151 3. Maestro di Montiglio, volto maschile, frammenti provenienti dal fregio sommitale. (Gallarini Bonollo S.n.c.) 4. Maestro di Montiglio, fregio sommitale (particolare), sottotetto. (B.O. Gabrieli) di Pandino, dove la conchiglia trionfa come puro elemento ornamentale, insieme a specchiature e profilature marmoree, strutture polilobate che racchiudono figure, volti o stemmi, o ai motivi ornamentali in scala monumentale che si replicano con sensibili varianti nella dimora di Cassano d’Adda.19 Così a Quart, dove dagli intonaci soprammessi affiorano raffinate profilature nelle grandi aperture verso meridione, in perfetto raccordo con le bordature che corrono appena sotto l’imponente struttura lignea del soffitto a capriate, ancora in parte conservata: finte architetture che si contrappongono o incorniciano quelle reali. Anche in questo caso, per rappresentare l’impaginato architettonico che rivestiva le pareti del salone di Enrico, signore di Quart, risulta più utile guardare a Vezzolano, piuttosto che al ciclo del Monferrato: il maestro che opera in Valle d’Aosta pare aver preso nuova consapevolezza e autonomia rispetto alle esperienze lombarde evocate, da cui forse aveva tratto alimento diretto, segnatamente nei passaggi chiaroscurali che costruiscono le forme ma allo stesso tempo nell’attenzione al potere della linea.20 A Quart, il personale e aulicissimo linguaggio del Maestro di Montiglio, così come lo possiamo meglio leggere a Santa Maria di Vezzolano e sulla base dei laconici frammenti a disposizione, sembra piuttosto contribuire alla svolta di maniera che porterà nel giro di qualche decennio allo splendore del Gotico internazionale, a quell’orientamento solo apparentemente decorativo ma in concreto pieno di vita e colore, abbagliante e prezioso nei materiali, assolutamente realistico nell’accuratezza dei ritratti e nella descrizione naturalistica dei paesaggi.
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