occidentale 5 1809
CA.PO II L ·cangiar il governo della Toscana, e in parte q 1 u1ell0 delll' A l � nill a g n \ a � pe1Fccihtè �, wmpetrit('.) rass@ alf aiE��dNca 6�:111seìJPp>€ , � � à eletto t• a1rnno avanti re . de' Romani , e al governo della Toscana andò . il secondogenito Piétro Leo poldo come . era stato ordinato nel trattato di Vie:rorJa del il 7 3 5. A11a Lon1bahrdìa roo� ca· g�1@ì1lil© a1l1tr.(J) ca1migia1lf(l)r@m1nm , se m G> n €mre i� g@verno . de]�o stato dli N':'.Iìilan0 e �i Mant©va , che era stato c � n f e r i t o all' arciduca Leop oldo, restò pienamente in n1ano del duca di Mode.. , na , il quale avendolo avuto prima con titolo dii,lN.©�(J)tenemte d!alr a1�c1ielttca, 1' ebiIDe iF>mi c0.R tito1@. fili go·venaato1r g�m.€·1ra�re egli stess«© , Jl>em- .. chè l' · an:in1inistrazione d e g l i affar] Festasse i·ealn1ent€ in mano del <;onte di Firmian. Agli stati di Piacenza e di Parma la morte di D. Filipp@ non c a gio m <Ì> nell' intern@ 'Variazi@me ,, . &Ì: : 11e�1iilil1le , 'eF€·[iiiè il Dm- 'rd11 f © • t ehe . aMga �@- . veFnato per I' a v a m t i coime minuistro , 1� �©verr nava �ra come reggerne. Ma l' impegno di le - , v�r f:llla corte di Roma e ai Gesuiti il più che p ot e a l' influenza e J' autorità che vi av�ano , < 111efllÒ �ran r01rinore ; seh>Tuene [q Du-T��ll@,t €a<e- (;ianel@ �l Parma e di Piaeemza � Ges0wti m,et I 768 , non fece eh� c<?nfor1narsi a quarit© si c:ra fatto in Fr(Ànci� l' annq avaµti. .• '
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