Il problema idroelettrico valdostano e gli interessi della RAVDA A. Torrione

Si rende anche in questo caso necessario gmngere alla deca– denza dei pochi impianti già concessi secondo progetti antiquati ma non ancora attuati, che interferiscono con quello progettato, e sopratutto, con gli interessi della Regione Autonoma e della Nazione. L'impianto dd Gran Paradiso, studiato e progettato dalla So– cietà L'Idraulica di Milano, così come è concepito raggmnge i se– guenti scopi: 1°) Di sfruttare acque di disgelo non altrimenti utilizzabili. 2°) Di non pregiudicare affatto gli interessi agricolo-montani favo– rendo contemporaneamente gli interessi agricoli della pianura Piemontese con l'impinguamento delle portate invernali a valle di Ivrea. 3°) Di rendere possibile col suo tracciato originale una produzione a cui gli impianti esistenti lungo l'asta della Dora non potreb– bero in alcun modo far fronte. 4 °) Di produrre una massa di energia capace di regolare buona parte della produzione · fluente della Valle d'Aosta che diven– terebbe così produttrice ed esportatrice di energia pregiata tanto ricercata da tutta la regione Piemontese-Lombarda. Appunto per questa sua caratteristica di iute1 esse generale riteniamo che l'attuazione di questo progetto esorbiti dal campo dell'impresa privata e debba essere oggetto di partecipazione in forma consorzial e degli Enti che vi sono interessati. E qui pren– diamo l'occasione per esporre la nostra convinzione che sia da auspicare e favorire una intesa fra i grandi Gruppi costruttori di - 25 -

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