154 Al termine di questo ragionamento, corre l’obbligo di sottolineare che la rarefazione delle testimonianze pittoriche conservate, in particolar modo quelle di ambito profano nelle dimore signorili, rende inevitabilmente parziale qualsiasi definitiva conclusione. Gli interventi di restauro della Magna Aula tardano purtroppo a partire, per motivi legati all’espletamento delle gare; agli studi presentati in questa sede, contiamo quindi di aggiungere nei prossimi anni più concretezza, grazie alla messe di dati che potranno emergere dall’analisi diretta delle murature. La speranza è di poter mettere ancora in luce qualche ulteriore lacerto di questo straordinario ciclo, unico sotto tanti aspetti, sciaguratamente distrutto nel XVIII secolo. Le operazioni di riordino dei frammenti di intonaci dipinti Maria Gabriella Bonollo* Non di rado gli scavi archeologici restituiscono i frammenti degli intonaci dipinti che rivestivano edifici scomparsi o fortemente trasformati nel corso dei secoli. I lacerti emersi gettano luce sui perduti apparati decorativi e nel caso del castello di Quart sorprendono per l’elevato numero, l’eccezionale stato di conservazione e la qualità esecutiva delle superfici dipinte che testimoniano il fasto del grande ambiente affrescato noto dalle fonti con il nome di Magna Aula. Alle campagne di scavo, condotte dal 1986 al 2001, è seguito un primo intervento di pulitura e riordino dei frammenti, eseguito da chi scrive,21 finalizzato allo studio e conservazione del materiale afferente ai cicli pittorici che interessavano la cappella e la Magna Aula. Gli esiti degli studi e le prime ricomposizioni vennero presentati nella mostra Fragmenta picta: testimonianze pittoriche dal castello di Quart, secoli XIII-XVI, allestita nel castello Sarriod de La Tour nel 2003.22 In quella occasione, si formularono ipotesi sull’articolazione della decorazione parietale, attribuita al Maestro di Montiglio, che doveva svolgersi secondo una narrazione per registri.23 Si proposero anche delle ricostruzioni grafiche suggerite da elementi contestuali come le iscrizioni graffite in corrispondenza dei fregi affrescati.24 Con il proseguimento delle indagini archeologiche, tra il 2004 e il 2007, furono recuperati molti altri frammenti che andarono a comporre un corpus di ben 448 casse in seguito radunate nel locale delle scuderie dove furono oggetto di una catalogazione propedeutica ai successivi lavori.25 10. Maestro di Montiglio, frammenti raffiguranti un personaggio con abito foderato di pelliccia. (Gallarini Bonollo S.n.c.) 9. Maestro di Montiglio, volti frammentari. (P. Fioravanti)
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