Il problema idroelettrico valdostano e gli interessi della RAVDA A. Torrione
2° che venga corrisposto alla Regione Autonoma non solo il ca– none sulle acque come ora già stabilito ma il quinto della tassa d 'esercizio dell'energia erogata dalle centrali in funzione ed un terzo sulla detta tassa per l'energia che verrà erogata con le centrali costruite dopo la concessa autonomia; 3° che in base al decreto legge 5 novembre 1937, n . 2101, ven– gano dichiarate decadute tutte quelle concessioni che non han– n o avuto attuazione, escludendo naturalmente quegli impianti gi2 iniziati e di cui le contingenze belliche hanno forzatamente arrestata la costruzione e che dovranno essere ripresi in tempo d a determinarsi . 4° che sia rigidamente applicato l'art. 4 di tale decreto che com– mina la esclusione da ult.:~riori concessioni di acque pubbliche a quei concessionari che :,i siano resi colpevoli di negligenza e grnve inosservanza per la mancata esecuzione di uno o più im– pianti idroelettrici ottenuti in concessione. Fra questi si deb- bono indubbiamente ravvisare quelle società che, pur non man– cando di mezzi finanziari adeguati, da ben un quarto di secolo tengono impegnate ed improduttive gran parte delle nostre acque, e le cui concessioni arenano ogni nuova iniziativa con gravissimo danno della nazione e della Valle in primo luogo; 5° che passino automaticamente alla Valle non solo le acque pub– bliche non ancora concesse ma anche quelle su cui si sono vo– luti precostituire dei diritti con inizi di costruzioni senza rego– l are flecreto di concessione; - 34
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