Bollettino della Soprintendenza

50 Padania occidentale24 e nelle necropoli piemontesi ad: Alba, Forum Fulvi, Asti, Acqui Terme, Pollenzo, Tortona, Biella, Oleggio, Craveggia, e in quelle del Canton Ticino.25 Sono databili dall’età tiberiana all’età traianea il tipo De Tommaso 70 e da Augusto all’età flavia il tipo Isings 8/28. Bottiglia conica tipo Isings 55a (fig. 5, n. 7) Vetro di colore azzurro chiaro trasparente, a soffiatura libera. Corpo troncoconico con ampia base concava, collo cilindrico a profilo continuo con lieve strozzatura, spalla obliqua, ansa bicostolata a gomito rialzato, sviluppata inferiormente in due codoli, impostata sulla spalla e saldata al collo. Orlo a sezione triangolare, ribattuto esternamente e appiattito. Misure: h 16,9 cm, ø max. 9,1 cm, ø orlo 3,3 cm. N. inv. SG-PG 58-17. Bottiglia conica tipo Isings 55a (fig. 5, n. 8) Vetro di colore blu intenso trasparente, a soffiatura libera. Corpo troncoconico, conservato nella parte superiore, con collo cilindrico leggermente rigonfio e lieve strozzatura, spalla leggermente arrotondata, ansa a nastro con tre sottili costolature impostate sulla spalla e saldata al collo con doppia piegatura. Orlo ribattuto internamente e appiattito. Misure: h 10,2 cm, ø max. 9,1 cm, ø orlo 3,4 cm. N. inv. SG-PG 58-14. La forma Isings 55a è attestata a partire dall’epoca claudia a quella traianea in diverse regioni dell’impero ed è legata a realtà produttive differenti.26 In ambito italico, da tempo27 è stata ben individuata una produzione di questo tipo in area medio-padana, attiva dalla seconda metà del I all’inizio del II secolo.28 Nel Veronese e a Verona si individua la maggior concentrazione di questa tipologia.29 Si segnalano esemplari nel Nord Italia:30 nel Canton Ticino,31 ad Ascona,32 nel Veneto,33 in area Patavina,34 a Pavia,35 nella necropoli di Garlasco,36 in Lomellina,37 nella necropoli di Valleggio,38 nel Milanese, nel Bresciano,39e nella necropoli di Salò,40 e nella necropoli di Riva del Garda.41 In Piemonte42 la forma è ben attestata: nel Novarese,43 nella necropoli di Bastia di Mondovì44 a Gravellona Toce, a Carpignano e Cesto45 e nella necropoli di Craveggia.46 Sporadici manufatti si evidenziano ad Aquileia.47 La forma è meno frequente nell’area orientale, poche attestazioni si registrano ad Este48 ad Adria 49 e nel Museo Archeologico di Zara.50 Un esemplare incolore con una particolare ansa violacea decorata a pizzicature è conservata nel Museo di San Donato proveniente dalla necropoli di Zara,51 in Croazia e ad Emona in Slovenia.52 Nel territorio alpino limitrofo ad Aosta il tipo si individua ad Avenches - Aventicum, dove si conservano sette esemplari53 uno in particolare di colore blu. La forma si rintraccia anche in ambito Lionese in epoca più tardiva a partire dalla metà del I secolo e con esemplari di colore giallo e blu presso la montée de La Butte, mentre a tinta chiara si documenta nei siti di produzione e di consumazione.54 Ad Aosta oltre ai due esemplari conosciuti finora ed esposti al MAR appartenenti al corredo della tomba di SaintChristophe in località Pignet,55si individuano altre due bottiglie nella necropoli dell’ex Polveriera: nella tomba 36 datata tra la seconda metà del I e la metà del II secolo56 e nella tomba 39 databile entro il I secolo.57 Si nota la presenza del tipo all’interno di corredi di pregio, invece non si documenta nelle tombe delle necropoli di Gomiero, Zurzolo, Mont Blanc e Saint-Martin-de-Corléans. Le bottiglie Isings 55a sono frequentemente realizzate in vetro a colorazione naturale, verde azzurro e verdino chiaro e raramente si riscontrano colorate e poche sono quelle di color blu. Pertanto, l’esemplare di colore blu intenso trasparente esposto nel MAR di Aosta, si riconosce come raro nel panorama nord-italico e che trova confronti diretti con la bottiglia emersa nella necropoli di Solduno,58 con le olpai vitree di Avenches59 e de la montée de La Butte.60 Piatto tipo Conspectus 20.4.2 = Goudineau 39c = Mazzeo 18, in terra sigillata nord-italica (fig. 6, n. 1) Corpo ceramico beige nocciola, rivestimento rosso arancio brillante. Bassa parete verticale con sottili modanature esterne decorata con motivi applicati a rosette alternate a cani/leoni in corsa. Fondo piano all’interno decorato con una fascia a rotellatura tra due cerchi concentrici incisi. Piede ad anello tronco conico leggermente smussato. Bollo in planta pedis L. GELL. [L. Gellius].61 Misure: h 3,6 cm, ø max. 15,5 cm. N. inv. SG-PG 58-1. La forma Conspectus 20.4.2 dei due piatti presenti nel corredo di Saint-Christophe appare ampiamente diffusa nell’area padana e in Italia settentrionale dal 15 d.C. alla fine del I secolo.62 La tipologia è attestata nelle necropoli del Ticino,63 ad Augusta Bagiennorum,64 a Cerrione,65 ad Alba nei contesti urbani ed è assente nei contesti funerari.66 È ben documenta nei corredi delle necropoli di Craveggia,67 nelle necropoli pollentine,68 ad Angera,69 a Nave,70 nelle necropoli di Milano,71 e negli scavi di Milano, ad Industria nei contesti di età augustea72 e si evidenzia anche l’associazione con la bottiglia Isings 55a in un corredo di Baltera.73 Ad Aosta è presente nei 6. Materiali ceramici. (Da MOLLO MEZZENA 1995, p. 116) 1 2 3 4 5 6 0 10 cm

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