62 Purtroppo la creazione delle passerelle per il passaggio, in occasione del mercatino natalizio, ha diminuito nel tempo le possibilità di intervento riducendo l’impiego di cestelli mobili di particolare fattura che rischiano di rompere la base di legno rendendola inagibile. Particolarmente delicata appare la zona riguardante il residuo del sacco della volta che sorreggeva la gradinata e che è ancora visibile nel lato nord della facciata. In questa ultima posizione si riscontra, oltre al problema di impoverimento delle malte, anche la presenza di crescite di vegetazione legate all’accumulo di materiale sabbioso che ha permesso l’insediamento di semi con il conseguente rischio di propagazione delle radici dentro le malte di restauro. Lo stato delle copertine delle mensole, in ogni caso, mostra attualmente problemi di coesione, per altro contemplati nel concetto di supporto sacrificale citato in precedenza (fig. 5). Tale situazione, come detto, era prevista e richiede la necessità di smontaggio e ricostruzione di tutta la copertina; questa attività risulta particolarmente impegnativa attualmente, data l’impossibilità di montare di volta in volta un ponteggio, almeno nelle parti più alte. È questo il motivo che vede come unico modo di intervento quello che utilizza i cestelli mobili per far sì che le ricostruzioni avvengano in modo continuativo e senza interruzioni, anche se come soluzione non è ottimale visti i notevoli problemi che le ricostruzioni stesse presentano. A seguito di quanto sopra riportato, la Struttura analisi scientifiche e progetti cofinanziati si è impegnata con interventi di conservazione su alcune delle parti più ammalorate in modo da impostare una continua manutenzione eseguita direttamente dal personale interno all’Amministrazione regionale. L’affido di interventi programmati a una ditta esterna, infatti, non coprirebbe gli eventi accidentali che si verificano in modo oramai continuo nel corso dell’anno. Il superamento dei limiti temporali, legati all’iter amministrativo, fra l’evento accidentale di degrado e l’eventuale assegnazione dei lavori dopo una gara per affido rischia di rinviare gli interventi a periodi non consoni, se non addirittura di farli slittare anche di un anno, senza contare le problematiche di reperimento di fondi non previsti nella fase di redazione del bilancio. Anche nel 2018 le azioni programmate sulla facciata, in particolare sulla parte di sacco del lato nord, sono state sconvolte dalla necessità di operare urgentemente nella zona della scena, dove sono avvenuti i crolli della muratura a seguito dell’imposta dei supporti per la struttura del mercato natalizio. La fase di intervento è stata quindi finalizzata alla ricostruzione delle murature più in vista, limitando l’operatività sulla facciata agli interventi urgenti di verifica della stabilità della copertura e di bonifica e salvaguardia del muro a sacco nella parte nord del monumento, rinviando, per questione di tempi e di clima, il rifacimento delle malte al 2019, mentre nella zona della scena sono state ricostruite porzioni di muratura dopo lo smontaggio totale delle parti di cemento (fig. 6). L’intervento è stato eseguito utilizzando una malta NHL 5, una sorta di cemento naturale, considerata idonea non solo per la conservazione delle parti originali legate con malte antiche, ma anche per la compatibilità con il cemento, riducendo così il rischio di nuovi crolli. L’esposizione diretta alla pioggia, inoltre, richiedeva l’impiego di materiali resistenti e la scelta di una calce naturale fortemente idraulica è stato il giusto connubio fra le varie necessità, pur non soddisfando appieno l’uniformità cromatica delle superfici; le parti nuove, infatti, risultano certamente più chiare rispetto a quelle storicizzate. Si deve tenere presente che molta parte del colore grigio sui materiali già esposti all’aperto è per lo più dovuto a crescite biologiche, ma col passare del tempo i materiali acquisiranno un colore più omogeneo. Le parti delle murature degli ambienti nella zona nord si presentavano anch’esse con crolli o rischi di altri crolli, tuttavia la loro tipologia strutturale ha creato meno problemi dal punto di vista della ricostruzione (fig. 7). 6. Ricostruzione di una delle gradinate crollate nell’area della scena, fase di finitura del primo gradone in basso. (G. Luberto) 7. Fase di ricostruzione della muratura in uno degli ambienti a nord-ovest della scena. (G. Luberto)
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