occidentale 5 1809

L I B R O XV I I te , che più v o l te eblDe a di1�e al fav©Fi1t<' marchese d� Ot·mea � cfu1e 11n, a � gi o r pema: €1.1u­ rava a f a rl o risolvere a no m i n a r e un av... �· ocato fi s ca l e di provincia , . �he era il più �icc0l l © i1Tl1pieg0 d.€ltll0 s t at o , · chre mn aèJjlil.m' �sciacl.ore. Con t Ul t t o (ìjtlest@ di raq(j) e q u a s j · ;mo;g mai differiva I' e l ez i on e de' · n1agistrati , men­ tre lasciava altri irnpieghi va<eanti per m0lti aim mii ; �� ellirue mi@sii n r.a1 rq:�wa�m1�0 gt1i W>)li1e"ti111,esis� I' ailili)- ' n1inistrazione della giustizia. Per questo suo -zelo della g ì u s t i z i a Carlo En1aJilueJe Eon Ieee 1na1ÌJ gvazie � c@ n t r o l e se1iteuze cl1e' ,giui<i:li€i, salv0 elli.e p e l! oe>m5'ig1f!i.© �te' giiUldli<ei s1Jiessi , me' eas1\ complicati ; e p r o c cu r ò tuttavia di prevenire le esecuzioni troppo cla1norose , o . . che p@tes­ s e r. o es'5e1re p)]ili! <il� s��m1<ila�0 � ��e l�ii es·e�'-1irfr> Frofittev,(2j1le aHa , m.@l1tootud]111 1 'e. Nel . l a .religi9rne , sia per mantenerne la purità e fa r l a r i s p e t t � re ' ne' suoi stati , sia mel1' osservar.me egli s�€ss0 le l1 e � g � � �l!l . f>'li ih ml©�aJTui.ile atrore01rai la swa ��IEl - _ dotta. .Non accadde forse n1ai ad alcun 1re , 1e forse nè anche ad altre p e r s @ m e riguarçl,evoli di fa�rs� eguaJn1ente , e (i)Og,talillt#FliJ.ré'1�te a[>1�1r��a1ve . , clÌt©'è tia' �[w(©ti: e a1 t t @ [ :ir c i , e . da �Ul�Ui . che già a l suo tempo chiamavansi spiriti forti. Non si l!ldì mai n10tt0 dalla sua · bocca, nè mai fece ctsa che �>-ote : s-se da1F ti!m(�izir© cl� p@ca �,�.. . •\

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