56 Energy saving sul patrimonio immobiliare di interesse culturale Il criptoportico forense riveste un ruolo importantissimo tra i monumenti romani di Aosta per la sua eccezionalità architettonica e per il suo incredibile stato di conservazione, suscitando meraviglia nei visitatori. Al centro della colonia di Augusta Prætoria, a nord della platea forense, il criptoportico e il porticato sovrastante racchiudevano il cuore religioso della città, ossia l’area sacra del foro caratterizzata dai due templi gemelli, isolandola fisicamente e simbolicamente dal resto della città. Il criptoportico seminterrato aveva anche il compito di contenere il terreno a monte del foro, che presentava una naturale pendenza da nord-est verso sud-ovest, che i Romani hanno saputo abilmente sfruttare per la pianificazione urbanistica della colonia. Per valorizzare appieno la sua monumentalità, sottolineandone la potenza architettonica, all’interno e all’esterno del criptoportico sono oggi presenti vari impianti tecnologici (illuminazione, audio, ventilazione, allarme). Questi ne permettono la migliore fruizione possibile ma, ovviamente, necessitano di interventi di manutenzione continuativi. Tra questi il più utilizzato è senz’altro l’impianto di illuminazione che risulta così composto: - illuminazione interna a pavimento, 266,20 m totali di corpi lampada in linea continua, compresi gli archi; - illuminazione interna a soffitto e sotto le passerelle, 45 m di lampade a fluorescenza; - illuminazione interna di passaggio e di emergenza sulle scale interne di accesso, nel controsoffitto e a pavimento, in parte a LED, in parte a incandescenza, in parte a fluorescenza, incorporata negli impianti di illuminazione generale; - illuminazione dei pannelli didattici interni, 8 m a LED; - illuminazione dei locali tecnici, circa 10 lampade a fluorescenza; - gruppo di continuità UPS con batterie di riserva blackout; - illuminazione esterna (giardino e scala di accesso), 7 lampade a fluorescenza, 4 faretti a LED, 1 lampada a incandescenza; - 6 quadri elettrici di comando. L’illuminazione interna a pavimento, attiva dal 2004, ha un’operatività giornaliera continuativa media di 10 ore (tutti i giorni) che si protrae ormai da più di 10 anni. L’utilizzo dal 2004 al 2017 ha fatto sì che il totale delle ore di esercizio ammontasse a circa 47.000, contro le 11.000 ore per cui era garantito dal produttore. Risulta ovvio che una tale quantità di ore di funzionamento per periodi così continuativi fosse, nel 2017, già ben oltre le più rosee aspettative che si potevano avere in fase di realizzazione, soprattutto se si considera che la stragrande maggioranza dei corpi illuminanti da cui era costituito montava lampadine a incandescenza, soggette quindi frequentemente ad usura. Si è quindi potuto considerare tale impianto a fine vita. Inoltre un impianto con un tale fardello operativo risultava ormai soggetto a numerosi e sempre più frequenti guasti e malfunzionamenti e necessitava di diversificati interventi di manutenzione, controllo di efficienza e messa a punto per poter garantire la sua completa funzionalità, nonché la perfetta e sicura fruizione, custodia e conservazione del sito archeologico, che si ricorda, è con ingresso a pagamento dal 1° luglio 2016, come stabilito nella D.G.R. n. 665 del 20 maggio 2016. CRIPTOPORTICO FORENSE DI AOSTA RIQUALIFICAZIONE DELL’IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE AI FINI DEL RISPARMIO ENERGETICO E DELLA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE Sergio Fiorani 1. Le gallerie est e nord a intervento ultimato. (ERCO)
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