Bollettino della Soprintendenza

185 La campagna diagnostica sul Crocifisso (BM 3730) della fine del XVII secolo è stata eseguita dal LAS (Laboratorio Analisi Scientifiche della Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta) per caratterizzare i pigmenti presenti e, in seguito al confronto con la restauratrice Cristina Béthaz e il personale della Soprintendenza regionale, per mettere in relazione i materiali presenti sul Cristo con quelli della croce, in modo da poter confermare l’ipotesi della contemporaneità tra i due elementi. Le indagini non invasive eseguite sul Crocifisso sono state condotte mediante spettroscopia XRF, nella sua versione portatile, direttamente presso il laboratorio della restauratrice. È poi seguita una fase di indagine invasiva mediante il campionamento di micro porzioni di pellicola pittorica. I prelievi di frammenti sono stati effettuati nelle aree maggiormente rappresentative, individuate attraverso un’attenta osservazione della statua. In generale, l’analisi XRF ha evidenziato la presenza di pigmenti impiegati durante il restauro eseguito nel 1986. Si sono infatti rilevati molti elementi, come il cadmio, lo zinco e il titanio, legati all’uso di pigmenti di origine moderna e quindi alle ridipinture eseguite nel recente restauro. Le campiture verdi della corona e del perizoma del Cristo (verde chiaro e scuro) risultano composte, rispettivamente, da verde a base di rame, verde di cromo miscelato con bianco di zinco e da una miscela di verde di cromo e pigmento a base di rame. Le dorature, grazie all’analisi XRF, rilevano elevati conteggi di oro. Sono state individuate, inoltre, tracce di argento nei punti d’analisi eseguiti sul perizoma del Cristo, probabilmente legate a residui di lamine d’argento. Le sezioni stratigrafiche sono state osservate mediante microscopio ottico (MO): prima in luce visibile, per ottenere informazioni sulla successione degli strati e sulla loro morfologia; poi con luce ultravioletta, permettendo di rilevare una significativa fluorescenza gialla dovuta al materiale oleoso negli strati pittorici. I micro prelievi di pellicola pittorica, allestiti in sezioni stratigrafiche, sono stati poi analizzati mediante tecnica micro Raman per caratterizzare i composti presenti nei differenti strati. Tale indagine ha permesso di rilevare il segnale del gesso in tutte le preparazioni indagate. Si conferma inoltre la presenza di bianco di piombo, vermiglione e più limitatamente di giallorino (giallo a base di Pb e Sn) nell’incarnato del Cristo (fig. 1). Nella sezione ANE07, prelevata in prossimità del costato, si sono inoltre evidenziate delle particelle di blu ftalo distribuite in maniera disomogenea, la cui origine potrebbe far presuppore che si tratti di ridipinture. Questa ipotesi è confermata dalla rilevazione, in maniera diffusa sull’opera, del pigmento bianco di zinco. Per fornire dati relativi alla coerenza tra la scultura del Cristo e quella della croce, è stato eseguito un confronto tra le campiture rosso-brune presenti in entrambe le componenti del Crocifisso, sia mediante tecnica XRF sia tramite micro prelievo di frammenti di pellicola pittorica per l’allestimento di sezioni stratigrafiche. L’indagine XRF ha rilevato, in tutte le aree indagate per il confronto, la presenza di terre a base di ferro e manganese. Per quanto riguarda, invece, la comparazione tra le sezioni stratigrafiche (figg. 2a-b) ottenute nelle stesse aree, si evidenzia uno spessore dello strato di colore rosso-bruno paragonabile in tutte le sezioni. Lo strato preparatorio delle campiture è costituito principalmente da gesso, mentre lo strato di colore superficiale presenta una matrice di colore rosso con varie particelle di forma disomogenea di colore brunonero, osservabile in microscopia ottica in luce visibile. Per le due sezioni prelevate sul Cristo, si evidenziano particelle rosso-arancioni, caratterizzate mediante indagine micro Raman come pigmento vermiglione, assente nella cromia LE ANALISI SCIENTIFICHE SUL CROCIFISSO PROVENIENTE DALLA CAPPELLA DI SAN GRATO IN LOCALITÀ MARINE A PERLOZ Dario Vaudan, Nicoletta Odisio* 2a. Sezione ANE02, con MO luce visibile, 20X. (LAS) 1. Sezione ANE07, con MO luce visibile, 10X. (LAS) 2b. Sezione ANE06, con MO luce visibile, 20X. (LAS) 100 μm 100 μm 100 μm

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