Atti sinodali Aosta Atti sinodali Colliard sec - M R Colliard
I documenti originali: collocazione e breve descrizione dei manoscritti 5 1 ru p i di documenti. Gli atti delle costituzioni sinodali, infatti, si presentano di gran f un � a più precisi e ordinati; sviste, refusi ed errori morfosintattici costituiscono una ecc ; zione; è lecito su p p o r re n eg l i sc r i v e nt i d i q ue s t i testi quell'attenzione e quella cura eneralmen te a r t ri b ui r e a documenri di c a r a t t e r e ufficiale o cancelleresco. L p r o s a , se cosi si puà chiamare, dei verbali delle visite pastorali invece accoglie in sé, abbon danr emente, fe n o m c ni fonctici, g r am m atic al i e sintattici del parlato p opol a r c e c e st i m o n i a della vitalità della l i n g u a in uso, in un p e ri o d o in cui i l l at i no a poco a oco viene r e leg a t o all'ufficialità e al mondo della cultura, sacra e profana, menue k l i n g u e volgari (francese e fr ancoproven:r.ale o patois nel n o st ro caso) stanno assu mendo u n a formulazione definitiva e a poco a poco vengono a costituire il principale veicolo di c o mun i caz i o n c pressa le popolazioni. Un approfondimento i n r e r e s s a n te po t r e bb e aprirsi, proprio sulla scorta delle infor rnaz ioni desumibili da questi documenti, in merito all'utilizzo incrociato del latino, del francese antico, del fr an co p ro v en z a l c ncl territorio della dioccsi aostana. AJ l ' e p o ca , in Valle d'Aosta, un francese con c a r a t t e r i s t i c h e marcatamente regionali doveva essere forse compreso dalla maggioranza della popolazione, se l'arcivescovo Jean de Bertrand, me t r o po l i t a di Ta rantasia, i n visita ad Aosta ne! 1427, il primo giorno de lla sua ispezione si rivolge al popolo radunaco in Cattedrale p r ed i c a n d o in questa lingua: «lpsa die d om in i c a que fuit decima octava mensis maii, p op ulo p r e li b aco in dicta ecclesia c o ng re g at o , prenominatis domino episcopo, c a p it u l a et c l ero p res en t i h u s et nobis assistentibus, verbum Dei et cetera que nostre provincia li conspeximus visitacioni congruerc, inter horas none et vesperorwn, lingua exposuimus gallicana»; mentre due giorni d o p o indirizza il s u o discorso in latino al clero cittadino: «Die m ar r is viccsima dicti mensis, convocatis in ecclesia cathedrali predicta de n os t r o premisso mandata praenominatis domino e pi s c o p o , ca pi t u lo , cl e ro et cenis ecclesiasticis personis civitatis Augustensis, verbum Dei et ea quae visitacionern p ro v i n c i al e m co ns p i c i u n t ad eorum salubrcm instructionem duximus congrua latina exponenda»72• Non è da escludere a questo riguardo l'influenza che possono aver avuto proprio i vescovi Moriset, De P r a ngin s c i du c De Prez, ncl corso del medesimo secolo, nell'in cenrivare l'usa della predicazione i n francese, che a poco a poco divenne in V a l l e d'Ansta la lingua usuale in ambito ecclesiastico. 72 Per entrambe le dtazioni, cf. infra p. 130.
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