227 Non tutti i comuni della Valle d’Aosta hanno concluso l’adeguamento del proprio piano PRG alle disposizioni della L.R. 11/1998 e alle determinazioni del PTP; nell’ambito di tale iter la Soprintendenza si esprime nelle fasi di valutazione della bozza e del testo definitivo. Nel merito dell’istruttoria di piano, è indispensabile verificare la correttezza delle indicazioni dei vincoli di tutela paesaggistica (aree assoggettate ai decreti ministeriali specifici, le aree di interesse paesaggistico, quali le fasce di pertinenza di torrenti e laghi, zone boscate, territori in quota, parchi e riserve naturali, ghiacciai, le zone di interesse archeologico) e di quella dei beni culturali (monumenti, documenti, beni isolati, nuclei e percorsi storici, rus), nonché delle aree archeologiche e quelle di specifico interesse paesaggistico, storico, culturale o documentario e archeologico. Vengono anche esaminati gli elementi del paesaggio sensibile, i sistemi ambientali e le unità di paesaggio. Per esempio, sono considerati elementi del paesaggio sensibile gli ambienti naturali (quali ghiacciai, creste - fig. 10 -, picchi, conoidi, forre, cascate, ecc.), i boschi e i pascoli, i sistemi dell’appoderamento agricolo tradizionale (terrazzamenti, vigneti, ecc.), i nuclei storici con le relative infrastrutture, le aree di specifico interesse. Si prosegue, quindi, con lo studio del territorio, con particolare riferimento alla sua morfologia, agli elementi naturali, alla trama del paesaggio antropico, alla localizzazione e conformazione degli insediamenti, ai margini e ai bordi dell’edificato e all’infrastrutturazione storica. I punti di visuale preferenziali e le emergenze paesaggistiche e architettoniche aiutano a comprendere quale sia lo sguardo sui siti da parte di un fruitore anche solo frettoloso. Il progetto di piano comprende cartografie e norme. Le scelte dell’Amministrazione comunale vanno valutate in rapporto al loro possibile impatto sul territorio, al modo di interferire con i vincoli di tutela, alla compatibilità con le esigenze di salvaguardia, al rapporto tra il paesaggio tradizionale (fig. 11), le espansioni più recenti e la nuova edificazione proposta. Le norme tecniche di attuazione, oltre a dover essere coerenti con la disciplina vigente, devono rispettare le esigenze di tutela, promuovere il recupero del patrimonio storico, contenere e proporzionare la previsione di nuova edificazione. Il primo adempimento è la valutazione dell’impatto ambientale della bozza di PRG, riferita all’intero territorio municipale. Contestualmente, solo per le aree e i beni tutelati, vengono avviati alcuni incontri con l’Amministrazione comunale per esporre le criticità emerse tra le scelte di piano e le esigenze di salvaguardia. Tale fase è stata definita dal legislatore concertazione, un termine utilizzato nelle contrattazioni sindacali, proprio ad indicare un momento di confronto costruttivo; si conclude con un documento firmato da entrambe le parti. Il terzo e ultimo provvedimento è il risultato dell’istruttoria del testo definitivo di piano. La verifica della Soprintendenza riguarda il recepimento, o meno, delle richieste emerse in fase di bozza, le modifiche introdotte dall’accettazione delle osservazioni dei cittadini da parte del Consiglio comunale e da altre varianti inserite in sede di progetto preliminare di piano (la fase intermedia tra bozza e definitivo). Inoltre, particolare attenzione è rivolta alla coerenza del piano con la disciplina di settore. La Soprintendenza partecipa altresì alle conferenze di pianificazione convocate dalla Struttura pianificazione territoriale dell’Assessorato regionale Opere pubbliche, Territorio ed Edilizia residenziale pubblica per la valutazione degli esiti istruttori relativi alla bozza e al testo definitivo delle varianti sostanziali generali ai piani regolatori comunali. Per i PRG già adeguati alle disposizioni delle leggi del 1998, la Soprintendenza si esprime per gli ambiti sottoposti a tutela (fig. 12) su richiesta dei comuni per le varianti non sostanziali e le modifiche non costituenti variante; mentre per le varianti sostanziali generali e per quelle sostanziali parziali si pronuncia nell’ambito del procedimento regionale, comprensivo di un confronto collegiale in sede di conferenza di pianificazione, eventualmente comprendente la VAS (Valutazione Ambientale Strategica). In fase di variante al PRG, un confronto con le amministrazioni comunali sereno e fruttuoso, consente di originare previsioni urbanistiche adeguate alle peculiarità territoriali, tenendo conto sia dei valori paesaggistici sia delle esigenze di sviluppo locali. 9. Unità di paesaggio. (Da PTP RAVA - Schede per unità locali)
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