194 sponda cattolica, in vivace fermento per quella che a tutti gli effetti si presentava come un’occasione da non perdere, che avrebbe dato al Papa, alla chiesa in generale, alla diocesi e ai movimenti di fede in Italia un risalto e un’importanza mai prima di allora accordati. L’Esposizione di Arte Sacra, recuperando in fretta lo scarto temporale dei preparativi che per la parte politica erano già cominciati, si allinea ai dettami, anche commerciali, delle esposizioni industriali contemporanee. Essa avrebbe inoltre avuto edifici propri, sparsi in una vasta area, che comprendeva diverse strutture ospitanti le Missioni, l’edificio per la mostra di arte moderna, la casa dei missionari, le botteghe e due ristoranti. Unico padiglione in comune con il resto dell’esposizione era quello delle opere cattoliche di carità, assistenza e previdenza da cui si accedeva al ponte della concordia (fig. 6). Il ruolo del vescovo Joseph-Auguste Duc Il peso della voce cattolica ha avuto un ruolo essenziale nella buona riuscita della manifestazione e il clero valdostano ha risposto degnamente a questo importante appello sotto le direttive del vescovo Joseph-Auguste Duc (1872-1907). Di sicuro un personaggio ben inserito fra gli organizzatori, come dimostrano i biglietti di auguri che i membri del comitato della mostra di Arte Sacra, il barone Antonio Manno e Giovanni Battista Ghilardi (fig. 3), si premurano di fargli avere su carta intestata dell’Esposizione in occasione dei suoi venticinque anni di episcopato, nel settembre del 1897, quando mancavano sei mesi all’apertura ufficiale.6 Le parole del Manno, in quanto presidente del comitato esecutivo e del segretario generale Ghirardi, impegnato giornalista cattolico e insegnante che ha perorato a gran voce la causa dell’Esposizione d’Arte sacra, confermano l’alta considerazione in cui era tenuto il prelato aostano, ulteriormente affermata dalla presenza ai festeggiamenti per il giubileo 4. Il vescovo Duc, ultimo a destra, regge la Sindone. (Da “Arte Sacra”, n. 8-9, 1898, pp. 64-65) 3. Biglietto di auguri per i 25 anni di episcopato del vescovo J.-A. Duc, a firma di G.B. Ghirardi. (Fonds Gal-Duc, Grand Séminaire, Aoste)
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