Il problema idroelettrico valdostano e gli interessi della RAVDA A. Torrione
scono alle acque r es idue del Marmore alla traversa di Ussin per rientrare in una galleria della portata di mc. 10 al secondo che rac– coglie, con prese sussidiarie i torrenti di Piccolo e Grande Chamois nonchè quelli di Torgnon e Promiod, e termina alla condotta for– zata , con salto utile di m. 559 che alimenta la centrale di Covalou avente la potenza effettiva di Kw. 42 .000. Da questa Centrale che trovasi a quota 749 ,50 una nuova gal– leria convoglia mc. 12 al secondo 1 fino ad una ultima condotta for– zata che, con salto utile di m. 281 aziona le Pelton della Centrale terminale di Chatillon della potenza effettiva di Kw. 25.000 a quo– ta 465. Lo schéma grafico all egato dimostra come il piccolo ma ir– ruento Marmore, così imbrigliato e domato dall ' arte costruttiva idroelettrica , dia un apporto non indifferente agli sviluppi della civiltà moderna. Gli impianti del Marmore, umco sfruttamento razionale di bacino imbrifero, finora reali zzato in Valle d'Aosta, producono ben 297 milioni di chilovattore all'anno. I bacini stagionali in Valle d'Aosta sono tutt'ora soltanto tre, e precisamente: Lago Gabiet con accumulazione di 6 milioni di mc.; lago Serbatoio del Goillet di 12 milioni di capacità e Serbatoio del Cignana che accumula 16 milioni di mc. Ma la SIP, a cui si deve la costruzione di questi µrimi vol;ani della nostra potenza idraulica, non ~wlo ha in progetto altri gran– diosi invasi ma appena le attuali difficoltà saranno attenuate, ri– prenderà come ci risulta la costruzione, già iniziata nei suoi prepa- - 21 -
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