Bollettino della Soprintendenza

147 In generale, a parte le vetrine storiche, l’allestimento è fatto di nuovi elementi che possono essere più di arredo o più scenografici; in alcune sale si sono previsti diorama naturalistici, di tipo iperrealistico, con piante e animali, acqua e neve, pietre e radici. Alla scena iperrealistica sono associati dei filmati, con sequenze di luci, suoni, allo scopo di inserire vita e movimento nelle ricostruzioni. La fauna esposta è composta da animali veri e tassidermizzati o da sculture. La narrazione è varia al punto che il percorso attraverso il museo diventa anche un viaggio attraverso gli ecosistemi della Valle d’Aosta - dalla prateria al ghiacciaio - e sul territorio, a cui si accede grazie a postazioni interattive che rimandano ai luoghi della Valle. Il museo è il luogo in cui trovare notizie, mappe, immagini e curiosità della Valle di Aosta, declinate nelle differenti sfaccettature: dalle acque, raccontate nelle diverse forme, agli alpeggi, ai ghiacciai e alle piante monumentali. Non sono dimenticati temi trasversali quali: il trascorrere del tempo e le stagioni, il clima e la geologia. Uno spazio a sé occupa la storia del museo nel castello, oltre alla figura (e collezione) di Efisio Noussan, cui è stato intitolato il museo stesso. Nello specifico il progetto prevede che il racconto museale proponga una serie molto diversificata di temi scientifici, intervallati da scorci storici legati alla vita del castello, allo scopo di costruire un ritmo narrativo sorprendente. Tale sistemazione non seriale, determinata da questo ritmo narrativo articolato insieme alla necessità di adeguamento agli spazi, ha tenuto conto di tre ordini di aspetti: il primo di tipo architettonico che impone che l’allestimento segua la forma dell’edificio e quindi ogni sala sia trattata in modo differente a seconda delle sue intrinseche caratteristiche per dimensione, forma, rapporto con le preesistenze storiche quali arredi o decori; il secondo di tipo scientifico per cui ogni sala è organizzata in funzione del materiale da esporre, che va dagli oggetti antichi della collezione ai nuovi dispositivi immersivi; un terzo di tipo comunicativo che stabilisce come ogni sala proponga un linguaggio divulgativo diverso a seconda che si utilizzino immagini e testi stampati o contributi multimediali. Il progetto approvato con D.G.R. n. 756 del 14 giugno 2018 prevede due anni di cantiere al termine del quale il Museo regionale di Scienze naturali Efisio Noussan potrà riaprire al pubblico. 1) Il raggruppamento temporaneo di professionisti che ha redatto la progettazione esecutiva è costituito da: Ai Studio Architettura, Ingegneria, Urbanistica (capogruppo), Ai Engineering S.r.l. - Torino, professor architetto Andrea Bruno (resposabile restauro architettonico) - Torino, architetto Ugo Bruno - Torino, Dedalo S.a.s. di Luisella Maria Italia & C. - Torino, ingegner Oscar Gastone Vagneur - Aosta, signor Giovanni Del Gaudio - Napoli, architetto Massimo Venegoni (responsabile allestimenti, socio della mandante Dedalo S.a.s. di Luisella Maria Italia & C.) - Torino. I consulenti per la comunicazione sono i signori Enrico Camanni e Stefano Camanni (Arnica S.n.c. - Torino), mentre per il progetto di restauro l’architetto Diana Costantini - Aosta. Il coordinamento della progettazione è stato eseguito dall’Ufficio patrimonio architettonico del Dipartimento soprintendenza per i beni e le attività culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta. 2) Le informazioni sono tratte dalla relazione progettuale.

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