Bollettino della Soprintendenza

136 I Sarriod de La Tour, tra Seicento e Settecento Roberto Bertolin Dal punto di vista genealogico per la famiglia Sarriod de La Tour il Cinquecento si chiuse con la morte di Pierre-Gaspard, consignore di Saint-Pierre, Saint-Nicolas e La Mothe d’Arvier, sopravvenuta nel 1588 «à la fleur de son age», e la conseguente successione da parte del suo unico erede Claude.1 Costui sposò nel 1613 Victoire de Nus e, prima di morire verso il 1636, ebbe tre figli: Jean-Claude, Pierre-Gaspard e JeanGaspard. Jean-Claude, ancorché ordinato sacerdote, divenne demente, tanto da essere definito «imbécile» dai suoi stessi familiari.2 Pierre-Gaspard attorno al 1642 sposò VictoireIsabelle Vercellin, figlioccia del vescovo di Aosta Jean-Baptiste Vercellin;3 dal matrimonio nacquero nove figli, quattro femmine e cinque maschi. Dal canto suo Jean-Gaspard sposò verso il 1657 Jeanne-Louise Sarriod d’Introd; dal matrimonio nacque Cesar-Auguste, che fu poi nominato erede da parte della madre della porzione di castello e signoria di Introd pervenuta alla medesima. Poiché morirono dapprima la moglie e poi il figlio, Jean-Gaspard ereditò i beni di Introd già toccati alla consorte e iniziò a titolarsi pure consignore del luogo; nel 1664 egli sposò in seconde nozze Susanna, dei conti di San Martino di Strambino, dalla quale ebbe quattro figli e due figlie.4 Dunque dalla progenie di Claude si generarono verso la metà del Seicento due discendenze parallele che, dalla prima spartizione di beni e diritti del 1661, sino alla nuova riunione del patrimonio, nel 1729, si comportarono come due famiglie distinte e occuparono due differenti parti del castello Sarriod de La Tour di Saint-Pierre: gli eredi di Jean-Gaspard abitarono la porzione nord, incentrata sulla torre secondaria, mentre quelli di Pierre-Gaspard si stabilirono in quella sud, comprendente la torre antica e i fabbricati annessi alla cappella, mentre quest’ultima e il salone principale (odierna Sala delle Teste) rimasero indivisi.5 Pierre-Philibert, figlio di Pierre-Gaspard, morì il 2 maggio 1696 lasciando diversi figli minorenni all’amministrazione della vedova Anne-Françoise Arnod: Anne-Isabelle, che nel 1705 avrebbe sposato François-Joseph Passerin, consignore di Brissogne; Susanne-Françoise che nel 1722 si sarebbe maritata con Jean-Baptiste de Tillier, segretario degli Stati del ducato di Aosta; Jean-Gaspard che continuò poi la discendenza; Marguerite, in seguito religiosa nel monastero di Sainte-Catherine di Aosta; Marie-Egyptienne-Dauphine, morta nel 1704, e Philibert-Amédée, nato pochi giorni prima del decesso del padre, che sarebbe divenuto canonico della cattedrale di Aosta.6 Nel frattempo, nell’altro ramo della famiglia, dei figli di Jean-Gaspard senior: Cesar-Auguste morì piccolo; Jules-César, nominato «Commis» il 19 dicembre 1686, decedette nel 1689; Joseph-Balthasar, ecclesiastico, scomparve venticinquenne nel 1698; Jeanne-Delibre sposò Jean-Gaspard de La Crête mentre Victoire-Isabelle si maritò con Jean-Jacques Battiani, cittadino di Aosta.7 Unico maschio della casata a essere maggiorenne agli inizi del XVIII secolo era dunque Claude-Antoine di Jean-Gaspard senior, nato attorno al 1675, che nel 1704 venne nominato capitano di Cly nonché luogotenente del «bataillon d’en bas» e che nel 1707 entrò a far parte del Conseil des Commis.8 Fu lui che, unito l’appellativo de Bard al proprio cognome (che divenne così Sarriod de La Tour de Bard), iniziò a titolarsi abusivamente “conte”, forse perché la madre discendeva dai conti di San Martino del Canavese.9 Nel 1697 egli aveva sposato Marie-Antoine, figlia e unica erede di Jean-Louis Passerin, dottore in leggi e luogotenente al «Baillage».10 Il matrimonio non dovette essere felice, anche perché i tre figli della coppia morirono o alla nascita o nella culla: Marie-Françoise, battezzata nell’agosto 1669; Jean-Antoine-Gaspard, nato nel settembre 1699, Marguerite, morta nel giugno 1700.11 Sta di fatto che Claude-Antoine lasciò la moglie e si abbandonò a una vita di stravizi, accumulando grandi debiti «pour entretenir des débauches continuelles, tant dans ce Pays qu’ailleur en quittant son épouse et roulant le monde».12 Ebbe anche un figlio al di fuori del matrimonio che cercò di far legittimare rivolgendosi al re tra il 1717 e il 1719, senza successo perché gli si oppose il cugino Jean-Gaspard, appoggiato da Jean-Baptiste de Tillier.13 Sempre attorno al 1717 Claude-Antoine si allontanò dal ducato, ove poi non ritornò che sporadicamente.14 Non è escluso che lavorasse segretamente per il conte Pierre Mellarède, primo segretario di Stato agli Affari Interni, poiché risulta che su ordine di questo egli e un suo servitore soggiornarono per tutto il mese di gennaio 1725 presso il convento di San Giuseppe al Monte d’Albagna, di Chiaverano, nelle vicinanze di Ivrea.15 Come se non bastasse attorno al 1724, durante l’assenza di Claude-Antoine e del cugino Jean-Gaspard, un tale Joseph Lavy di Saint-Nicolas, «introdottosi nel castello», iniziò ad amministrare i beni di Claude-Antoine in maniera sospetta, prendendo improvvisamente ad acquistare terreni e a costruire case sebbene in precedenza fosse assai povero.16 Nel gennaio del 1729 Claude-Antoine era tornato ad Aosta, ove era in lite con il cugino circa il possesso di un volume di consegnamenti; morì però a Chivasso il successivo il 4 maggio, poco più che cinquantenne. UN RAFFINATO COMMITTENTE E UNA CELEBRE PITTRICE IL RITRATTO DELLA CLEMENTINA PER JEAN-GASPARD SARRIOD DE LA TOUR Roberto Bertolin, Viviana Maria Vallet, Daniela Platania* 1. Il nuovo blasone sopra il camino del castello, utilizzato dopo il 1744 da Jean-Gaspard Sarriod de La Tour. (D. Cesare)

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