Histoires d'eau actes de la conférence annuelle sur l'activité scientifique du Centre d'études francoprovençales Saint-Nicolas, 15-16 décembre 2001 Rosito Champrétavy
Histoires d' eau In questa prospettiva il valore connesso alla fertilità si lega al concetto di "nor malità" e di "anormalità" pet cui appare incongruo che un uomo o una donna considerati avanti negli anni continuino a procreare peìché, se cosi fosse, là gene razione anziana finirebbe con l'esercitare un ruòlo che ncm gli compete rendendo praticamente sterili le prorompenti forze vitali della generazione più giovane. Anche questa regola tendenziale ha le sue eccezioni perché è noto che in talune culture ci sono notabili e capi, soprattutto dei capi politici con prerogative di tipo monarchico, che in regime poligamico pòssòno disporre di donne giovani che li pongono in grado di incrementare la loro prole anche in età molto avanzata. Le fonti di cui disponiamo sembrano tuttavia farci ritenere come sia poco pro babile che presso le popolazioni di interesse etnòlogico, dove operano rigidamen te organizzazioni per classi d'età si possano affermare dei modelli e delle costru zioni mitiche simili a quella che è stata appena presentata. Esse sarebbero antago niste rispetto ai valori e ai comportamenti che sostengono il naturale e auspicato rinnovamento delle generazioni. Tuttavia, è comune a molte culture assegnare all'acqua la qualità di simbolo della vita che riporta all'inizio dei tempi, al momento della creazione. Il testo biblico nel ripercorrere l'opera del divino artefice narra che all'inizio dei tempi: « . . . la terra era informe e vuota; le tenebre ricoprivano l'abisso e sulle acque aleggiava lo spirito di Dio ». (Gen., l, 2) Lo spirito che si libra sulle acque si rivela come Verbo ossia come parola che nomina, procedendo così all'individuazione delle cose, delle specie viventi e infi ne dell'uomo. Il tema degli inizi della vita che si collega alla presenza dell'acqua fecondatrice lo si ritrova anche in molte culture etnologiche. Fra le diverse testi monianze, può essere utile richiamare quella fatta a Marcel Griaule da Ogoternmeli, il vegliardo deco di Ogol Basso, che illustrò all'etnologo francese come esistesse alle origini del mondo e della società Dogon, della quale lo stesso Ogotemmeli costituiva la memoria vivente, una congiunzione mitologica tra acqua e parola; tra acqua, corporalità e spirito della vita. Anche per i Dogon del Mali, questi sono gli elementi fecondanti, le forze primordiali che si pongono a garanzia della formazione dell'essere (Griaule M., trad. it. 1968). Da cinquant'anni a questa parte molti studiosi si sonò occupati di movimenti religiosi - millenaristi, nativisti e messianici. - che hanno avuto modo di svilup parsi fra le popolazioni dei diversi continenti, vissute a lungo in regime coloniale. Essi sono perlopiù provocati da fattori d'urto di origine esterna e si collegano a movimenti migratori, a forme di segregazione razziale, a deculturazione forzata. Vittorio Lanternari ha osservato che: 138 « Questi vari movimenti condensano ed esprimono, in forme più o meno attive e organizzate, con caratteri variabili caso
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