Atti sinodali Aosta Atti sinodali Colliard sec - M R Colliard

. 1· 1 · 5it e pa!tor a li: due a!petti complementari della pa!torale diocesana Smoc.z e v eresia, i conrratti ispirati ad usura, il concubinato, la fornicazione, e qualsiasi altro delitto o mancanza. Revochi le alienazioni di beni ecclesiastici proibite dal diritto; riformi e corregga in meglio gli abusi dei chierici e degli altri suoi sudditi, che mancassero circa l'ufficio divino e l'obbligo di portare l'abito ec­ clesiastico. E poiché l'inosservanza della costimzionc di papa Bonifacio VIII sulla dausura delle monache - che inizia co n Periculoso - causa spesso molti scandali, il vescovo faccia del suo meglio perché essa venga assolutamente os­ servata, secondo il contenuto della sressa costituzione; cosl pure i religiosi di qualsiasi ordine soggctti alla sua autorità osservino fcdclmente le loro regole e cosrituzioni, specie poi se rinunciano ad ogni possesso. Faccia anche in modo che quando essi vengono accolti nell'ordine, non si csiga nulla con simonia. Ma la preoccupazione principale del vescovo nel sinodo sia quella di vigilare e di usare i dovuti rimedi perché nessuna dortrina ererica, erronca, scandalo­ sa, offensiva per orecchie delicare, o sorrilegi, divinazioni, inca.ntesimi, super­ srizioni, e ogni altra diabolica invenzione, comaminino la sua diocesi. Siano istiruiti, inoltre, i teste sinodali: uomini seri, prudenti e onesti, chc abbiano zelo per la legge di Dio, in numero proporzionato all'estensione delle dioce­ si; o altri che abbiano le loro stesse facoltà, <love non vi sono altri costituiti a questo scopo. Se questi non sembrassero adarti al v es c o v o , ne scelga altri (corne egli crederà necessario) , allontanando i primi. Questi siano obbligati a giurare nelle marri del vescovo o di chi Io rappresenta, corne pre1icrive il cano­ ne Episcopus in synodo; e durantc l'anno visitino la diocesi e riferiscano a colui cui spetta correggere e riforrnare cio che sembra loro degno di correzione c di riforma. Questi punri, se non fossero già stati corretti e riformati, siano portati dinanzi al prossimo sinodo, ne! quale si cerchi di provvedere con i dovuti rimcdi. Ma oltre a cio che il vescovo vcrrà a sapere dai testi sinodali, o da quelli che esercitano il loro ufficio, cerchi di indagare anche lui, perso­ nalmentc e con diligenza, sulle mancam.a dei suoi sudditi, e la severità <lei meritato castigo colpisca talmente i trasgressori da servire di esempio a quelli che intcndessero comportarsi male. ln ogni provincia venga celebrato anche, in luogo sicuro, almeno entro due anni dalla fine del concilio generale, e poi almeno di triennio in trie.nnio, il concilio provinciale ( . . . )»20• 23 20 Testo latino della XV sessione del concilio di Basilea in 7he General Councils ofLatin Chri>tendom. From BaJel to laterarz V {1431-1517), a cura di E LAURITZEN, N.H. MINNICH, J. STIEBEB. H. SuF.RMANN, ]. UHLICH, Turnhout 2013, pp. pp. 912-917 (Corpu! christianr1rum. î.tnuiliorumque oecumenicorumgeneraliumquedecreta, TJ/2). !.a traduzione qui proposra i: invccc trana dal siro www. unionecarechisti.ic/' lesri/Concilio/143 l/15.lum. Per un hilancio complessivo e aggiornato al 1987 degli scudi sui concilio di Basilea, cf. J. HELMRATH, DruBasler Knnzil 1 43 1 - 1 4 1 9. Forsch1mgsstand undI'rob!enu, Kôln-Wien 1 987 ("Kôlner hiscoriscbe Abhandlungen", 32), con ampia bibliog rafia.

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