Archeologia in Valle d'Aosta dal Neolitico alla caduta dell'Impero romano 3500 A.C. - V sec. d. C
Romani e Salassi . Dall ' intervento di Appio Claudio (143 a.C. ) alla fondazione di Augusta Praetoria (25 a .C. ) . I racconti favolosi di storici locali sul l 'origi ne greca dei Salassi e sul loro mitico capostipite Cordelo, discendente di Saturno , giunto in Val le d'Aosta al seguito di Ercole , non sono , ap punto , che racconti favolosi . All ' origine celtica del popolo salasso, venuto a inserirsi in una cultura fortemente influenzata dal precedente dominio ligure, permettono , in vece, di risalire i nomi indigeni che si ritrovano in iscrizioni latine di Augusta Praetoria e il va go accenno di fonti antiche a una sua origine gallica o a una comune discendenza dei Salassi e dei vicini Leponzi dai Taurisci, antichi abitan ti del Norico, fra il Danubio e le Alpi ( 1 ) . I Salassi - racconta Strabone - si occupa vano soprattutto dello sfruttamento di miniere d ' oro , e per il lavaggio del minerale utilizzava no l ' acqua della Dora, danneggiando, così , i popoli agricoltori della pianura sottostante, che dell ' acqua avevano bisogno per irrigare i campi (2) . Le discordie e le rappresaglie reciproche erano perciò frequenti , ma si trattava di discor die «fisiologiche», addirittura proficue: la tec nica agricola ebbe un insperato progresso dalle rovinose incursioni dei Salassi nelle terre colti vate dei vicini ; questi, infatti , nel tentativo di rimediare ai danni subiti , ararono una seconda volta nella stessa stagione i campi, ottenendo un raccolto raddoppiato (3). Ma in pieno II sec . a . C . era normale che i Romani , da tempo insediati nella Cisalpina, non si lasciassero sfuggire pretesti di intervento in territori-chiave , nel caso particolare in quello dei Salassi, vi a di comunicazione con le Gallie . Nel 143 a . e . il conso le Appio Claudio , inter venuto per mettere d ' accordo i Salassi con i po poli vicini - racconta Cassio Dione -, finì , in vece, per indurl i alla guerra con i Romani , an che se, in verità, «di nulla li si poteva accusare» (4) . Contro i Salassi , comunque, come contro i popo li alpini in genere, i Romani , non abituati a fronteggiare la guerriglia, incontrarono diffi coltà nel conseguire le vittorie che si erano pro poste. Dopo una pesante sconfitta iniziale, Appio Claudio riportò la vittoria nel 1 40 a .C. e potè celebrare a Roma, anche se a proprie spese, il trionfo ; i Salassi furono costretti a cedere ai Romani le miniere poste nella parte meridiona le del loro territorio ed essi stessi dovettero in dietreggiare sulle montagne. Le poche notizie forniteci dalle fonti antiche non permettono di stabilire se ai Salassi siano stati imposti tributi dopo questa campagna mi litare o se già allora i Romani avessero comin ciato ad adattare alle loro esigenze le strade esi stenti nel paese . L'unico dato certo che è possi bile dedurre dalle scarne frasi di Strabone è che nel 1 40 a. e . i Romani avevano posto saldamen te piede nella Valle d'Aosta, probabilmente an che con nuclei di mercanti e pubblicani (5). La storia successiva del paese vedrà i Salassi ricac ciati sempre più indietro , fino al momento della fondazione di Augusta Praetoria, che ne acca- 61
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