Archeologia in Valle d'Aosta dal Neolitico alla caduta dell'Impero romano 3500 A.C. - V sec. d. C

provvisto di fibbie laterali . Sotto il cinturone può esistere un altro interessante vestimento di aspetto guerriero , costituito da un elemento se­ micircolare anch 'esso variamente decorato , po­ sto a protezione del basso ventre . Sotto l 'avam­ braccio, in alcuni casi, appare un pugnale trian­ golare con frange verticali . Il personaggio può inoltre portare l'arco e due frecce : l ' accetta è fi­ nora molto rara (stele n . 30) . In queste rappre­ sentazioni sembra si siano voluti mettere in evi­ denza particolare l 'abbigliamento e le armi, mentre è sempre schematico il viso ed assenti gli arti inferiori. Ad Aosta e Sion è presente un altro perso­ naggio di grande interesse, contraddistinto da un grande pendaglio a doppia spirale, indossa­ to all ' altezza dello stomaco mediante un lungo collare (fig . 29) . Ad Aosta, oltre a questi esem­ plari con decorazione elaborata, ne esistono ill­ tri , forse femminili, con rappresentazioni più elementari e trascurate, talora bifacciali (fig. 29). Un grande interesse sotto tutti gli aspetti pre­ sentano , come si è visto , alcune stele ridisegna­ te (sarebbe forse eccessivo dire riscolpite), nelle quali, a parità di sagoma, la stesura primitiva mostra probabilmente solo un semplice collari­ no a più giri in prossimità dell ' apice del capo, talora con pugnale appeso, mentre la seconda stesura è quella, molto più complessa, del per­ sonaggio armato sopra descritta. A Sion sola­ mente finora si hanno invece sovrapposte due rappresentazioni del secondo tipo. Elementi cronologici e culturali La definizione culturale dei costruttori dell' area megalitica di Aosta rappresenta certo uno dei principali obbiettivi di tutta la ricerca. Si tratta soprattutto di riuscire a precisare se siamo in presenza di creazioni dovute ad una cultura indigena, o se questa sia stata influen- 48 zata dall' esterno, facendo quindi propri i prin­ cipi ideologici di tali manifestazioni, oppure in­ fine se queste siano le testimonianze dell ' arrivo e dell 'insediamento sul luogo di nuove genti. La successione delle fasi costruttive ed il pri­ mo gruppo di datazioni con il metodo del ra­ diocarbonio permettono di affermare che il momento iniziale di questo importante centro di culto e sepoltura (Fase I, serie di pali con pie­ tre di rincalzo e rito dei crani di Ariete cremati) è avvenuta nella prima metà del I I I millennio , e più precisamente, con buone possibilità, tra il 2850 ed il 2650. Interviene a tal punto l' aratura di consacrazione di una più vasta area di terre­ no (Fase II) rito preliminare per l 'impianto di una prima serie di stele antropomorfe e di alcu­ ne strutture a piattaforma (Fase ! Ila) : la semi­ na di denti umani, a questa associata, segue im­ mediatamente l ' aratura. La sequenza dev' esse­ re stata in realtà continua: aratura-semina 'dei denti-costruzione della struttura quadrangolare ed erezione dell'annessa stele ogivale con idolo a forma di violino . A questa sequenza va attri­ buito uno straordinario interesse culturale, ·in quanto costituisce la prima incontrovertibile prova archeologica, in tutto il bacino del Medi­ terraneo , di un rito descritto in due tra i più an­ tichi e celebri miti del mondo greco: quello di Cadmo , fratello d'Europa e fondatore di Tebe, e quello degli Argonauti e di Giasone , il con­ quistatore del Vello d 'Oro. La presenza sulla stele dell 'idolo a forma di violino sembra voler togliere qualsiasi residua ombra di dubbio a questa affermazione. Un certo lasso di tempo , corrispondente appunto all' impianto delle più antiche stele e strutture, deve intercorrere prima che si giunga alla co­ struzione delle tombe megalitiche . Non deve trattarsi di un periodo superiore ad un secolo a due al massimo e pertanto il momento iniziale della costruzione delle tombe megalitiche (Fase I IIb) dovrebbe cadere attorno al 2400.

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