Archeologia in Valle d'Aosta dal Neolitico alla caduta dell'Impero romano 3500 A.C. - V sec. d. C
glierà emblematicamente alcuni gruppi, con la generosità t ipica dei vincitori. Il secolo int ercorso fra la vittoria di Appio Claudio e il problematico intervento di Antistio Vetere (35 a . C . ), prima, di Messalla Corvino , poi, vide alternarsi nei rapporti fra i due popoli periodi di relativa calma ad altri di tensione ; nel clima generale di volta in volta predominante non sono , però, da escludere , dopo la fonda zione di Eporedia ( 1 00 a .C .), relazioni econo miche e di scambio fra elementi appartenenti ai due popoli in lotta. La possibilità che i Salassi della Valle d' Ao sta fossero un popolo un tempo distaccatosi da un nucleo etnico di base che avrebbe continua to ad abitare le regioni danubiane è da tener presente per evitare di attribuire loro, a torto, delle azioni di guerra contro i Romani durante le campagne guidate da Antistio Vetere (35 a .C. ) e Messalla Corvino . Principale fonte di conoscenza di questi av venimenti è per noi Appiano ' , che ne parla nell' ambito del racconto delle guerre sostenute da Augusto contro i popoli dell' Illirico (6) ; in questo passo i Salassi sono ricordati accanto a popolazioni abitanti tutte in regioni danubiane, fra le quali anche i Taurisci che , : come abbiamo visto, avrebbero costituito secondo Catone il ceppo comune di Salassi e Leponzi (7) . È logico , allora, pensare, come ha giusta mente · osservato il Promis, a una confusione di Appiano che, indotto dalla consapevolezza del la affinità etnica esistente fra il popolo abitante ( ! ) Cassio Dione, frarnm. 74, 1 ; Catone in Plinio, Nat. Hist., III, 20, 1 34. (2) Strabone, IV, 6, 7. (3) Plinio, Nat. Hist., XVl ll, 20. (4) Cassio Dione, framm. 74, 1 . (5) Strabone, /oc. cit. (6) Appiano, Il/yr. , 1 7 . (7) Plinio, Nat. Hist., I I I , 20, 1 34: Lepontios et Salassos Tau riscae gentis idem Cato arbitratur. (8) C . Promis, Le antichità di Aosta, Torino 1862, p . 1 8 segg. 62 la Valle d 'Aosta e quello del Norico , avrebbe parlato di Salassi riferendosi, invece, a que st' ultimo (8). Nel 25 a .C. i Salassi - della Valle d 'Aosta, questa volta - si sollevarono , facendo causa comune con le vicine genti dei Veragri , dei Se duni, dei Nantuati (9) ; contro di loro Augusto mandò il legato Aulo Terenzio Varrone, che pose l' accampamento alla confluenza della Do ra con il Buthier e riuscì a vincere definitiva mente i Salassi, chiudendo loro gli sbocchi delle valli laterali . Le condizioni di pace furono in apparenza miti : ai Salassi venne imposto solo il pagamen to di somme di denaro , ma i soldati inviati a ri scuotere il debito di guerra fecero prigionieri gli uomini migliòri e li vendettero schiavi a Epore dia, alla condizione che gli acquirenti non li li berassero prima di venti anni ( 1 0) . Certo, gli storici antichi amavano esagerare le proporzioni e le condizioni delle vittorie e non sarà stato vero, quindi, che Varrone ven dette all ' asta tutti i Salassi: nello stesso anno, nel luogo in cui avevano posto l ' accampamen to, i Romani fondarono Augusta Praetoria e quanti fra i . Salassi non risultavano troppo compromessi nell 'azione di resistenza vennero a far parte della popolazione staoile della città, grati, di questo, ad Augusto loro patronus. Antonina Maria Cavallaro Le argomentazioni del Promis sono state confutate dagli stu diosi successivi che hanno ritenuto dirette conto i Salassi della Valle d ' Aosta le azioni militari di Antistio Vetere e Messalla Corvino. V. G. Oberziner, Le guerre di Augusto contro ipopoli alpini, Roma 1 900, p . 3 1 sgg; E. Pais, Dalle guerre puniche ad Augusto, Roma 1918, II, p.224. V . anche I . Beretta, La roma nizzazione della Valle d'Aosta, _ Milano-Varese 1954, p . 1 7 sgg. (9) Strabone, !oc. cit., Cassio Dione, LIII, 25 . (IO) Cassio Dione, LIII, 25.
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