Il problema idroelettrico valdostano e gli interessi della RAVDA A. Torrione
Sono certo che gli attuali dirigenti della soc. Cogne, ai quali nessun appunto può essere elevato per questa mancata realizzazione del programma idroelettrico, non troveranno infondata questa no– stra richiesta di programma unico e sistematico alla quale la Cogne dovrebbe partecipare con funzioni proporzionate alle sue necessità idroelettriche. A tutt'oggi la società Cogne, che ha avuto m concessione ben 238.000 cavalli e ne ha sfruttati, in modo saltuario ed inteso a bloc– care i fondi valle, solo 95.000. Saremo perciò lieti di vedere entrare la soc. Cogne in questo nuovo ordine di idee per la mess;:i in valore integrale delle nostre risorse idriche che permetterebbe alla sua industria di economiz– zare molti miliardi per l'acquisto di carbone straniero e permette– rebbe ~ontemporaneamente alla nostra agricoltura di fruire di u na parte delle riserve acquee accumulate per superare felicemente prolungati periodi di siccità a cui la nostra Valle va soggetta . IL SISTEMA IDROELETTRICO S.T.P. E l SUOI BACINI STAGIONALI Abbiamo precedentemente illustrato come la .Valle d'Aosta of– fra, attraverso le innumerevoli funti di « carbone bianco » vastis– simo il campo allo sfruttamento delle forze idrauliche. Però se cospicuo può dirsi il nostro patrimonio idrico, non è detto che esso sia illimitato, inquantochè, essendo funzione di elementi naturali, varia in ragione diretta della irregolarità di questi ultimi; in ragione inversa sta invece l'utilizzazione delle forze derivate, inquantochè - 14 -
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