Bollettino della Soprintendenza

15 Fase IIIb Spoliazione Datazione: prima metà del IV secolo d.C. Questa fase, ben evidente e documentata in città, è poco individuabile nell’area esterna alla porta. Sono riconoscibili formazioni alluvionali fangose che bloccano l’accesso all’interno del cunicolo dell’acquedotto depositandosi anche a ridosso della fauce, trovati nell’avvallamento mai ripristinato dopo l’asportazione delle condutture. Gli indizi parlano non solo di asportazione di materiali pregiati ma di un’evidente mancanza di manutenzione. Il fossato romano, durante questa fase, risulta già pieno, a giudicare dall’arrivo dei depositi alluvionali nelle zone basse presso la porta.22 Le attività di questa fase si datano a un periodo successivo al 318 d.C., sulla base della moneta di Massenzio rinvenuta all’interno dell’edificio meridionale, distrutto proprio in questo momento. Fase IV Attività fuori dalla porta Principalis sinistra e un nuovo fossato (in celeste nella fig. 4) Datazione: IV-V secolo d.C. In seguito alla distruzione e alla spoliazione iniziata nel IV secolo d.C., in particolare presso la porta Principalis sinistra, sul lato orientale del cardo maximus, è stata documentata una ripresa di attività strutturale concentrata sulle crepidini della strada: ad esempio, sul lato interno della porta, si assiste alla nascita dell’edificio A forse dalla forma quadrata, individuato durante i lavori di via Carabel (2008) nell’angolo soprelevato tra la fauce e la torre occidentale (in arancio nella fig. 12).23 Sono documentate anche irregolari sistemazioni e ripristini della superficie stradale, in più punti danneggiata. Al di fuori della città si individuano simili attività di tono minore: sistemazioni strutturali davanti alla fauce, sia in muratura che in legno, sui terreni lievemente rialzati nell’angolo tra la fauce e la torre e localizzati ripristini della superficie stradale. Di maggiore impegno, invece, la riapertura di un fossato presumibilmente con finalità difensive in quest’epoca.24 Si trova lievemente più vicino alla porta rispetto al precedente di età romana e presenta verso ovest un termine che permette il passaggio della strada in uscita dalla porta, con un terrapieno che non necessita di un ponte.25 Una viabilità di tono minore si impone parallela alle mura tra la fauce e il nuovo fossato. In questa fase tarda, non è attestata un’attività funeraria a ridosso della porta.26 L’area utilizzata come necropoli si sviluppa a nord del fossato, nei pressi della chiesa di Saint-Étienne. È invece attestato un successivo utilizzo della zona fuori porta come discarica di detriti domestici, compresi abbondanti vasi schiacciati misti a materiale combusto. La datazione e la durata di questa fase di ripresa dell’attività edilizia al momento poggiano su pochi elementi provenienti dai depositi interni alla città: si tratta principalmente di monete che coprono un periodo che va dal IV al V secolo d.C.27 Fra gli scarichi di materiali domestici è presente materiale ceramico datato a dopo la seconda meta del III secolo d.C. fino al IV-V secolo d.C.28 Alla fine di questa fase risale la deposizione caotica di tanti detriti di travertino sulla sponda meridionale del fossato, compreso un grande cuneo forse interpretabile come parte della chiave dell’arco della porta Principalis sinistra. Tali materiali potrebbero indicare quindi la completa distruzione dell’arco della porta e magari l’indebolimento delle fauci romane come elemento difensivo (fig. 13). Fase V Deposizioni alluvionali: il fossato pieno in assenza di manutenzione Datazione: epoca altomedievale dal VI secolo d.C. All’interno della città, in questa fase, giungono depositi fangosi che vanno a formare una sorta di conoide alluvionale, ben visibili nelle aree più basse sia in piazza Roncas che in via Carabel. Queste deposizioni, formatesi attorno al perimetro dell’edificio A, presentano un limite altimetrico a 580,00 m s.l.m. e non arrivano a coprire né le crepidini stradali né le aree più alte a sud delle torri. Questo limite è chiaramente derivato dalla quota del piano di calpestio all’ingresso della città. Nel corso della campagna di indagini del 2017 questi limi alluvionali verdastri lamellari sono stati riconosciuti anche fuori dalla porta Principalis sinistra. I limi derivano da un fossato già stracolmo di depositi fangosi e 10.-11. La fistula: a sinistra fuori e a destra dentro il cunicolo. (D. Wicks)

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