Il problema idroelettrico valdostano e gli interessi della RAVDA A. Torrione
In questi ultimi anni però il crescente fabbis ogno di energia ha spinto i tecnici ad un profondo studio delle risorse idroelettriche ancora disponibili e ne è sorto un grande progetto per la utilizza- zione delle acque della Dora Veni e di quella di Ferret. Premettiamo che, sempre in omaggio a quel programma a s1- sterna umco, seppure a tronchi separati ed interdipendenti, noi riteniamo che lo studio dello sfruttamento del bacino imbrifero a monte cli La Salle debba esser comprensivo cli tutto il bacino del Ruithor con la Dora Verney e quella Ruthor, e ciò non potrà farsi che quando sarà dichiarata la decadenza delle numerose concessioni non utilizzate. Per quei motivi di doveroso riserbo cui abbiamo accennato per l'impianto del Gran Paradiso, non entreremo nei particolari tecnici del progetto della Soc. Snia Viscosa per l'impianto del Monte Bianco, ma accenneremo soltanto ai criteri informatori che hanno guidato 1 tecnici nello studio di questa irnportante opera idraulica. Poichè un impianto che utilizzasse le acque defluenti della Dora secondo l'andamento naturale delle portate fornirebbe ingenti quantitativi di energia d'estate e poverissimi quantitativi durante le magre invernali, cosicchè sarebbero impossibili utilizzazioni con- tinue nell'anno , si è pensato di equilibrare la produzione creando un grande serbatoio nella vallata del Vertosan, di modo che potreb- besi avere una potenza continua annua di circa 80.000 Kw. Le acque della Dora Ferret captate a Planpincieux e convo- gliate in galleria nel versante sinistra della Dora fino a Charvaz verranno da qui pompate nel serbatoio di Verto~an per esservi ac- - 27 - ) .
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