Archeologia in Valle d'Aosta dal Neolitico alla caduta dell'Impero romano 3500 A.C. - V sec. d. C
Fig. 3 - Aosta. lnsulae 51-52 (Via Festaz). Il Cardine minore porticato. sponde la rete principale del sistema fognario della città concepito con estrema razionalità ( fig .4-5) : molti tratti di cloache sono tuttora conservati, in alcuni casi hanno indicato la pre senza di soprastanti vie ora distrutte. L ' impianto ortogonale con modulo costante ha condizionato lo sviluppo urbano successivo : differenziazioni ed irregolarità metrologiche appaiono più evidenti nel settore nord-orientale della città, che comprende gli edifici pubblici, i quali rispondono a programmi architettonici unitari, protratti nel tempo, non facilmente in seribili nelle parcellature di base . Le irregolari tà che possono registrarsi negli isolati privati, in mancanza spesso di dati archeologici specifi ci , circa le varie stratificazioni d' insediamento, possono essere attribuite a modificazioni e tra sformazioni , che appaiono frequenti nell' edili zia privata. Mura e porte A necessità difensive oltre che di delimitazio ne «monumentale» dello spazio urbano, prov vedeva la cinta muraria fortificata, rivestita 68 Fig. 4 - Aosta IV. Decumano Minore. Cloaca interno (lnsulae 51-59). esternamente in blocchetti di travertino, quasi interamente conservata; essa presenta una for ma pressoché rettangolare: lungo il perimetro e ai quattro angoli erano distribuite ad intervalli regolari torri a pianta quadrangolare , a due piani , finestrate ed aggettanti verso l'esterno . All 'interno delle mura una serie di poderosi contrafforti concepiti come un vero e proprio rinforzo del muro, dovevano formare la base del cammino di ronda, collegato con le torri . L ' esistenza di un agger sul tipo di quello co siddetto serviano di Roma o di quello di Pom pei , come supponeva A. D' Andrade (9) , risulta confermata dalla presenza di un terrapieno
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