occidentale 5 1809
C A P O I X r 7 7 in poi sì fan1oso è d i v i s o in d u e vil l aggi ; }( uno , eh.e è ne l p endì0 ve1rso J a val le , chia- · \ masi Mon�enott� infe1ri@re , e l ' a � t r o , che è sopra la s©rnmità d._el 1a n'lontagna , c�ian11as� M0rHe moMe su p eri<TI»re. ArgeB�ean , !Pli1esa <d�' ebbe Moroteuot,ne iIDÉ@ri0,re , temne <Il�e�r0 al ne''.!ililieo giù nella valle ; e d0ve tir@;vÒ lmt@g0 più e@modo si aH@ggiJò , lasciamdo sul liliMHili�e pocche tru pp e l egg i � r e . I gemerali F r a TI1 � s i " d� €i1ò acc<:>-rtisi , fe (l; e r o r am p i c a r sta _ lai so.111u n1 � �à @ I: Montenotte , e s c a <e c � a r e quei p0,c!fuiii A u1:striatci che · -v-i stavan0. Di là d i e d e r o ac1doss0 al grosso c0rpo che eFa nella valle , lilllen�re m1ila t ru p p a per altir0 assai n1eschina di c a v aU e rì a lo prese im faccia , e lo sconfi ssero tot al n1et11 fie . , Il generai Argenteau, tardi avv ed M t o del sue fallo , perduta l a gente e l ' artiglierìa , a gFan p ena tro\1Ò modo di s a l v ar s i , e fuggendo tutt@ solo , andò a pr es en t a r s i al gemerai €ap0 , - , che pieno di dolore e di sdegn© , _lo fiere incatenare e c on du r con buona g u a rd i a a Milano. Il dì s eg u en t e a quell' infelice affare , . arrivò il generale Ukassovvitz , che · p e r Sas .. sello penetrò nel la v a l l � dove A r g en t e a u era stato rotto , e c o n soli - quattromila uomillli ? a t t è i F r a n ce� i e r i t ol s e loro l' ar t ig 1 i er ì a che aveano presa il g i o r n o avantl : in r1uel ten1po Tom. V. 1 2
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