143 18) AHR, FSdlT, Académie, V/57. 19) AHR, FSdlT, Académie, V/73. 20) Le Guardie del Corpo, articolate in quattro compagnie, costituivano un’unità di élite dell’esercito, deputata alla protezione personale del sovrano sia a corte che sui campi di battaglia. Sul cursus honorum di JeanGaspard: AHR, FSdlT, Eveché V/14, Commune XXXIII/40-68. 21) «Tachez […] à vous remettre en prennant du repos […] et pensez serieusement et tout de bon à prendre des moyens pour demander votre congé pour vous retirer cet automne ou cet hiver, vous n’avez pas de santé de reste pour soutenir la fatigue que vous faitte; vous êtes tout seul et pour ainsy dire l’unique de votre famille, vous devez penser à la conserver, vous satisferez en cel à votre obligation selon Dieu et le monde, et vous ferez un plaisir sensible à tous vos parents et amis qui s’interessent avec empressement pour la conservation de votre maison». AHR, FSdlT, Evêché, IV/74. 22) AHR, FSdlT, Académie, V/73. 23) Rispettivamente AHR, FSdlT, Commune, XXXI/71 e Académie, VI/71. 24) DE TILLIER 1970, p. 575 (citato da nota 1). 25) Nel 1732 dichiarò di «estre sorti fort jeune de ce pays et n’être revenu que depuis quelques temps». AHR, FSdlT, Évêché XXI/8. 26) Il 17 ottobre 1729 il procuratore fiscale Pierre-Joseph Flandin sostenne che «le seigneur demandeur s’est appliqué et approprié premièrement le dixième may proche passé, environ une heure après midy, un fer de leiton à étirer le linge tout neuf qui estoit dans le placard de la salette basse à costé de la fenestre visante au couchant des domicilles du feu seigneur Claude Antoine de La Tour et qu’ensuitte il s’est aussi appliqué et approprié deux tableaux des ascendants dudit seigneur Claude Antoine qui estoint suspendus un peu au dessus du lit de la ditte salette, et à costé de la porte visante sur la salle d’armes; que depuis la reduction publiée il a appliqué à son profit et retiré des debiteurs dudit seigneur Claude Antoine les censes de fromage appartenantes à l’hoirie pour l’année courante mille sept cent vingt neuf en Valgrisenche» AHR, FSdlT, Évêché XXI/6. Il 16 giugno 1730 Victoire-Isabelle Sarriod de La Tour, vedova Battiani, affermò che «le seigneur adversaire n’a eu d’autre attention que de s’approprier induement les biens du defunt sans avoir eu aucun souci de faire prier Dieu pour son ame ny de faire aucuns services funèbres pour luy». AHR, FSdlT, Évêché, XXI/7. 27) AHR, FSdlT, Évêché, XXI/6-7-8. 28) A Torino Jean-Gaspard soggiornava nell’albergo all’insegna della Pernice. Per le lettere AHR, FSdlT, Académie, VI/13, 28, 30, 34, 39-40, 44-46, 51-53. 29) Per fare solo un esempio, sul disegno predisposto nel 1734 dall’ingegnere Paolo Marenco nell’ambito del processo riguardante la Valgrisenche si legge «Plan soit tipe des endroits de la minière controverse entre Monsieur le Comte Jean Gaspard de La Tour Sariod». AHR, FA, 11/2. 30) Per gli avvocati si vedano le lettere citate alla nota 28. Per De Tillier: AHR, FSdlT, Evêché, IV/24, Commune, XXXIII/33. 31) Memoria di pugno di Jean-Gaspard, non datata (AHR, FSdlT, Evêché, V/14). Nel verbale del Conseil des Commis del 22 ottobre 1744 Jean-Gaspard compare in realtà col grado di maggiore. In una lettera del giorno successivo Jean-Baptiste de Tillier comunicò però a Jean-Gaspard l’incarico del comando di un contingente di mille uomini col grado di colonnello e comandante in capo (AHR, Registres du Pays, vol. XXX, p. 412, e AHR, FSdlT, Commune, V/62). 32) Il blasone compare per la prima volta in un sigillo di cera rossa impresso su un documento del 28 aprile 1746 (AHR, FSdlT, Commune, XXXIV/2). Occorre precisare che nelle bandiere colonnelle l’aquila portava in petto l’arme rossa con la croce bianca di Savoia Moderna, che nel blasone di Jean-Gaspard manca. 33) Sulla rendita di 1.000 lire annue AHR, FSdlT, Commune, XXXIV/56. 34) Sui debiti di Philibert-Amedée: AHR, FSdlT, Académie, VI/7; Commune, XXXIV/42. Sui debiti di Jean-Gaspard, rispettivamente: AHR, FSdlT, Académie, VI/63; Commune XXXII/96. Nel 1753 Jean-Gaspard sostenne, in una lettera al vescovo di Aosta, che i debiti da lui contratti con la prevostura del Mont-Joux erano serviti a ottenere da Roma la dispensa per l’ordinazione sacerdotale e il canonicato del fratello Philibert-Amédée prima della prescritta età di venticinque anni. La giustificazione non pare credibile perché tanto l’ordinazione che l’elezione a canonico avvennero nel 1720, quindi prima del 1722, data del secondo prestito (AHR, FSdlT, Commune, XXXIV/40); per la carriera ecclesiastica di Philibert-Amédée cfr. P.-É. DUC, Le Château des Sarriod de La Tour à Saint-Pierre de Chatel-Argent, près d’Aoste, in “Giornale Araldico Genealogico Diplomatico”, an. IV, n. 6, Pisa 1876. 35) AHR, FSdlT, Évêché, V/44. 36) La documentazione sul processo per Planaval e la miniera dell’Orfeuille è copiosa, tanto nel fondo Sarriod de La Tour che in quello D’Avise e si rimanda pertanto ai rispettivi inventari; la sentenza si trova in AHR, FSdlT, Evêché, V/42. 37) AHR, FSdlT, Académie, VI/78. Jean-Gaspard Sarriod de La Tour chiese di assistere all’inventario delle scritture del defunto essendo «de la mesme tige et maison de Bard que le feu seigneur Joseph-Philibert». Il permesso gli venne accordato ma da questo non sortì alcun effetto poiché i feudi in questione furono comunque devoluti alla corona e le relative scritture depositate, almeno in parte, nell’archivio camerale, ove si trovano tutt’ora (ASTo, Camera dei conti, Piemonte, Feudalità. Articolo 785). Il relativo inventario è pubblicato in F. BAUDIN, Un contributo alla conoscenza dell’archivio dei signori di Pont-Saint-Martin, in AA, XII, 2017, p. 195 e ss. 38) AHR, FSdlT, Commune, XXXIII/60. 39) AHR, FSdlT, Évêché, V/14 e 67. 40) AHR, FSdlT, Académie, VI/77. 41) L. QUAGLIA, La maison du Grand-Saint-Bernard des origines aux temps actuels, Aoste 1955, p. 456. 42) AHR, FSdlT, Commune, XXXIII/40, XXXIV/40. 43) Il processo fu proseguito dal figlio François-Louis (AHR, FSdlT, Commune, XXXIV/73). 44) Nel 1738 Maria Millano, da Ivrea, lo ringraziò per aver ricevuto «le beau boucquet de fleurs que vous avez eu la bonté de m’envoyer» (AHR, FSdlT, Académie,VI/31). Nel 1739 Brunet de Rhêmes gli scrisse a Torino, pregandolo di acquistare un guardinfante con stoffa per sua moglie; si trattava di «une commission au sujet de laquelle ma femme ne cesse de m’inquiéter et met sa confiance en votre bonté et à l’obligeante attention avec laquelle votre politesse et votre bon goût se distingue envers les femme». Aggiungendo «Madame vous prie surtout d’employer votre bon goût et de voir que son gard’enfant soit beau et à la dernière mode» (AHR, FSdlT, Académie, VI/33). Il guardinfante era un’armatura circolare, di ferro o di legno, formata da una serie di cerchi concentrici sostenuti da una fodera pesante, che si poneva sotto la gonna per tenerla gonfia e tesa in forma di campana. 45) AHR, FSdlT, Académie, VI/16. Così scrisse mortificato nel marzo 1731 il medesimo Gerard. 46) AHR, FSdlT, Académie, V/20. Ne dette notizia con lettera Jean-Pierre Mollo, di Aosta, che, pregando l’interessato di venirsi a prendere il dipinto, evidenziava che al recapito avrebbero provveduto volentieri lui e un tale «Monsieur Guidoboni» se soltanto avessero avuto dei cavalli. 47) AHR, FSdlT, Académie, VI/13. 48) Volendo tentare di datare più precisamente il dipinto si può considerare che Jean-Gaspard fu sicuramente a Torino tra marzo e giugno del 1732, come testimoniano due lettere della moglie, ma non è detto che egli non ci sia tornato successivamente. 49) AHR, FSdlT, Académie, VI/32. 50) Ibidem. 51) Schede Vesme. L’Arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, vol. II, Torino 1966, p. 639. 52) AHR, FSdlT, Académie, VI/32. La ricevuta, fuori posto, è allegata a una lettera del 14 febbraio 1735. 53) Ibidem. 54) AHR, FSdlT, Académie VI/13. 55) Dipinto con n. inv. del castello 043 SdT (ex 3168 AZ), olio su tela, restaurato da Giorgio Gioia e Barbara Rinetti (relazione, depositata presso archivi SBAC il 30 gennaio 1980); il quadro è stato reintelato dato il cattivo stato di conservazione e l’insufficiente adesione della pellicola al supporto. 56) Gli studi sul castello di Aymavilles sono tuttora in corso. Il dipinto della Clementina viene segnalato nel contributo di V.M. VALLET, Salvaguardare l’antico. Aspetti del collezionismo ottocentesco in Valle d’Aosta: dal “museo” documentato nel castello di Aymavilles alla nascita della raccolta dell’Académie Saint-Anselme, in BSBAC, 5/2008, 2009, pp. 182-195 (in particolare p. 189). Sulla collezione di quadri di Vittorio Cacherano, un tempo probabilmente esposta nel salone del castello, cfr. anche: D. PLATANIA, Sulle tracce di una collezione di quadri nel castello di Aymavilles nella prima metà dell’Ottocento, in V.M. VALLET, M. CUAZ, F. FILIPPI, F. LUPO, D. PLATANIA, Il castello di Aymavilles: appunti di studio per l’allestimento del museo, BSBAC, 6/2009, 2010, pp. 196-204. 57) V.M. VALLET, Castello di Sarre. Museo e dimora reale, Aosta 2003, p. 27; dipinto BM 26817-4 (n. inv. 0429). Sul Castello Reale di Sarre è in corso di stampa un volume aggiornato della stessa autrice. 58) Sulla Clementina, si veda ora: A. CIFANI, F. MONETTI, Indagini per la storia dei ritrattisti di corte a Torino nel XVIII secolo. Nuove luci per Giovanna Battista Maria Buzano, detta la Clementina (1690-1761), in “Studi Piemontesi”, vol. XLVII-1-2018, pp. 41-62; S. ZIMBARDI, Nuovi studi sulla Clementina, ritrattista nel Piemonte del Settecento, in BSPABA, LXV-LXVI- LXVII-LXVIII, n.s., 2014-2017, 2018, pp. 195-212. 59) Sul ritratto di De Tillier (BM 4594) una breve scheda è presente in: F. BAUDIN, O. BORETTAZ, L’Hôtel de Ville di Aosta, Aosta 1995, pp. 47-48. Il restauro è stato effettuato da Rosaria Cristiano e Maria Paola Longo Cantisano della Soprintendenza regionale, la relazione è depositata presso gli archivi SBAC. 60) Il ritratto ha il n. inv. 048 SdT. *Collaboratrice esterna: Daniela Platania, storica dell’arte.
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