Archeologia in Valle d'Aosta dal Neolitico alla caduta dell'Impero romano 3500 A.C. - V sec. d. C

mente legata alla rete stradale percorrente il ter­ ritorio . Allo stato attuale delle nostre conoscenze, ardui interrogativi si presentano se vogliamo precisarne l'estensione, le dimensioni e la confi­ gurazione soprattutto in rapporto con il cripto­ portico (fig . 1 4) . Misurazioni altimetriche con­ sentono di affermare che il porticato forense ed il suolo del criptoportico giacciono pressocchè sullo stesso piano , mentre l ' area delimitata dal criptoportico , su cui poggia il podio del tem- · pio, si trova su di un piano più alto di m 2 ,70 circa. Tenuto conto che l ' area urbana non era pia­ neggiante ma in lieve pendio verso Sud e Sud­ ovest , diventa evidente la funzione primaria del criptoportico che è necessariamente strutti­ va (fig . 1 5) , intesa nel senso di regolarizzazione e livellamento di un terreno in pendenza risolto in chiave urbanistica ed ar chitettonica. Sebbene manchino sinora tracce del piano superiore, la costruzione, per confronti con esempi similari , va integrata con un triportico , vero e proprio temenos, che recingeva l'area sacra con fronte aperta sul Decumanus Minor e s ul foro sotto­ stante . In questo contesto foro, criptoportico e tempio vengono a far parte di un unico insie­ me. Le ipotesi precedentemente avanzate , diven­ tano perciò secondarie ed accessorie ( 1 3 ) . La presenza della terrazza sopraelevata con funzione di peribolo dell ' area sacra pone nu­ merosi interrogativi circa l ' eventuale sistema­ zione spaziale ed architettonica, tale da permet­ tere di colmare il dislivello di oltre tre metri esi­ stente tra la platea forense e l ' area soprastante . Un grosso muraglione che delimita il foro sul lato settentrionale, visibile nelle cantine di Via de Sales , si addossa ortogonalmente al suo estremo orientale ad una struttura in conglome­ rato (lungh. m 5 , 50 x h 1 ,60), da interpretarsi come un podio , di cui si è potuto sinora osser- 78 Fig. 15 - Aosta. Complesso forense. Interno del criptoportico. vare solo l ' angolo sud-occidentale ( 1 4) (fig . 1 6- 1 6a) . Si rileva che il muro in opus quadratum, ad andamento E-W, si addossa al podio intaccan­ done le modanature: si ha quindi l'impressione che esso possa riferirsi ad una modificazione successiva. Problematica appare pertanto la ricostruzio­ ne dell'alzato originario , legato forse ad una prima sistemazione più modesta del foro . La soluzione prospettata un secolo fa dal Promis (fig . 1 7) , che contempla due sacelli in posizione simmetrica fronteggianti il tempio centrale non risulta del tutto convincente ( 1 5) . Questo podio potrebbe suggerire l 'idea di una rampa monumentale, forse un propileo, che consentiva probabilmente per mezzo di gra­ dinate di accedere alla terrazza soprastante e di discendere nel criptoportico. Non è ancora possibile, allo stato attuale del­ le ricerche , distinguere le varie fasi costruttive del complesso forense nella sua unitarietà e di conseguenza le successive modifi cazioni nell'organizzazione degli accessi quali si pro­ spettano dal l ' osservazione degli elementi co-

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