Histoires d'eau actes de la conférence annuelle sur l'activité scientifique du Centre d'études francoprovençales Saint-Nicolas, 15-16 décembre 2001 Rosito Champrétavy
Histoires d'eau lungo il campo», e al P. 66 (Saluzzo - CN) bialèra e, rispettivamente, bjal («picco lo fiume»), con le domande n. 3159 «zanella (cunetta) ai lati della strada» e n. 3147 «fiume»; in Liguria, al P. 91 (Sesta Godano - SP) béu («fossetto»), con la domanda n. 3211 «Ma per andare di là, dobbiamo saltare il fosso». La documentazione fornita dagli atlanti linguistici è confortata dalle regi strazioni del termine in molti lessici dialettali e in alcune raccolte minori delle regioni interessate: dal dizionario di Pons, per le parlate occitane della Val Germanasca10, a quelli piemontesi di Zalli11, Ponza12, Di Sant'Albino13, Gavuzzi14 sino all'etimologico di Attilio Levi15; dal repertorio del Ferraro16 a quelli di Vigorelli17 e Magenta18, per il Piemonte sud-orientale; dai lessici genovesi di Olivieri19, Casaccia20 e Frisoni21 e quelli della Dionisi22, di Plomteux23 e Masetti24 fino alla raccolta di Bottiglioni25, per i dialetti liguri, della Lunigiani! e della Garfagnana. A queste si aggiungano le attestazioni fornite da altri autori, quali NIGRA 1898: 358 per il piemontese canavesano (bjal e bjalera) e monferrino (bja e bjarera) e per il genovese (beo), TERRACINI: 309 per il francoprovenzale di Usseglio (bjerlòt «ruscello»), Meyer-Liibke (REW: 1016) e Paré (REW [Postille] : 1016) per il genovese (beu), i dialetti liguri di Taggia (beyu), di Carbuta (bedo), frazione di Calice Ligure in provincia di Savona, di Zoagli (bou «ruscello»), di Pigna (beàr «rigagnolo»), in provincia di Imperia, di Sarzana (bedalu) e per il brianzolo (bévera «fiumicello povero d'acqua»). Infine, la voce compare abbastanza diffusamente anche nella toponomastica sia piemontese 26 ' sia ligure27 sia toscana, in particolare dell'alta Val di Magra28• In sostanza, la voce, mentre nell'AIS risulta distribuita nelle valli alpine e nelle loro prossime adiacenze - in un arco che da Giaveno per Pancalieri e Villafalletto scende a Cuneo e a Fiamenga di Vicoforte - e in alcune località della Liguria occidentale e orientale, nell'ALI appare invece attestata anche nel Piemonte centrale e nella Liguria orientale sino ai confini con la Lombardia e la Toscana, lungo una linea che da Groscavallo (nella Val Grande di Lanzo) per Volpiano, Torino, Villafranca d'Asti, Roddi, Centallo, Murazzano e Cortemilia va sino a Stradella, per scendere poi a Borzonasca, Sesta Godano e Biassa (La Spezia) e risalire indi nell'alta Val Magra, a Mon telungo Superiore di Pontremoli, sotto il passo della Cisa. Non solo, ma la documentazione va estesa, nelle sue propaggini estreme, sino alla zona del Piemonte sud-orientale compresa tra l'Orba e la Scrivia, per la quale gli atlanti linguistici non offrono purtroppo informazioni29• Qui abbiamo infatti, nel senso di «gora del mulino», bjò a Ovada, Lerma, Rocca Grimalda, Silvano d'Orba (anche come «canale irrigatorio»), Serravalle Scrivia, Tassarolo, Francavilla Bisio, Capriata d'Orba, Pasturana, Novi Ligure, Basaluzzo e Predosa; bgò a San Cristoforo; bdgò a Gavi; bjò e bjaròt (di dimensioni più piccole) a Fresonara; bjii a Bosco Marengo30; bja a Frugarolo, Spinetta Marengo e Litta Parodi; bga a Pozzolo 118
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