Atti sinodali Aosta Atti sinodali Colliard sec - M R Colliard

36 Arn S!NODAL! E VISITE PASTORAL,[ NELL.� ClTfÀ Dl AosTA NEL XI/ SEC OLo ad essere interrogato sLùla presLmta perdita, da parte del curato, di due ornam enci della ch iesa, fatto considerato da tutti assai grave. *** Il cerimoniale della visita, fin dall'arrivo dei visitatori sul sagrato della chiesa, è de­ scritto minuziosamentc ncl verbale della visita arcidiaconale del 1 436 di cui si è deno. [I su o n o delle campane, il bacio della croce presentata dal rettore, l'aspersione dei presenti con l'acqua benedetta accompagnata da! canto di salmi pènitenziali, l'enrra ta in chicsa c la proccssione verso l'altar maggiorc al canto del Veni Creator Spiritus co­ s t i t u i s c o no i mornenti salienti dei riti di i n g res s o . Conclusa l' o r az ion e Deus qui cordafidelium pronunciata davanri all'altare, dopo il rito di p ur ificazi o n e delle mani e l ' a c ce n si one di un c er o , v en g o n o p o rt at i sull'altare il Sancissi mo Sacramento, le rdiquie e g li olii s a nt i per consenti rne l'ispeziune, la quale riguarda le cundizioni di pulizia, dignità e sicurezza in cui essi sono conservati. Dopo aver se g n at o il popolo presenre con il ciborio c o n t e n e n t e le ostie consacrate, con una benediziune di cui ci è r ipurt at a anche la formula, si p ros e gu e con i l rito del vinagium43. Conclusa l'ispezione al tabernacolo e alle reliquie, il visitatore procedc esaminando Io staro di conservazione degli olii santi, del fonte battesimale, della chiesa nel suo c o m p le ss o . F.cco l'elenco, assai si m e t i c o , di cio che si deve p r ende r e in considerazione, cratto da! verbale della visita arcidiaconale del 1 433: «saoctum Corpus domirùcum, sanccas rdiquias, benedictas LLDctiones, fontes baptismales, altaris, cruces, ymagines, calices, libros, pannos, ciboria, reli­ quiaria, vasa, divina servitia, luminaria, edificia et copenuras ecclesie et do­ mus presbiteralis ac devotionem parrochianorum»44. 4.3 Sul rico del vinagium, diffuso n e U ' E u r o p a cristiana medievale con finalità taumaturgiche. pcr il comatto con il "corpo santo" e la sua virtus, cf. per esempio P.-A. SrGAL, L'hommeet le miracl1' dttns la France médiévale (XI' - Xff' siècle), Paris 20072. pp. 49-54. ln Valle d'Aosta, la pr ati c a è attestata sino alla fine delXVII s e co l o : in occasione Ji cddiraûun.i particulari, cumc pcr cscmpiu l'ingrc»u del vescovo in patrocchia pet la visita canonica, il celebtante, dopo aver bene d e t t o la comunità con le re li qu i e , immergeva in un calice preparato per quesra funzi.one e riempiro di vino rutte o akune delle reliquie della chi e s a , esrratte apposirameme dalle reche; dopo la r e cit a di una p r eg h iera , il cali­ ce pa s s a v a di mano in mano e tutti vi a t ti n g e v a n o , bevendo il vino in e s s o contenuLO. C:f. in mcrito P.-:t Our., Le cuüe de Saint Grat, A om: - T ur i n J 892-1 897, V'fasc., pp. 22-30 (ma s i tenga ptl'scnrc che Duc amibu.isce il medesimo rermine di vinage a ue cerimonie differenti: quella qui descrirra, che cor r i spo n d e alla definizione più a pp rop r i a ta del termine; una più breve benedizione del vino senza re l i q u i e ; una semplice abluzione di v i n a , non benedetto, amministrata dopo la co m un i o n e in occasione di alcune messe solenni) e R. AJ..1rnT, Rituale Augustanum, Il, Quart ] 991 , pp. 1 23- 1 27 (Ml.FA XJTT). 44 Cf. M.-R. Cou.JARD, C,,/to ereligiosità . . . dt., vol. 2, p. 331 .

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