Atti sinodali Aosta Atti sinodali Colliard sec - M R Colliard

50 ATTJ SJNODALJ E v1s1TJ:: PASTOHAU KJ::LLA c:rTTÀ 01 AosTA NEL XV SECOLo li docu me n t a contiene, tra altre cose, la richiesta avanzata al vescovo Ivfori.set da pane dei canonici di normalizzare la situazione relativa all'amministrazione del priorato, sottraendola al priore Antoine de Valleise. Un atto cartaceo incomplcro, successivo al 1 420, che consta di 4 fo g l i scritti sia sui recto sia sui verso, pare invece appartenere ad un dossier di carattere giudiziario che raccoglie elementi diversi in favore della mensa episcopale, nell'ambito della contro­ versia che oppone il vescovo al priore De Valleise: oltre al riferimento a liti per <liritt i sull'alpe di Comboé e per le giurisdizioni su alcune parrocchie, a partire dal foglio 2 verso c'è anche in questo caso un chiaro riferimcnco alla visita pastorale dei giorni 1 5 , 16 e 17 gennaio 1 4 1 9 ed in particolare alla «querela religiosorum» di Sant'Orso contra Ü loro superiore, accusato di non render conta della sua amministrazione e non rispettare gli impegni dovuti ncll'allescimenco dei refettori e nella distribuzione delle elemosine69• Una pergamena del 3 1 agosto 1432, infine, con sigillo di cera assai danneggiato, contiene un mandaco di Oger Moriset p e r l e visite arcidiaconali di Pierre de Gilaren all'interno della sua giurisdizione, che si esrende dalla parrocchia di Nus sino al Mont­ joux e alla Colonne Joux, e daVerrès sino alla fine del tcrrirorio della diocesi; vi si fa rife r im en to ai diritti di visita deJl'arcidiacono sulla base della transazione stipulata nel 140370 e si promulga la sospensione dell'interdetto per la durata della visita stessa71. ÜSSERVAZIONI DI ORDINE LINGUISTICO La lettura dei testi degli atti sinodali e dei vcrbali delle visite, redatti in un latino tardomedievale di matrice ecclesiastica che si discosta ampiamente sia dai modelli classici sia dai modelli letterari coevi, permette di fare infine alcw1e brevi considcrn­ zioni di carattere linguistico. La prima riguarda la necessità di operare una opportuna distinzione tra questi due d i ct i pri o r a r us (. . .)». Si evidenziano inoltre i rimlerri dei c a p ir o l i relativi aJle questioni afFronrnre (non rurri p e r o risultano com p il ar i): «De officio ecclesie I De officio dcfunctorum I De o ffic ia sa­ cristc I De decrione p r i or i s I De discrera excomunicacione I De officia prioris / De subpriore / Oe afficio p ro cu r a r o r i s I De officio vesriarii I De afficio canroris I De in fir m a r i o I De o ffi c i al i bus I De clcmosinario I De capirulo I De rempore ieuniorum I De r e fe c c or io / De m in u ci one I De ra.sura ! De recipiendis canon ici,< I De conversis I De porrario I De levi culpa / De gravi culpa I De gr avior e c ul pa / De conspiradanc I De gravissima culpa». 69 Cf.AHEA20/8 ( c o l l o caz i o n e provvisoria). 70 Cf. la nota 38. 71 Cf. AHEA 157/39 (collacazione provvisoria).

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=