienda agricola di lusso. L’ampio salone orientale si presta a raccontare questa fase, illustrando la storia del paesaggio circostante, le relative produzioni (es. vino Muscat) e più in generale i rapporti del maniero col territorio (es. alpeggi e produzione casearia) 1.040 «Chambre» (1706) Camera da letto La chambre à coucher L’ambiente è particolarmente suggestivo, con la quattrocentesca finestra a crociera dotata di sedute negli sguanci, da cui si ammira il panorama verso la Dora Baltea e il castello di Aymavilles. Si riprende l’illustrazione delle modifiche quattrocentesche, completando quanto già illustrato nel sottostante locale 0.040 Forziere, tavolino, lampada, seggiole. Biblioteca? 1.020 «Grande Salle» (1661) Salone di rappresentanza Questo ambiente, fin dagli anni Trenta del Quattrocento, per oltre tre secoli ha costituito il Salone d’onore del castello, con evidenti funzioni di rappresentanza. I temi qui trattati sono: il ruolo pubblico dei Sarriod, quali funzionari o uomini d’arme al servizio del sovrano; la scultura lignea valdostana del Quattrocento e il maestro Jean de Chetro; il Medioevo fantastico, a partire dalle rappresentazioni grottesche e oscene del soffitto del Salone 1.080 «Poille» (1661) Saletta Ambiente utilizzato per approfondimenti tematici, con durata limitata e temi differenziati nel tempo. Es. nuovi spunti sul castello, da saggi archeologici e materiale d’archivio; il castello Sarriod de La Tour nella riscoperta romantica dei manieri valdostani; ecc. 0.110-1.110 «Prisons»; «archives» (1706) Prigione; archivio di famiglia Ambienti collocati all’esterno, alla base della torre circolare sud

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