Histoires d'eau actes de la conférence annuelle sur l'activité scientifique du Centre d'études francoprovençales Saint-Nicolas, 15-16 décembre 2001 Rosito Champrétavy

Bjò «Bedale», ligòs «acquidoccio» e ruza «roggia»* Lorenzo Massobrio In un proverbio di Pozzolo Formigara 6gni an e 'na giurnà I l'aqua a cura a u s6 bga (<ogni anno e un giorno I l'acqua corre al suo bedale» - variante, con lo stesso significato paremiologico, dell'altro, più diffuso, 6gni an e 'n di I l'aqua a cura a u s6 ri «ogni anno e un dì I l'acqua corre al suo rio» - ricorre il termine, di uso ormai antiquato e limitato peraltro alla sola espressione proverbiale, bga, che è un'antica voce larghissimamente diffusa nel latino curiale medievale a indicare «Palitium molendini... palorum scilicet series, quae ad continendam aquarn, quo validius rotam torqueat, solet supra molendinum infigi» e, di qui, «ipsum rivi alveum»'. Accanto all'esemplificazione, riportata nel Glossarium del Du Cange, delle forme bedale, bedalium, bedalis e bedum (in genere con la specificazione bedale de molendino, molendini, molendinorum) tratte da documenti, carte e testi, per lo più francesi, degli ànni 1016 - 1388, abbiamo infatti un'abbondante Foto proprietà Lorenzo Massobrio documentazione - raccolta da NIGRA 1920: 16 - 20 sotto le voci beale, bedale, betale «letto di rivo, canale, fosso d'acqua corrente» (anche per irrigazione, come dall'esempio degli Statuti di Benevagienna: 287: aqua betalis causa aquandi prata) e bealeria, bialeria «gora, canale d'acqua corrente; meno grande del beale, e talora derivato da esso» - delle forme medievali piemontesi più comunemente usate nei nostri statuti: beta/e (Stat. di Ales­ sandria: 146, 1 87, 333)2, beale (Sta t . di Chivasso: 82' e di Alessandria: 56, 241)3, begalis (Stat. di Novara)4, bealum (Stat. di Cuneo: 252 e 254, come bealo­ rum); bealetum e bealellum (Stat. di Alessandria: 199, 347, 350 e, 115

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