Bollettino della Soprintendenza

247 Inoltre, il paese diventa più attraente anche alla sera in quanto si era dotato di illuminazione elettrica, presente anche in molti alloggi ed esercizi pubblici. Nella seconda metà degli anni ’30 del secolo scorso il numero degli alberghi sale a 4: sempre l’Hôtel des Thermes Univers, la Villa Plassier con 32 posti letto, l’Albergo Alpina con 30 posti letto e l’Albergo Crammont con 24 posti letto. Intanto, nel 1906, il professor Martini esegue un’altra analisi sulle acque di Pré-Saint-Didier constatando la sua radioattività. L’acqua minerale è quindi un’acqua arsenicoferruginosa-radioattiva indicata nelle malattie cutanee; del cuore allo stadio iniziale; in quelle articolari, reumatiche e degli organi del movimento, con ampio campo d’azione che va dalle forme reumatiche acute e croniche, alle mialgie, nevralgie e paresi; nelle malattie nervose, nevrastenie ed esaurimenti; obesità; diabete; gotta; anemia; clorosi; linfatismo; dismenorrea. Essa viene bevuta oppure utilizzata esternamente tramite bagni, docce e massaggi. Nel 1940 gli edifici sono requisiti dal governo e trasformati in caserme; il fatto comporta la rovina delle attrezzature e degli impianti nonché il rapido disfacimento dell’edificio. Nonostante i numerosi tentativi operati dal Comune e da comitati di privati cittadini per favorire la riapertura delle terme, nulla si riesce ad ottenere e, nel 1954, la Regione autonoma Valle d’Aosta acquista gli edifici, le due sorgenti e parte dei terreni circostanti. L’attività dello stabilimento prosegue a singhiozzo fino al 1976, anno del suo definitivo abbandono. Le terme tra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso Chiara Paternoster Nel secondo dopoguerra, tra gli anni ’40 e ’50, grazie alla costruzione dei primi impianti di risalita49 e all’apertura del traforo del Monte Bianco nel 1965, l’Alta Valle, passa dall’essere una stazione turistica estiva e “d’élite”, frequentata solo da alpinisti e habitué dei bagni termali, a luogo di vacanza invernale dove lo sci diventa una grande attrattiva alla portata di tutti. L’allora direttore delle terme, dottor Carlo Camerini, intuisce fin da subito il potenziale turistico di Pré-Saint-Didier che, grazie alla vicinanza con le più blasonate località di Courmayeur e La Thuile, si pone in posizione privilegiata per uno sviluppo economico diversificato che può contare sulla frequentazione di un numero sempre più importante di visitatori, sia in estate che in inverno. È evidente, ormai, che non si può più considerare Pré-Saint-Didier come un centro di villeggiatura che vive di un’economia propria basata solo sulla frequentazione estiva. Per questo motivo, in occasione della seduta scientifica della Società medico-chirurgica valdostana del 29 aprile del 1966, propone con grande entusiasmo l’ampliamento delle terme.50 Dal 1958, anno in cui lo stabilimento viene riaperto dopo le distruzioni della guerra, alla clientela già affezionata che frequentava i bagni, si aggiungono nuovi visitatori il cui numero aumenta di anno in anno (fig. 19). È curioso leggere come, già allora, si guardasse molto alle attività promosse dal Trentino Alto Adige che, di certo, 19. Lo stabilimento termale negli anni ’60. (O. Bérard, Région autonome Vallée d’Aoste - fonds Bérard CC BY-NC-ND)

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