Atti sinodali Aosta Atti sinodali Colliard sec - M R Colliard
Sinodi e visitepastorali: due aspetti complementari dellapastorale diocesana 39 J VERBAL! Dl VISITA COME FONTE STORICA Da quanto afferrnato sinora, si deduce facilmente che i v e r b a l i di visita costituiscono umi fonre unica per la conosccnza della storia religiosa di una data comunità. Per una lerrura corretta essi devono essere posti nel loro contesto naturale, cioè quello pastora le: la visita, in qua.nto diritto-dovere del v e s co v o e d e i suoi collaboraturi, è finalizzata alla conoscenza della società religiosa, non di quella civile; tuttavia, corne tutte le fonti sto riche, anche i vcrbali di visita offrono spunti e aperture in aitre direzioni (si pensi pcr esempio al largo uso chc ne è s t a to fatto, per la loro valenza descrittiva, fin dai decenni scorsi, da parte degli storici dell'arte). L'onica privilegiata di analisi è pcro quella che riguarda la valutazione dell'artività dei vescovi, del cui lavoro essi document.ana alcuni tratti salienci. Attraverso i ve rb ali è possibile cogliere, anche implicitamence, sensibilirà, ideali pasrorali, formazione imel lerruale, rigore morale dei p r e l a t i che promuuvono le visite. In quanta affermazione di un dirirto amministrativo di guverno di un terrirorio, la visita è il mezzo immediaro con cui il pastore si pone in concarro con i fedeli e stabilisce rapporti diretti con il clero locale. I verbali sono pertanro fonri portatrici di un ben preciso punro di vista: quello ddl'autorità ccclesiastica. Vcdiamo ora brevemenre corne si approda alla loro compilazione, che costituiscc cro nologicamenre !'ultimo atto di tutta la procedura. Diversi personaggi, in occasione delle visite, accompagnano il vescovo o l'arcidiacono nello svolgimenro delle loro funzioni. Questi ultimi si spostano sempre con un grup po al s e g u it o , che puè anche csscre piuttosto consistente, corne risulta <lai testi. Non maflcano mai, al loro fianco, personalità di spicco nel panorama ecdesiastico locale; sono gli accompagnatori "ufficiali" che, in virti.1 delle loro comperenze e della loro esperienza, assistono direttamente il vescovo nella sua ispezione: canonici provvisri di ri t o i i accademici di diritto o teologia o superiori di comunità religiose del territorio o f unz iu n a ri della cancelleria episcopale, collaborarori abiruali del vescovo. A queste pemmalità si aggiungono ecdesiastici di minor levamra, incaricati di aiutarc i visita turi durante il loro lavoro: puo essere il caso di curati delle parrocchie limitrofe che si mcttono reciprocamenre a disposizione per tale servizio. Infine, non manca mai il segretario - in latino «scriba» -, un notaio o un ecclesiasti co della cancelleria vescovile, incaricato di prendere nota dei fatti p i ù salienti della visita, di registrare accuratamcnte gli interrogatori, di provvedere alla prima stesura dei \'erbali e in grado di <lare, con la forza della sua certificazione, valore giuridico a q ue s ti atti. Che egli poi si avvalga di personaggi secondari, ussia di semplici copisri, per la stesura e la ricopiatura <lei resti, è un dato di fatto ovvio, che corrisponde ad una usuale prassi di lavoro. Que l l o che conta, è il risconrro della sua firma aurografa in calce ai testi e la corrispondenza del suo nome con il suo ruolo, definito solitamente
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