243 Esternamente, l’elegante edificio neoclassico presenta una finitura a intonaco, gli angoli sono sottolineati da lesene bugnate di diverso colore; i due corpi laterali sono caratterizzati da uno sfondato verso la via: un portico a piano terreno, il vestibolo di ingresso e un loggiato al primo piano; infine la copertura del corpo centrale è sormontata da una lanterna (figg. 14-15). L’acqua è trasportata dalla sorgente tramite tubature di piombo, grazie alle quali, conserva la sua temperatura di circa 33° C. Un magnifico viale di accesso, chiamato all’epoca “Passeggiata Campora” dal nome del suo ideatore e finanziatore, il cavaliere vercellese Campora di Pavezzana, corona l’impianto e permette agli utenti un comodo accesso in carrozza o una corroborante camminata immersi nella rigogliosa vegetazione (figg. 12a-b). Il vecchio stabilimento non viene dismesso ma continua a essere attivo per la cura gratuita degli abitanti meno abbienti della Valdigne. La realizzazione del nuovo stabilimento termale, caratterizzato dall’aulicità del suo linguaggio architettonico neoclassico (uno dei primi in Valle d’Aosta), si pone come fatto unico ed eccezionale all’interno di un ambito rurale ben definito, in rottura con il contesto edilizio circostante caratterizzato invece da quell’architettura spontanea, povera ed estremamente funzionale che è l’architettura tipica delle vallate alpine. Il nuovo edificio dei bagni si caratterizza come un episodio a sé stante, ai margini ed estraneo rispetto ai luoghi e all’arte di costruire tradizionale. L’interesse di medici, scienziati e naturalisti per le sempre più decantate virtù terapeutiche delle sorgenti termali è la causa e l’effetto del crescente interesse che i primi “turisti” dimostrano per le stesse. Gli studi e i saggi in materia si moltiplicano. Antonio Maria Vassalli Eandi tra il 1805 e il 1808 studia dal punto di vista del chimico le acque di Pré-Saint-Didier e riconosce in esse acido solforico, ferro sciolto e combinato, solfato di soda, zolfo, muriati di calcio, di magnesio e alluminio. Egli pubblica i suoi scritti nel volume XVI delle Memorie dell’Accademia Reale di Torino. Altre analisi vengono eseguite nel primo venticinquennio dell’Ottocento riscontrando la presenza di bromo, iodio, bicarbonato di ferro e protossido di manganese.30 Il successo e la fama degli stabilimenti termali della Valdigne rappresentano per il sovrano sabaudo una forma redditizia di investimento economico, oltre a creare consenso politico nei confronti di una più grande azione di riforma e di rinnovamento promossa dal re di Sardegna Carlo Alberto. Le norme contenute nel Manifesto della Regia Camera de’ Conti portante notificanza delle disposizioni date da sua Maestà e delli Regolamento e Tariffe da Sua Maestà approvati per gli stabilimenti de’ bagni di Pré-Saint-Didier e delle acque minerali di Courmayeur di proprietà della provincia di Aosta, edito il 26 aprile 1836 e reso pubblico il 23 maggio successivo, introducono disposizioni innovative nella gestione dello stabilimento.31 Nel 1844 si ravvisa la necessità di effettuare riparazioni urgenti allo stabilimento termale, per l’ammontare di 421,32 lire,32 progettate dal Genio Civile. Dopo l’approvazione dei lavori da parte della Reale Segreteria di Stato per gli affari dell’Interno e delle Finanze, viene bandita una gara d’appalto il cui avviso è affisso ad Aosta, a Morgex e a Pré-Saint-Didier. Il 27 marzo si aggiudica i lavori, che termineranno il 6 giugno, Antoine Frèrejean Jolibois con un’offerta in ribasso di 40,8 lire. Dal computo metrico del 2 settembre si evince l’esatta entità dei lavori realizzati: innanzitutto si interviene nei pressi della sorgente in quanto è indicata la posa in opera di travetti e travi in legno di larice per la copertura e la realizzazione, nelle immediate vicinanze di una muratura a secco. Nei vecchi bagni si sostituisce il pavimento danneggiato e viene acquistata una catena per il cancello del cortile. Allo stabilimento termale si rinnova il pavimento degli stanzini con del legno d’abete, si tinteggiano vari ambienti e si effettua la saldatura della caldaia del vapore in alcuni punti e la sostituzione di un tubo danneggiato con un altro di vetro. La maggior parte dei lavori però riguarda le condutture dell’acqua: si preparano nuovi tubi in legno di larice coperti da pietre da taglio; se ne realizzano due in cuoio; se ne saldano altri di piombo in quanto crepati in 48 punti, ed infine, si lavorano alcune tavole in legno di larice per coprire e proteggere i tubi in piombo nel parapetto del ponte sul torrente. Alla fine dei lavori il prezzo lievita a 589,08 lire, in quanto, come giustifica lo stesso incaricato del Genio Civile, nel momento in cui gli operai si accingevano a riparare una tubatura in piombo, ne scoprivano altre ugualmente danneggiate e bisognose quindi di riparazioni. 14. Bains neufs à Pré-Saint-Didier. (É. Aubert, da É. AUBERT, La Vallée d’Aoste, Paris 1860, s.i.p.) 15. Il fronte est dell’ottocentesco edificio termale, cartolina d’epoca, prima metà del 1910. (L. Broggi, Région autonome Vallée d’Aoste - fonds Domaine CC BY-NC-ND)
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