Bollettino della Soprintendenza

85 area umida e paludosa, generata dall’incrocio del Torrente Tovère con la canalizzazione dell’Eau-Sourde, o Rivum aque surde, testimoniata per la prima volta nel 1394 e che deriva il proprio flusso dal Torrente Arcaou, più a ovest. In questo settore così ricco d’acqua, inoltre, la vegetazione presenta una sensibile biodiversità tra la zona posta a sud-est dell’area paludosa, dotata di una fitta copertura di larici d’alto fusto, e la zona a nord-ovest di questa, dove i sempreverdi si rarefanno sensibilmente per lasciare il posto a piante giovani di frassini, betulle, noccioli e qualche pioppo (fig. 3). Le operazioni di sbancamento hanno interessato marginalmente l’area pseudo-pianeggiante e paludosa e hanno lambito un settore, localizzato nella porzione occidentale, caratterizzato da numerosi segni di antropizzazione, tra cui muretti di terrazzamento ad uso agricolo, edifici in muratura e ulteriori tracce di canalizzazione. Il ritrovamento ha messo in moto un processo virtuoso di acquisizione di dati e di documentazione scientifica, sostenuto dalla committenza dell’opera (Roberto Cognasso), che ha portato in prima battuta, dopo una serie di sopralluoghi volti alla definizione del contesto archeologico, alla decisione di realizzare un rilievo topografico del sito nella sua interezza, finalizzato all’individuazione delle emergenze visibili e al loro inserimento in un contesto morfologico di dettaglio. Il rilievo topografico Ennio Bovet* In seguito all’incarico della società Idroelettrica Arvier S.r.l., verso la metà di aprile 2018, mi sono recato nella località, che conoscevo come Eau-Sourde, insieme all’archeologo Cortelazzo, per effettuare un primo sopralluogo atto a verificare la tipologia di rilievo necessario e la sua estensione. Durante questo primo sopralluogo abbiamo percorso in lungo e in largo la piccola vallecola, poco a monte del canale Eau-Sourde, nel fitto di un boschetto che presentava una piccola rete di camminamenti e ruscelli tra quelli che parevano semplici terrazzamenti in pietra (fig. 4). Soffermandomi sui particolari, indicati dal mio esperto accompagnatore, ho iniziato a immaginare la maglia di quello che effettivamente iniziava a essere il disegno di un agglomerato abitativo. Ci siamo trovati a contare quelli che potevano essere i resti delle costruzioni, individuando cantonali di muri a secco, scalinate e nicchie interne ai muri. Abbiamo quindi perimetrato la zona d’interesse e individuato quelli che avrebbero dovuto essere i particolari degni di essere rilevati oltre all’orografia naturale dell’impluvio. L’area consisteva in una vallecola laterale dell’impluvio Tovère, delimitato a nord-est da una dorsale rocciosa poco elevata ma molto verticale, a sud da una scarpata boscata molto acclive divisa da uno sperone roccioso molto alto che separa la parte bassa più dolce e larga della vallecola dalla parte a monte più severa e stretta. Nella parte alta, la vallecola si chiude naturalmente divenendo molto stretta ed in questo punto era stato realizzato un ponte canale con spalle in muratura a secco, una delle quali parzialmente crollata verso nord (fig. 5). Il canale proseguiva il suo percorso sulla parete della dorsale rocciosa, sorretto da muretti a secco e sfociando in alto sul dosso andando a irrigare le balze e i terrazzamenti verso nord. L’area di rilievo è stata quindi divisa in sette zone di dettaglio seguendo i terrazzamenti, i canali e la rete sentieristica. La parte più bassa della vallecola si presenta più larga e pianeggiante ed i muri dei terrazzamenti sono evidenti e regolari; nel punto più basso addossato 2. Mappali interessati dai resti strutturali. (Dal Geoportale SCT - RAVA, elaborazione E. Bovet) 3. Settore sommitale a monte dell’abitato, con copertura boschiva rada e recente: si noti la presenza di tracce di canalizzazioni. (M. Cortelazzo) LE PETIT-HAURY Château de Montmayeur EAU-SOURDE

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