Provincia di Aosta - La

y- . � BIBLIOTAtQU! JEAN FUSANOTTI La r ·• 1 e BIBLIOTHÈQU! • • JEAN fUS(Ti ---====-=------= FOGLIO D'ORDINI DELLA FEDERAZIONE DEI FASCI DI COMBATTIMENTO =======z====--- VINCEREI E VINCEREMO I .lbl1H. •r41aarlo L. 11,80 DDll 1Dm1ro1. 8Hteattere ,,1001_,1= Ceni. 30 '· E1tere • -·-·---· ANNO XVII - N . 2 MERCOLEDI' 11 NOVEMl!IRE 1942·XXI fKI 1111rcllùl IN A.. o'.1'A118��f� . �OSTAL� I Sl!CONDD ORUPl'O La forza d e ll e nostr• armi iJ lndubbla·ment1:1 g r a nd e , mn più grande ancora è la doclelono dal nootrl c u o r i . MUSSOLINI Ulnd- · Rodad- . Ammlllldrli..... 1 A..... CMa Llillorla, TeL 1-118 • 48 - Pllbbllollà1 Ditta V-• I Nleola, lv..,.. O.ne ()avenr \', TeL M7 • Tlpoar. Eredi G. Marllll"nilu,A.Nta, VIII cli 8-IJa i, Tel. 89 - Por eamble lndlrlzH lav...... L. 1 . O.(J.l'. Z·%1937 LA GUERRA CONT1NUERA'[ f.!NO ALLA VITTORIA1 1 NOI NON DIMENTICHIAMO V I N CE RE M O !. dl '70 propria debolezza e d e l l e forze della Ge rm a n i a , l'esercito, ·sen1pre l!.vido di 1 s e g n a l a r s i , chiedeva di 1 ni s ur ar s. i con 1 q u es t i orgogliosi · µruss i ani, come se non si fosse trattato ahro che di un a11aho ---------------------------------- \ Sado\va. aveva annunliato Sèdan. di sala d'armi. "I> (Dc la Corea · : « Hi- le parole di Lord Derb)J al Ministro 1 f ra n cese a Londra D'Harcourt: (10-' 12-1877). , S o · c/ie e ssa ( / ' l talt a ) si agita 1110/lo; le si atlribuisc:o110 delle + 1 1 1 Ì J " e sulla 7'unisia; l e queste an1 b iz ' i o - 1 lnconsciamente Napoleone III. pre- so:rc du Sccon E 1np i r c » ) . pàrando quel formidabil e gioco che Forse N apo l e o n e Yedeva · la � i t u a ­ fu il '66, preparava l a r ov i n a sua e z " o n c n1eno o.llegra perchè, pri1na di de l l a Francia. Il gioéo si ritorceva iniz.iarc le o!:>tilità, sondò il t er re n o per c o n t ro chi l'aveva i d e a to ; la sicura vedere ::;e l ' I t a l i a fosse d:sposta ad an1- sc onf1tta . della Prussia e la conte1npo· tar�o. Ma tra la F r a t · ci a e l ' I t al ia c'c­ rnnea rovina dell'Italia si trasfonna· ra ��,,-�,\ l' ht"n lo co1nprcse il Gover­ vai10 in un tremendo disastro d e ll ' A u - no ,,•J;1r i <ico C j u a n do per 1nl�·:.1 . o d c l stria. che .o;o)o il genio politico autoveg- conii! di f-jf1,sl, p r opo se a quello r r n n ­ gcnlc di Bismnrk attenuava e non ce s e di ntir.trc le truppe da r�on1a. 011- s p i n R e v n lino a l l e estrcrnc consegue11ze. dc assicurarsi i l concor ;o i t a l i a no . • Il 7:JuniLi Dallo Gaclula di Corlaflin• iu /Joi ni si do\1csscro n1anifcslare, potete es- ' 7'un:'Jj ha lub i to · seinprC la nos tra in· sere sicuro che le ostacoletò co11 tutte flu•nu > p o c i a l m e nle ali'<( J OCa delle le mie possibilità,; .. • I r•pubblicli, 1 n a ri n ar c , G e11ova, V e 1 1 e- ('erta dcll'a ff t Jo gg i o inglese la Fran­ zia, Pi:a, An1alfi, che vi i111pia11laro .. eia si a cc i1 1 g � al gra11 colfJO, 1 ne 1 1 t re u• floridi con1n1C(ci ottcnerido p1•ivilc- c o n le r n in h c c i e 11c tiene lo11la11a l'Ila·; ti M c o 1 1u 1 n i c i in confronlo delle altre lia: " E' · assol u lan1c nte necessario c h e ' naz1on1. il CovCrno itàlia110 si convinca be11e , Doy'crano i francesi quando f . Jisa , · /ic [�'Italia 11011 può aspirare a con- ' n• l 1133 s l ri 1 1 g e v a un tra ttat0 con il quistc : i 1 1 Ttu1isia, senza urlarsi contro 1 sovrano di Tunìs'i facendosi conce- la - v o lon t à della Francia e senza ri- ! dtrc 1111 quartiere regolato con / eggi scl1iaré un conflitlo con essa , . . l � 1 ro p 1 ' ie , qua11do un secolo dopo otte- E 1 1 cs s u 110 osò allora contraddire la 111va ptr j /Jrop1·i cittadini il regirne ' Ca - F ra11cia che, approfittando di pretes'i : �1Ìloinre ?. . incidenti alla front'icra algerina Ira I Per Napoleone, Sado\\'a fu gior- giorno in c.ui i fran c es i usciranno d a iili n at a luttuosa. Il tanto deprecato isola- Stati r>ontifìci, oc.correrebbe ch e a:li 1nento era oramai un fatto co1npiuto: "taliani vi p o t e s� ero entrare di piene l'Inghilterra viveva b ea t a nel suo s p l en- diritto c.ou l'assenso dell'Austria• dcl­ dido isolamento e lasciava che le Na- la F r a n c i a . Mai avremo con noi il 1_io11i co n t i n e n t ali sì pestassero i piedi c u o r e e con l'anima gli itali a ni •• nen a vicenda pronta ad intervenir e sol- lorre1no loro la spina R om an a >. tnnto quando fossero l e s i i suoi sacri ( M a zz i o t t i : « N f,l po l c on e lii e l ' . l t a.­ intcressi; la Russia teneva un atteg- !in )) , pag. 294). g:atnento a1nbiguo, 1na non certo fa- In Francia la li p ropo s t e suscitaro­ vorevole a l l a Francia (lo proverà in no, com'era da prevedersi, l ' i ndi gn a · maniera lampante, la m:naccia contro zionc universale. L ' O lliv i e r furio1i1ai­ l' Austria q u a n d o questà vorrò. inter- n10 es c lama v a: «Con l'Italia noi nou venire in favore d i N a p ol e o ne ) ; in I� abbiamo clie una tesi o n o r e vo l e e &i­ t n l ia i vecchi e recen t i affronti e in cuia, accettata da tutti: la Convel\� · part ic o l ar e Mentana; avevano creato. z.ione del 15 .;ellen1bre. Se per cora­ uno stato d'animo che e r a odio o ne l - bo.tlerc i prussiani noi non vogliamo la mig l i or e delle ipotesi, indifferenza diventare come essi senza fede nè lce;­ o s t il c per la Francia. L'Austria pro- ge, noi dobbiarno tenervi. Niuna allo-­ strata a Sado,va aveva ben p o c a vo· anza v a l e che si ma nc h i all'onor•:.. glia d i ricominciare. La Francia era (Ollivier: • L ' E mp ire l i b é r a l > ) , E s o la dinanzi alla Prussia, agguerrita, il G r amo nt rincalzava in una le t t e r a decisa, guidata da uomini formidabili 1 al principe L a t o u r D' Auvergne: « F e.­ c om e Bismark e M o l tkc . 1 t e comPrendere bene al conte di Beust Con , gli albori del � ccolo scorso si c ru 1 n ' fr i cd algerini. faceva invade.re la � iniziò ver.so la Reggenza lllla vera im- /� cggenza, prendeva prigioniero il Bey i 111· i grcizione .spedialnienlc dalle coste si - e lo cost ti11gcva a fit1i 1are il iraltaio I ciliane; gli Italiani entrarono in lulli d e/ Bmdo ( 18 maggio 1881) cui se­ i ra r n ' i dell'attività nazionale, 11 1011opo- g uì la convcntio"e d e lla Marsò (8 t liz:z:arono quasi i coiilnH�rci e le indu- g i u gn o 1883) c o n cui I/ Be)) ricono..,1ri1, tenner.J posti irnportani� nella vi- $C e Va 11ff fcial111e11Le il protettorato fran­ lt1 del paese. Non fu u11'irnr11igrazio11c . ccsc 11clla Tunisia. li C oma n d a n t " de• vittoriosa croc i e r a " tlorl,ar < go,, di guerra, Enzo Grossi al accolto dalle suo ritorno alla bos'O! d o p o una autorità italiane e germaniche di ,cli.sgraziati in cerca cN lavoro, 11;a 1:1 i so g nav a ora, oltre la cor1q1ii.sla u11a lenta infiltrazione di olli1 11i c.�ilial1 p o l i t ic a , togliere all'Italia la co11qt1i­ cl•ile rivoluz'ioni li beral i , si trasferivano .s ta 111orale, storica, linguistica dcl ler ­ in 7'unisia per spirito di colo1tiz::.azio- ';itorio. I 11cc i1111alo ncll'inlraprc11cle11te ra?::a ila- No 11 osta11le il t)rolclloralo francese lica. ,4/cuni giunsero a posti difettivi la Turiisia fi1111111eva se111pre, con 1• la ' oltis.�'iini, co n 1c il conte G • iu s cpfJc !vla- dcf11ì il 1�ero))-Beaulieu, " Uria colo-1 ria Raffo , cli c per nove anni fu lvii nia italia11a, a1n r1 1 i r r is tr ala da fun z i o - i ALLA MblA SbNZA PlbTISMI nistro degN Esteri dl�lla R c Rge:::: . a. nai'i f r a nce s i . . . · I I · 1 ' · I · d Il J · 1· · ... - l_a r e cent e e, dicia1nolo pure, c a-· j;o:o e c. cl eroico ;; anc10 e e n os l r c e 11 -�· · i q u a 1 tulli poi po.;.>oac scr� Attratti dalla fertilità del suolo, La /•, . ancia si buttò nel lenlativo di n to ro s a e . spuls"one dai Partito di u n lrupp.!. I v " r e (comi.'! talvolta servoùo) alle ma- clnlla vic· ina11za, dalla bontà dcl 1.. l i 1 1 1 a , snazionalizzazione e di dislruz'ione del- ex-Prcs:dcntc confederale, ci introduce I\Jon prevarranno - siamo d'accor-, ni lunghe per arr aff a r e - si a c c e d e e iJl'/talia11i si ' n1olliplicaronO i11 Tunisia la nosll'a co111u11ilà, con una violenza I f · 1 I · I f d 11· · · · d I ti ad un discorso che v ù o l essere, come do - ta i orze n c gat t v c : a mano si sn e in orzf:\ e 1 sc n z : on e e e - dandole qucll'itnpronta ll'italìanilcì i n- inaudila. i p re ce d enti , , c h : ar o cc;l espl icito . ferma e f e rr ea di Colui che ha con- l ' a p pa rte n en z a al P a r t i to , logico e con� In F ra n ci a tuttavia non s i dubitò 1 che noi non possia1no assolutamente ri­ un i s t a n t e della v i l l o ria. La F r a n c i a \ nunziarc alla Conven1.ione di s c t t e r n­ volle la guerra, ceri.a di vincere. Pe r I br e. L'imperatore è impegnalo e non l ' o bb i ettiv i t à s tor i c a d ob b i a n 1 0 r i c o n o - 1 può scioglièrsi. La F r a n c i a non può �.cere che Napoleoni.'! era contrario in d if en d ere il suo onore sul R en o e sa� qu el moniento ad un c o n fl i t t o annato c r i fi ca r l o sul 1· · everc .. . (Ollivier: op. ma non seppe re s i s t e re alle pressioni cil.) . vano cotilraslala dalla f'rancia. f\lel 1896, approf 1l lando della ca- dotto a termine la bonifica di tanta seguenziale è quindi che u n a voh8 dci ministri, dei d i plo 1n a t i c i , della stam- Non poteva mancare in q u e5 t o coro Nel 1880, poco prima d ella con- duta di Crispi e della sconfitta di A- S e in un R e g i me che esalta al mas- i I I d d siino grado e porta in priino piano le terra 1naledeUa, saprà a n c h e far sì che che dalle file de l Partito si venga e- quista francese, g' taNani erano o Ire ua, enunciò il trattalo nella Goletta I · I I d I · s , · a esti'rpala dalle radici ' la mala pianta st1·omcss1 ' , si venera auto1naticamenlc "' d , I· q u al " tà e e v i rt ù spiritua i e 1n o r a i e · o 25.000, i fr ancesi 708 e in maggior eone 11uso n e / 1868 Ira i l Be)) e Vii- · I l d ' alla q u a l e sla11110 abbarb1' cati ,· morti JJerde1 · e r 1 uel posto o quella c a r i c a I I 'd 1 • • ' E I II l ' u o r n o, è se 1n pr e una · co pa e e g n a 1 parte e e1nenli , int es·i erabiri, scacc1al1 tono 1nanue e ch e . poneva gl'lta- l' . c1· f d li' · f pesi e l'ingombranti:: ' z a v o r r a l n c . Ve.- e.on tulle le conseguenze non �olo n10- clalia patria. liani in 1111a siluazionc cli p 1 ' lvi le g io , pena agire a l 1 uori e et ca a- I b . d I s c i s t a e de; suqi comandarnenti, tale gl'. ano al s uo fio. neo e 1nontano buona H1.Li ( d e ll e quali g i animi inseusi ili Pcrcliè la Francia occupò la 7'uni- :i npc c11c o con una nuova con\!cnzio- guardia l e valide energie del Fasci- e gli' in c oscie n t i altamente se ne infi- d , · I I c ol pa as:;urgc ai nostr" occhi a vero e .,;Q pur non ave 1 1 do 1 1 e alcun dirillo'l ne 1 apnrc a tre scuo e, togliendo i l d I' ( cl d I' ) smo, pronte c.onìc nella Calda Vig;lia scl11'a110!) m a 1natc riali anche ch e l ' c- , 'I · d I' · proprio e 1lto scah isco: e tilo /1111anzi lutto per tin1pedirne l ' occ u p a - p / n,Y 1 d cg1 d o i po tzla sui connazionali, allorche chi la co mme t t e ricopre ca- a f a re , ad un Suo cenno. piazza pu- nergico allo epurativo seco comporla. zione: eia pafle dell'Italia che con la c 1 1 11 cn o i 11ostri uffici postali; poi d I cl J1' ta d ' o g 11 1 ' detr1'to•. La scure, qua11do s i· abbatte, deve I 918 riche ' o r d . ne JX> i t i c o , sin a cal e , am- conqu'ista di Riseria avrebbe co n l r ol - ne · 1 • quale seg 11 0 di r!conosc 1 - · · · • · cl . . ·� I >i� >i· 'i- colJJirc in modo inesorabile o r> r e c ! s o , I ''le I Pe. I" · 1 d · d in n1stratJvo; e .s 1 n t en e, tanto p1u a ta olo il canale di Sicifi(l, poi per rcn- 11 o 1 Hrnncnso aru o a 1101 a- I · · · · ·1 I profitti persono.li , l'assidua e ze- da staccar n e l l a la tesla dal busto.. In d.l · e · ••'c111·0 1 ' 1 fJosse.•so dell'Algeri'a, lo al fJcricola11le escrci'to f1·a11cese, dc· ' d a l �ar ca ncopcrta, p tan�o b ' l piu �ra d v.e d i. d · · · · d' · I" cl li E l'avvenire è nostro, è nelle nostre mani si· cure, poichè sarà il pro dotto del nostro corag­ gio e del la nostra ine· saur ibi le volontà di vita e d i vittoria. MUSSOLINI • I l a nte cura e1 propri 1 n t e r e s s 1 a tutto materia 1 epura z ione, 1ntac:co e a p•r i.; 0 1 1 1 p l e l a f e il sistcrna di acc e rchia� 11u11zia anche le con"l>Cnz'ioni dc/ 1896, e i t � o . com1ness �: a ::; s1 I e qu1n . · I d a n no degli interessi della collctti\'ilfi., sola superficie sen z a l'a fondo n e l l a I 11111110 clell'ltalia clic aveva i l p1'i1110 P , i ' i va gl'/t � liani d i q � alsiasi pri l.l ileg 1ò • . s a n z i o n i an �o� p:u � c . ver � e � r a c o n i a nc . il siste1natico e cal c o la t o ladroc�uio, carne, ha una portata ed '.In v a lo r e \..---------------' 'apo.,afdo nella . Corsica. Tutto i11 11 perseguila con VEolenze e SOfJfust Non s a r a i nfa t t i i nu t i le ripetere an · sono ass olul a n1eute inco 1npatibili con le p ur am e nte lrans:torio non de fi n i ti v o . pa, cd a1 l ' entu s ia s m o pazzo del popolo /unzione di quella politica di ostilità lentanclo di soffocare il sacro focolare cora una v ol t a, che il Partito lo si car:che ricoperte. Non si può cioè far Le m.ezz e vie e I e mezze rnisurc di Pari g i che percorreva le vìe al canrnai sn1enf5Ja dalla for111azione dcl no- d'italianità clic ad ogni coslo i no.stri 1 sciìie non ci se ne sl·rv e . l " ' r o ppi ar r i - l<'. simpatizzare» q u e s te coi\ quelli sen- non hanno approdato m a i a n ull a di l o della Mardigliese cd al grido a n · slro Rcgi10 sino ad oggi. patrioti \Jolcvano tenere acce.so sufi'al- v i s ti e i.r o pp i profittatori h an no inteso za ricorrere in pro vved i n 1 en t i che chia- consistente e di duraturo, che il fcno- cora più pazzo di: « f\ Berlin, a Ber- La storia dell'occupazio11e luni!Jina Ira sponda n1cditcrra11ca. ! ridurlo a questa poc..o edificante fui . i- ntino severan1enle in ca usa la r e s po n· 1neno per il qua l e sono state µre,e, lin )', · V i ttor i a n o Sardou esclamava: è lulla ir1lessuta cli inlriglii, violenze, Si aff 1 Va così a l lr at l ato clc/ '35 . z'one, perchè l ' a nii n .J nostro non col- s a b i l ità di chi, c o n t ant a l egg e r ez za e p r i m a o po:, è torn a t o a ria g gal l a r t i 1 1 « lo sento che noi enlrere1no in Prusvigli a cclrcr ie da parte france.se , dab- Mussolini-1 . ...aval con c[l i l'Italia de- tivi l ' apert a e di c h i a r a t a ribellione con- :ncoscienzf:\, si è reso colpevole di l a n � tutta la 5ua dannosità. sia co1nc in un pezzo di burro» e il bQhaggine e pass; ività da parie dci 110- cisa a . (JC/"segui,. � u11a politica di' riav• ! tro qiieslo inodo di 1 • e n sa r e e J ' . a g i r e , ta i n f am i a . Ai colpevoli debbono user• riser- biografo di Napoleone D e la G o . r e e stri llovernanti di allora. v."cina111cnlo con la Francia le rìcono� 1 contro tale inal costume, contro :uffatto Per questo la pena c h e per t a l i col- vate tut'te le •on•eauenzc, •1t1uua e- r a c c ont a: < N e g l i al ti c o 1 n an d i de l - Ma la storia della noslra dCbolezza sceva i diritti acquisiti in ' Tun i si a a 'Sistema di vita. Abbiamo un a voglia pc ne d o vr à derivare, dovrà e s s e r e inc- si:lusa. l ' e s e rc(to, nelle caserme, nella corte i11 quei lc111pi non co11ta in queslo 1110� condizio11e che la f"rancia dcsisle&se matta di dissodare e di b o n i fi c a r e con sorabile e · i mp i e to s a . Per que.;lo l'hie- Senza pietismi! i1nperiale, con una folle inf�tuazione, n1111to, quello che in1porta r;cordare è dai suoi interessi 'in Etiopia. ! qualunque n t C z z o (quindi, anche co l d ; amo che . all'immediata . e spuls i one A. PEDA1-.A.. con una p�c�untuosa i � n o r a n za della I• perfidia con cui la Francia si · in1- Il 11t10\,o tradi1ncnto francese cul1ni- . p l o t ? n e d ' esecu z i . one, . se occorre ! ) la da l Partito, segua, con altrettanta ra- p•ssessò ai 11os1i�i danni della Reggen· nato nelle sanzioni fece d ich iarare de- 1 p es t i f er a . pal . u?c 111 c'.11 .. ancora. s .uazza· pidità cd autoinaticità,non ,olo l a p e r · Z• e la lunga 111ctodica OfJera Iuli'ora caduti tali accordi. 1 ) no a t u t t i gli imperatlv.r mor a l i, IO bar dita del posto e della c a r i c a c h e s a n in corso di &offoca1nc11lo dei nostri di- Ed ora i l proble111a è risorto 1na ba alle . leggi e alle di s po s i z i on i . � in btlr: serviti a l 4: l a rl r oc in : o :t, 1na la confi· ritti 'in opposizione a ll1ili i trattali pr e - 11011 per essere discusso 111edia11te t:o111- ba . � Ila n � st r a esage i:- at a pa z.i cn z a, 1 sca anche tulto il 1nal to l t o fi n o al l ' u lo•dcnlemente coriclusi, al dìrillo · delle pro1ncssi 111a per essere risolto r adical- ! u n d i vermi c�n s e m b 1 n . n z e unte.n e che t " m o ce n t � i mo . 1111ti ed alla nostra leale amic' izia. 111c11le; la Tunisia deve essere fil sarà infangano a �Jel!e i n a n i la .sa�ta Idea Altrimenti q u a l i vere • t a ngi b il i Ed 1in quell'opera la Francia trovò nostra pcrc/1è noslra mora!n1ente è sta- alla qu a l e c1 siamo votati sino alla conseguenz e verrebbe ad avere )'e­ se1npre vicina alleala e co.111plice l'/11- ta sen1pre nei secoli, no&tra è 1 ' i·n 1as l a morte ! spulsione dal P a r ti t o per uno c h e hn 8hilten·a che si paludava dietro a tra·' anche sotto la don1inqzione frctnce.se. Ci prudono le tnani, malcdetta111ente, m a i compreso e s e n t i t o l'onore di r11i­ dizional1 an1icizia per operare subdo- 1 Secoli di storia, di cultura t di la- di f ro n t e a certe sfasature e a certi fi(are sollo i gagliardetti ciel Littorio l•n1cnle contro la nostra F'alria. I voro, 11011 possono essere soffocati con spettacoli così abbietti, c o s ì ripugnanti (Dic:hiar�zione 26 1 na g g i o XX), s e a Balla 1 ' i corda r e a questo proposito, la violenza. (il a l cospetto del duro sacrificio del po- costui s'i consentisse poi di godersi· in I 1 s a n t a pace e con tutta t r a n qui ll it à la 1nontagna di quattrini eh'egli ha co­ sì . . . laboriosa1nente messo da P a rt e ? Lasciare ad autentici l a d r i del. ge­ nere la possibilità di continuare ad at­ tinger e al lauto conto aperto in banca e.on �iste1ni tanto . .. onesti, equivale per noi a non tra s c i n a r e e chiudere i n car· cere un d e l i nqu e nt e dopo ave.rio in · r ribu n a l e del . c a rcer e dichiaralo de· gno. In a l t r e parole, l a s c. i ar l o a pit.-de l i b er o dripo aver solenne1nnte procla­ mato la sua co l pa ! Episodi e momenti della Marcia su Roma La proclamazione dello stato d'assedio ed una risposta del Re Quando fu o r d " nata la 1 n o b ' li t a ­ zione generale del'c Ca1nicie nere e quando la dcci.;a volontà del F·as�i�1110 di 1n a r c iar � 3U Ro1na ap p ar v e evidt'.'nle cd irrefrenabile, ·1 S o v r a n o s; trovava n Snn f-<.ossorc. Gli allc-ggia1nenli e le n1isur\": del c:overno \7acla sono n ol i: r\opo a v e r tentalo una situazione di rornpro1ncsso. offrcnclu a l c u n: " porta­ logl" ,� a rvt u �� o l i n i (tcnlativo sliB111a- 1izzalo dal Duce gi;\ nel d i s c o r s o cli !·�apoli ) , i! (�ab"nl'l\O, 50pratutto ad istiga1.ione r1 · rdcuni Ministri, d c r b e r ò la resi!'.tenza ad o g n i costo. · 1 · clcgnun­ quello per i l terremoto di M... i n a . M a q u c1 t a volta ·uoa ì iw. t e r r e mo · lo . . . "I>. E non fi.1 mò. IJn auspicio di Mussolini Ministro degl' Interni Ricevuto dcl Sovrauo l'i nc a r :c o di forn1ara il Miniltero, Mussolini, co1ne "si s a , rapidamente d es i g n ò i c. 0 1 n p o ­ nenti del Gabinetto, che giuravano ben presto nelle mani d e l Sovrano. Q ue­ stione non di giorni, 1na di ore. Du­ ranlc tale periodo, secondo le tradi­ zioù· . costituzionali, i vecchi Ministri rimas ero in c ar i c a, più per fonnt\ che per a l tro, i n attesa d i dare le con5c­ Ylle a i nuovi componenti dcl Mini- di s a cr o sdegno l a voce della n o 1 t r a carissima amica l'imperatrice E ug e n i a che, giunta · a l l ' e s t r e m o parossismo dt!Ì suo odio urlava invasala: -i: M e gl io . i p ru s s i ani a ' P a ri gi · che gli italiani a R o m a )\. Come dovrà rimpiangete a ­ rnara1ncnte queste p a r ole la bella Eu­ gen;a di Motijo quando, sotto la fu­ ria dcl popolo di Parigi dovrà ricor­ rere proprio ad un ita l i a n o , al Nig:ra, p er poter sca1npare la pe l l e Eppure Vittorio Eh1anuele, avrcb· be vo!uto f a re qualche cosa per i l s�o a n t i co alleato, ma di fronte all'o1tilità delle sfere politiche francesi, dovette reprirrier e il pr o p r i o istinto g c n e r o ii o ben conoscendo l a ni m o del popolo i­ taliano che non avr eb b e mai impugna­ to l e anni in f a vore della Franc!a se pdma le truppe francesi non avessero e v i"\ cuat o Roma. Quando la Francia si dec'.clerà a far e questo passo, sarà troppo tardi. 01·a1na1, dOpo l e tremen­ de :;confilte inRilte dalla Prus:;:a, il nostro intervento non sarebbe stato di alcun · g i o v am ento alla Francia. Al Th'er; che, dopo la c a du t a del­ l'impero ,verrà da noi, umiliato e c o n­ tr:to, lui giB. tanto insultante. per in­ vocare aiuto, Vittor:o E.1nanuele rag­ gianlc: risponderà: ti( S i vou� pouvrez tne donner votre p a r o l e q u ' a v c c mcs . I 00.000 ho mm es jc s au v e r ai la Fran· cc, in i n arc h er a i ». Nulla poteva più salvart: la F ran· ci a; neanche la g"enerosità di Gar·bal­ d i , il vinto di M e n t a n a , che, dimcn­ t"co di t u t te le offese e gli in s u l ti , c orw · rerà in F r a n c i a ad offrire il suo brac­ cio, portandole un po' di g lo ri a , l'u­ n i c a in 1 n e z z o a tanti d i s as tr i , per ri­ ce v e r e ancora insulti che lo f a r anno abbandonare s d e g n al o il suolo fr a n ­ ce:ic. per rifugiarsi n e ll a sua fìdn Caw preru. La Francia era vinta, dislrutta, um.i­ i:ata per i suoi venti anni di p ol i t i ca c1Tnla, per i l suo ine�tingìbile irragio­ nevole orgoglio, per il suo odio si».o a li'estremo li1nite, contro di noi. La 3loria si ripete, e�atla, i1npres1i0� nanle: 1870-1940: du e date, duo a v ven i n 1 e nt i eg u al i n e ll e ca u se e u.cgli e ff e t ti . La Storia in s e g n a a: turri, solw allft F ran c i a , n u l l � . Lo so, lo 30 che, a questo punto, salta fuori il pietista (ma q u a n t i pie­ tisti ci s o n o i n I t a l i a ! ) t dinni ch'è una q uC s tio n e .,,; d e l i c a t a » qu�ta del­ l a epurazione pcrchè ci son di 1 n e z1. o tanle volte le fam:glie, le mogli e i figli chi.'! p o v e r 'c t t i non ne hanno col­ pa, e t a nt e al tr e l a c r i 1 n evo l i c o s e d e l n1" in tal · se11�0 furono i nv i al i a: fJr e· s tero. f J t : , akuni di:'i q u a l i erano g i à stai; Ec l an che Mussolini prese le con se- .......,.,.,,.....,,,_ .,_ ,,,,, _,._""""'-"-"'-""-"-"'""'""-""'···· p rn l ; c a rnc 1 1 1 , ddcncstrnti da l l e squa - gnc, come Mini•Lro dell'Interno, dal STILE FASCISTA dr� delle rispelliv::! p r o v i nc i e ; q �iulr.he �l"addci, a pa l a z z o Vi1ninale. Il l�ad� 'cavallo ,\i [ r i · · i a f1 1 p o ; t o al' c por- el ci, un P r e f e tt o piemontese, avversa· Il d1"st1"nt1"yo Si scaricano sul i vagoni del fronte russo treno A.P.E. che ha po r t at o ai combattenti un tangibile ri cordo della Patria g e n e re . Parlercn10, parlcren10 anche di que­ sto perchè abbiamo cuore da v e n d e r e . Intanto - facendo grazia a t ut t a la consorteria dci p i a g n o n i del facile a· dagi o che d i ce le colpe dei padri ri­ Cadere sui figli e che quindi chiama i n causa la rettitudine dei prin1i a ll o rc h è hanno dci con(ronli del secondi d c i doveri (e che raz1.a di doveri!) di o· neslà e d i 1noralc dirittura da tener ben e da v a n t i agli occhi durante lutto il c o r s o de!l;x l o r o vita - intanlo, chiedo ai n 1 i e i zelanti contradditori di p o r niente a que:;to i 1 n p or l a n l e cd ali· t o r e v ol e fatto, se l ' h a n di1nenticuto: che s e c i oè ai posti di l a v o r o e di re� :o;ponsnbìlità, a gl i i 1 1 1 p i e g h i s ta t a l i • pa­ rastatali, allo vario carithe ed iu1s1.ri� te di r{onH\ è, CO!l\ ' è noto, f 11 dc l ih e - r . o dei Fascismo p i ù c h e p e r c o n v i n ­ r;i\o lo ·;lato d'a�scdio. [-:\1, c · o � . del"- zione i d e a l e per ab:to po l i z i e s l : O e c o n ­ bcralo dal Cons"glio clt·i J\ 1 i n i s t r i e non scrvalore, non aveva llDl\ personalità prnintdgato. pcrchè- ci \ ' O l c v a l '<:\sscn- pol i t i c a , e ra, inso1n1na, più un fun1.·o- c I I n a r i o che u n uo1110 politico. Quando �o eh:! ]{e . '011 una eggerc:t.za, c H.� Mussolini entrò nel gabinetto da l a � a\\e�la peJ" lo n1:::no i l cl�orienta1ncnlo voro dcl fv l i ni 5 l r o , al V i 1 n i u a l c , trovò, cl; q u e i governanti. la co!nunicazione du n q u e il ·radclei. che, d op o avergli relativa allo : · l a t o d'as5cd·o era :-;tata \ a s c i ato q ua l ch e c h i ave e q u a l ch e car­ data tde.5rafica111ente ai F'refclti r.:d l a di p o i o rilievo, gli d i s s e: " No: alle: aulor.là 1 ni l i 1 a r i . Quando, la seri.\ s'.f\1no vecchi, E c c e lle n z a , e ln�cia1no del 28 ollo bre. il Sovrn110 g i u n s e a il posto a i giovani�. Mussolini per Rn111a, facl<l ::;i 1n.:;c �ubito "- rappor- un 1 no 1 ne1 1 to 1 a c qu e ; s i g i r ò d ' a tt or no lo con L,11;_ [, t r a \e altre c o s e , � l i e, s o l l e va nd o gli o c c h i , scorse sul sof­ di�sl.! che occorr�vu / in n a r e il decn:to f � ll _ o u n � deco.1:azion_c c?n a l c u n i put- 1 I' 1 1 cl' j' li 1·' I luu ro s e i e rub:cond1, E . n b b n , , nl o lo cc o :'>ao assecio. \.C c1c a v i.:- · I I · 1 · 1 · Il ' 1 · d' • • ' . 1 sguarc o e vo tos i a n ee c1, g 1 1ssc · va colto . il v a l o r e �l�n(·o � naz1011al� j ch e quei puttini erano di buou a u s p : � del 1nov1111ento fa:>n:>la, rispose co11 e. i o : rnppresentuvano una. gi o v i n c z ia. questo leiluali pi.lr � I.-: ... 1 - 1� lìnn _ alo 1. di v il � e di ideai ! ··· E l ' au 1 p ic.i o è uu so l o decreto dt stat" d a:sitid10: stalo, 10 realtà, feli.co. Anoht nella v o s t t esteriore si dtvt �entlre l'orgoollo di ap11arto11er• al P Ar t l t o , 11orta11lo il st!y110 (!Istintivo: m i llt a r c nei ranghi rlcl Pa1·t1to è u 1 1 titolo !l'onoro 11orchò �!unifica es�6ro c u l l ul a attiva 1 l o l l a rcsislouzn del frou. to Intorno, perchò si g n I flua c s sc r u tra i ti gli rnì u l io r i dull11. Patria. Moltl lo 1llnhlnticano 11·011110 s11esKo IH ' l t ' a l t ra "!]l a c c a n: 50110 i S O i i t i . ben in , dlviduati . cho a n c o r a non hanno ca. 1 1 i t o como la loro 11rcscnza tra le no· stro filo 1 1 0 1 1 ò gradita. . C'ò chi lo fa 1)01' un attougiament• dl su11orlorltà, convinto tH ossorg ri­ conoscibilo nella sua fcdo a.ucho senza i l �ouno del d is t i n t i v o all'ocohlcllo, o chi lo fa 1 1 o r 1< sno1Jls1110 •i. No11puro Il distintivo squadrilìta ttuò 1Jo11tltulr• tJUello del Partito: la scmu1. di avorio dl1111ntlaato n o n t più cen· sentita: I• sappian1 tutti.

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