Archeologia in Valle d'Aosta dal Neolitico alla caduta dell'Impero romano 3500 A.C. - V sec. d. C
La Valle d'Aosta nella preistoria e nella protostoria Premessa Dopo un primo cinquantennio di ritrova menti e scavi sporadici (1868-1917) ed un se condo caratterizzato da una stasi pressochè to tale delle prospezioni paletnologiche in Valle d'Aosta (1917-1967) (1), a partire dal 1968 l'Ufficio Archeologia della Soprintendenza ai Beni Culturali ha intrapreso un ciclo di ricerche sistematiche sull'argomento, favorito dalla lar ghezza di mezzi posti a disposizione dell'Am ministrazione Regionale. Una prima e generale esplorazione del terri- · torio, che coincide esattamente con il bacino della Dora Baltea, ha portato alla individuazio ne di una serie considerevole d'insediamenti, databili dal Neolitico finale a tutta l'Età del Ferro, ed in gran parte ben cqnservati e passibi li di fruttuosi scavi. Le ricerche sono state con dotte dalla dott. Rosanna Mollo Mezzena e dal lo scrivente, in stretta collaborazione con il fe dele ed esperto assistenté S ig. Domenico Fonte. Alcune segnalazioni , si debbono alla Société d'Etudes Préhistoriques Alpines d'Aoste ed a privati cittadini. Lo scavo nell'area megalitica di Aosta, va sto, assai complesso ed avvincente, impedisce da oltre un decennio d'intraprenderne altri nel territorio. E del resto già ivi sono scanditi i mo menti più significativi di quasi cinque millenni di storia della Valle d'Aosta (2) . Il Paleolitico ed il Neolitico Sembrano assai scarse le probabilità di una f requentazione umana in Valle d'Aosta duran te l'ultima o le precedenti glaciazioni. Nelle fasi interglaciali invece il fondovalle, grazie ad un clima più temperato o ad d irittura caldo, doveva essere, come oggi, del tutto libe ro da ghiacci ; e non è da escludere che l'uomo del Paleolitico Inferiore e Medio abbia potuto allora percorrere i luoghi durante le sue cacce, od eleggervi in anfratti e ripari sotto roccia le sue più o meno temporanee sedi. Ben difficilmente però si potranno ritrovare le testimonianze di queste epoche remote: l'ulti ma fase di avanzata del ghiacciaio (glaciazione di Wtirm) infatti, giunta come le precedenti si no allo sbocco nella Pianura Padana, (anfitea tro morenico di Ivrea), ha sicuramente cancel lato, con la sua azione erosiva e di trasporto, tali labili tracce. È invece probabile, ed in tal senso vengono attualmente indirizzate le ricerche, che esistano 15
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