Bollettino della Soprintendenza

222 riconosciuto «in ogni luogo un elemento importante della qualità della vita delle popolazioni: nelle aree urbane e nelle campagne, nei territori degradati, come in quelli di grande qualità, nelle zone considerate eccezionali, come in quelle della vita quotidiana». Il paesaggio ha dunque una natura complessa, materiale e immateriale ed essendo il prodotto della natura e dell’intervento umano esso è dinamico, soggetto cioè a evoluzioni e trasformazioni che dipendono anche dalle scelte che ognuno di noi compie. La scelta di vivere in un centro urbano ne determinerà la sua crescita e il suo maggiore o minore grado di densità edilizia dipenderà dalle regole urbanistiche di cui la collettività si è dotata. Viceversa scegliere di vivere in un agglomerato storico ne può determinare il suo recupero o lo stravolgimento del suo tessuto storico, sempre in funzione delle regole insediative che sono state decise dall’amministrazione. Per questo motivo è importante riconoscere i valori che ogni collettività attribuisce ai diversi paesaggi presenti nel proprio territorio e definire di conseguenza l’insieme di regole e norme in base alle quali l’agire di ognuno possa garantire la conservazione e l’evoluzione condivisa dei territori (fig. 3). Al paesaggio non va dunque attribuito solo un significato estetico o romantico, bensì esso è al contrario un bene d’interesse collettivo/generale, o in altri termini, per usare un’accezione corrente, un bene comune. In quanto tale, pertanto, possiamo riconoscere nel concetto di paesaggio dei valori quali quelli culturali, estetici, scientifici, ecologici, economici ed etici. Ecco che dunque anche l’attenzione al paesaggio perde quell’alone di romanticismo per collocarsi, al pari delle scienze naturali, nell’alveo delle materie che studiano i fenomeni trasformativi del territorio. Il paesaggio come bene comune rappresenta quindi un fattore di cui non si può non tenere conto nei processi di pianificazione ai diversi livelli e la nostra regione è stata oculata nel dotarsi di un PTP e di una legislazione urbanistica che ha introdotto anche nella pianificazione locale (PRG e strumenti attuativi) la valenza paesistica poiché tutto il territorio deve essere oggetto di attenzione paesistica e non solo le sue emergenze. Gli Stati Generali del Paesaggio, tenutisi a Roma il 25 e 26 ottobre 2017, hanno approfondito gli aspetti valoriali del paesaggio, già riconosciuti dalla Convenzione europea nel 2000, ossia il paesaggio quale elemento chiave del benessere individuale e sociale e pertanto la sua salvaguardia, la sua gestione e la sua pianificazione comportano diritti e responsabilità per ciascun individuo.2 3. Aymavilles, località Les Crêtes. (L. Sartore) 2. Fontainemore, ponte storico e chiesa. (A. Raso)

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