Bollettino della Soprintendenza

212 L’UdR (Unità di Ricerca) SIP1 ha come obiettivo quello di sviluppare strumenti per indagare l’alterazione nel tempo di vari materiali attraverso tecniche non invasive di monitoraggio e modelli teorici, capaci di prevedere l’avanzamento dei processi di degrado.2 Il programma di ricerca, attivato il 1° luglio 2016 e della durata di 36 mesi, è giunto al suo secondo anno di attività in linea con il cronoprogramma dei 3 progetti operativi SMART (Sensori Multidimensionali e Reti), ROMA (Robot Multisensori e Ambientali) e PIF (Previsioni via Information Fusion). Il progetto SMART, il cui obiettivo principale è la creazione e gestione di un’innovativa rete di sensori climatici, ha previsto l’installazione di opportuni dispositivi per il monitoraggio in continuo dei parametri ambientali presso i siti pilota di Aosta scelti per l’attività di ricerca: i dipinti murali del sottotetto della collegiata dei Santi Pietro e Orso, come caso indoor, e l’arco d’Augusto, come caso outdoor. Nello specifico, le 2 reti di sensori, opportunamente adattate, acquisiscono temperatura, umidità relativa ambientale, CO2, permeabilità e irraggiamento UV e VIS (quest’ultimo unicamente presso l’arco d’Augusto). La struttura di trasmissione dei dati (fig. 1), di tipo wireless, è gestita da scheda proprietaria della ditta partner Novasis, che controlla la comunicazione dai nodi sensori “slave” al nodo “master”. I dati ricevuti vengono registrati in locale, su scheda SD, e inviati, tramite rete GPRS, su Google Drive. Il pacchetto trasmesso contiene lo stato dell’intera rete, ovvero lo stato e le misure di tutti i nodi sensori nel momento di interrogazione da parte del master. I dati trattati e resi fruibili sono poi condivisi in tempo reale sul sito web dell’UdR.3 La rete multidimensionale permette così un monitoraggio ambientale continuo del bene caso di studio. I dati registrati saranno gli elementi principali del modello predittivo, sviluppato all’interno del progetto PIF, in grado di valutare l’evoluzione del degrado. Accanto a tale monitoraggio diretto, il team dell’UdR ha inoltre sviluppato un set di “sensori virtuali”.4 Si tratta di sistemi che non necessitano di una rete permanente e invasiva, ma sfruttano algoritmi intelligenti di Information Fusion per monitorare l’ambiente circostante il sito. I sensori virtuali forniscono un efficace sistema di controllo che si affianca e completa il monitoraggio diretto della rete SMART; sono basati sull’analisi incrociata dello storico dei dati climatici acquisiti dal LAS (Laboratorio Analisi Scientifiche della Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta) con la rete locale di centraline per il monitoraggio ambientale in senso lato (ad esempio ARPA). Il modello matematico del sensore virtuale è inoltre in grado di mettere in evidenza condizioni specifiche legate a forme di alterazione, come ad esempio l’effetto sui materiali di particolari shock termici. In linea con gli obiettivi del progetto dell’UdR SIP, il sensore virtuale diventa così uno strumento in mano allo scienziato della conservazione per pianificare un programma SIP - SISTEMI INTEGRATI E PREDITTIVI SECONDO ANNO DI ATTIVITÀ DEL PROGETTO Lorenzo Appolonia, Simonetta Migliorini, Andrea Bernagozzi*, Matteo Calabrese*, Jean Marc Christille*, Annie Glarey*, Nicoletta Odisio*, Chiara Beatrice Salvemini*, Nicole Seris* 1. Schema di acquisizione, elaborazione e condivisione dei dati. (Novasis Innovazione S.r.l.) analog input 1 analog input 2 analog input 1 analog input 2 analog input 1 analog input 2 analog input 1 analog input 2 Nodo Gateway Preparazione pacchetto dati Trasmissione su rete GPRS Memorizzazione in locale Conversione http → https Memorizzazione su server Web UdR

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