Bollettino della Soprintendenza

33 cosiddetti “ufficiali” appaiono in poche unità (10 fr. per l’africano, 7 fr. per il giallo antico, 6 fr. per il pavonazzetto), risulta leggermente più consistente l’apporto di altri tipi di pietre ornamentali: tra tutte emergono i 16 frammenti di lastre in litotipi brecciati, di difficile identificazione e, nel caso di questo complesso, generalmente costituiti da un fondo bruno-rossiccio e clasti biancastri. Gli scavi hanno inoltre restituito 23 frammenti di greco scritto, un tipo di marmo a fondo bianco con venature e impurità sottilissime di colore grigio-azzurro (fig. 13, a). Uno degli aspetti più significativi della presenza di questo litotipo è che costituisce uno dei pochi, in questa classe di materiali, a fornire indicazioni di carattere cronologico:54 pur essendo evidentemente scorretto attribuire un valore datante assoluto alla presenza di singoli materiali decorativi, è da ricordare come alcuni marmi, tra i quali proprio il greco scritto, possano fornire utili appigli per un riferimento relativo post quem. In un impianto come quello delle Terme del Foro, dove l’inquadramento cronologico delle fasi appare molto problematico, sarà dunque utile conoscere presenza e distribuzione tra i vani di pietre decorative, come il greco scritto, il cui impiego si diffonde nel mondo romano tra la fine del I e la prima metà del II secolo d.C. Particolarmente significativa è anche la presenza di 4 frammenti di marmo a fondo verde con consistenti vene bianche. Lastre in marmo verde con una caratterizzazione del tutto simile sono state rivenute anche nell’altro complesso termale di Augusta Prætoria, le Grandi Terme, e identificate dapprima come oficalcite locale avanzando però anche l’ipotesi, in seguito ad alcune analisi archeometriche, che potesse trattarsi di prodotti fabbricati con marmo verde antico di Tessaglia.55 Tornando nuovamente ai riferimenti cronologici che possono essere forniti dal materiale litico, il tema dei marmi verdi appare del tutto pertinente: se venisse confermata la presenza del verde di Tessaglia, anche solo per alcuni frammenti, potremmo supporre con certezza interventi di manutenzione o rifacimento delle apparecchiature non anteriori ai primi decenni del II secolo d.C., poiché questo marmo greco è attestato esclusivamente a partire dall’età adrianea.56 In caso contrario, qualora fosse dimostrata la presenza di oficalcite locale, si aprirebbe un ulteriore campo di approfondimento scientifico, tuttora non affrontato: lo sfruttamento dei marmi verdi valdostani già in età romana, forse usati come litotipo di sostituzione in luogo dei più costosi marmi verdi di origine greca.57 13. Frammenti di lastre in litotipi differenti. (M. Castoldi) 12. Litotipi impiegati come supporto litico. (M. Castoldi) 800 Porfido verde antico Bardiglio Marmo bianco Greco scritto Breccia Africano Giallo antico Pavonazzetto Fiordipesco Calcare rosato Marmo verde Rosso antico Porfido rosso 0 700 600 500 400 300 200 100 770 691 231610 7 6 5 4 1 4 3 3 0 5 cm 0 5 cm 0 5 cm 0 5 cm 0 5 cm 0 5 cm a b c d e f

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