Histoires d'eau actes de la conférence annuelle sur l'activité scientifique du Centre d'études francoprovençales Saint-Nicolas, 15-16 décembre 2001 Rosito Champrétavy

Histoires d'eau L'etimo della voèe è, ovviamente, da ricercare nella base latina volgare *AQU Ì D ÙCIUM (REW e REW [Postille]: 581) «conduttura d'acqua, acquedot­ to», da cui il toscano e italiano acquidoccio51, con la concrezione dell'articolo (l'aquedocio) documentata e fissata nella tradizione volgare del vocabolo sin dalle prime attestazioni dell'anno 1139 e seguenti fino all'ultima fase del. seco­ lo XVIII, ligozzo52• Fra le forme iniziali laquedocio, laquedozo, laguedocius, ladego­ cium, lagodotius, laquadotium e questa finale, in trascrizione quasi fonetica, è attestata da una carta d'interesse vogherese dell'anno 126753 la forma, ricorda­ ta da SERRA, laegoço, che rappresenta la fase intermedia nel passaggio da laque­ docio a ligòs. Tra i vari sinonimi medievali di bedale e acquidoccio che s'incontrçino nelle stesse carte tortonesi e vogheresi, quali ad esempio aquaricium54, aquaritium55, ccmal56 e aqueductus57, non compaiono mai i continuatori della base latina ARRÙ GIA (REW e REW [Postille] : 678) «galleria, cunicolo di miniera», di ori­ gine preindeuropea, diffusa col significato di «roggia, ossia canale artificiale per irrigazione e uso industriale» esclusivamente, secondo SERRA: 79, sul territorio piemontese, lombardo e veneto a nord del Po e la cui assenza dalle carte sud­ dette, relative a zone a sud del fiume, sarebbe appunto giustificata5�. Anche in questo caso, però, l'area di espansione della voce roggia, che gli atlanti linguistici confermano limitata a tutto il dominio linguistico traspadano dal Piemonte all'Istria59, va in realtà estesa anche alla regione lombardo-pie­ montese cispadana, corrispbndente al Vogherese, al Tortonese, a parte dell'Alessandrino fino all'Acquese6Q e al Novese61, ivi compresa la Val Barbera. Trovo infatti ruza nel senso di «gora del mulino», per esempio, a Castelnuovo Scrivia e in tutta la bassa Valle Scrivia, a Montegioco (anche nella forma r6za), Momperone, Paderna, Rivalta Scrivia (anche nella forma diminutiva ruzéjn «fosso d'irrigazione nei campi»), Alessandria, Frugarolo, Bosco Marengo, Sant'Agata Fossili, Malvino (anche ciiza), Garbagna (anche ctlza dal muréjn; e nella forma diminutiva ruzéjn «rigagnolo» e «fosso d'irrigazione nei campi»), San Sebastiano Curone, Fabbrica Curone, Novi Ligure (anche nel diminutivo ruzéjn «rigagnolo»), Tassarolo, Silvano d'Orba, Stazzano, Serravalle Scrivia, San Cristoforo (più grande del bgò), Arquata Scrivia, Vignole Borbera, Borghetto Barbera, Grondona (anche ruzéjn «fosso»), Albera Ligure, Cabella Ligure (anche ciiza), Rosano e Carrega Ligure; come <<canale d'acque naturale» a Pozzolo Formigara. La presenza e, talvolta, la coincidenza in tale zona delle tre voci in questione costituisce un'ulteriore conferma della complessa e varia situazione linguistica caratteristica di quest'area e testimonia, in particolare, le vicende alterne di espansione, di sovrapposizione e di regressione che sono derivate nel tempo dal contatto tra parlate liguri, emiliane, lombarde e piemontesi. Il tipo lessicale più antico è, ovviamente, ruza, che ha corrispondenti, oltre 120

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