Il problema idroelettrico valdostano e gli interessi della RAVDA A. Torrione

vemente accennare al complesso degli impianti del .Marmore che i tecnici della Sip hanno studiato ed attuato con i più moderni cri– teri dell'ingegneria idraulica. Il bacino imbrifero tributario del .Marmore misura circa 191 Kmq. ed è alimentato dal circo glaciale che dai Chateux des Dames si chiude in anfiteatro al Colle del Théodule e comprende i gruppi dei Jumeaux e del Cervino. Data la abbondante copertura !!;laciale è naturale che i deflussi variino in modo sensibile nelle di– verse stagioni, raggiungendo un massimo di mod. 100 nei periodi di morbida per precipitare a pochi moduli nei periodi di magra invernale cosicchè la media che può essere presa di base è di circa rnod. 43. È evidente, anche all'occhio del profano , che se, in questa re– gione, lo studio dei progetti e la costruzione degli impianti si fossero ridotti al1o sfruttamento del più facile , circa il 60°/o delle acque divallanti da questo impervio e ripido bacino si sarebbero river– sate inutilizzate nella Dora nei periodi delle massime intumescenze dei diagrammi di deflusso, mentre ora invece, queste acque im. magazzinate nei periodi estivi ed autunnali nei grandi serbatoi stagionali portano un compenso alla irregolarità del regime del corso d'acqua in parola, con grandissimo vantaggio della produ– zione idroelettrica nazionale e degli impianti a valle costruiti sul- 1'asse della Dora. Questo ben congegnato complesso di impianti che si sviluppano su di una lughezza di circa 22 Km. e su un dislivello di m. 2061, nasce dal Serbatoio Lago del Goillet a 4tt0ta 2526 che accumula nel - 19 -

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