Il problema idroelettrico valdostano e gli interessi della RAVDA A. Torrione

che blocca il fondo valle ed attende tuttora di essere integrato da bacini di accumulazione stagionali. Inoltre nel. 1939 ha iniziato (senza avere il r el ativo decreto di concessione che dovrà esser e ora di competenza della Regione Auto– noma) l'impianto d el Buthier ora sospeso, impianto che, per la evidente natura dei terreni era stato opportunamente progettato in sponda sinistra del Buthier e che invece, p er decisione dell'allora presidente della Cogne, fu costruito in sponda destra in terreno fra– noso e spingente con non lieve danno per i nostri già scarsi terreni agricoli. La società Cogne che dal 1918 ha in concessione l'alto b CJ cino d elle Valli di Rhèmes e di Valsavaranche e di Cogne nonchè quelli dell'alta Valpelline e di Ollomont, non ha creato un solo bacino s ta– gionale, di modo che, pur tenendo impegnate ed inattive così vaste e preziose ricchezze idriche, trovasi cos tretta, n ella stag ione delle magre, a dover comperare energia di punta da altra società forni– trice. Questo non basta, perchè appena ha avuto sentore che altre società chiedevano concessioni per lo sfru ttamento di energia idrau– lica in Alta Valle, la Co~ne si è fatta diligentissima per ottenere al– tre concessioni nel Bacino di La Thuile, concessioni che hanno lo stesso fine dell e precedenti e cioè unicamente di accaparramento. Ecco perchè noi , con fondata ragione, propugnamo la deca– denza dì tutte le concessioni il cui sfruttamento non ha avuto inizio e la messa allo studio immediato di un programma a sistema unico per la costruzione di una serie di impianti a catena che tripliche– rebbe l'energia ricavabile da impianti isolati e slegati. - 13 -

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