Il problema idroelettrico valdostano e gli interessi della RAVDA A. Torrione

Nè la via fin ora seguita ris'ponde all'interesse dell'Erario per– chè le domande a scopo speculativo sono generalmente artificiosa– mente gonfiate per far mostra di una potenza nominale maggiore di quella effettivamente realizzabile. Gli organi preposti alla tutela del patrimonio idroelettrico na– zionale, attratti dalla illusoria possibilità di un maggior introito p.er canoni dovuti all'Erario , si trovano allora di fronte a realizzazioni di ben minore portata ch e tuttavia bloccano ulteriori possibilità. Ora che la concessa autonomia ci permette di intervenire di– r ettamente nella procedura delle concessioni., dobbiamo a nostro avviso porre in chiaro alcuni principi ai quali deve informarsi quello che potrebbe chiamarsi la «politica idroelettrica » d ella Valle, e cioè: 1°) le acque della valle appartengono al popolo e quindi devono essere utilizzate non secondo l'interesse dei singoli Enti , ma secondo gli interessi generali della Nazione e conseguentemente della Regione Autonoma. 2'' ) L e concessioni devono essere accordate non a chiunque pre– senti dei progetti con mirabolanti potenze nominali, ma a chi dia provato affidamento di competenza tecnica e provveda alla effettiva esecuzione delle opere in 'tempi da prestabilirsi. Nes– suna concessione agli accaparratori. 3°) Le domande di concessione devono essere istruite da un Ufficio di competenza Va ldostana . Il Genio Civile deve avere funzioni limitate al controllo di legittimità ed al fiancheggiamento tee- nlCO . 4°) Deve essere rigidamente appli cato il Decreto n , 2101 del 5 Di– - 4 -

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